PENSIERI E RIFLESSIONI SU “LA SUA MIGLIORE AMICA” DI SHILOH WALKER

Autore: Shiloh Walker
Titolo: La sua migliore amica 
Titolo originale: Her Best Friend’s Lover
Uscita: Ottobre 2014
Editore: Mondadori – I Romanzi ExtraPassion n. 46
Formato: cartaceo ed ebook

Trama - Le donne entrano ed escono dalla vita di Dale Stoner però nessuna vi rimane, a eccezione di Lauren Spencer, la sua migliore amica. E Lauren ama Dale dal primo momento che l’ha visto. Ama il suo sorriso, ama il suo modo di camminare, la sua voce sexy, ma per lui è solo una carissima confidente. Fino a una fatale notte di passione, bollente e selvaggia, in cui Dale è troppo ubriaco per riconoscere la donna che ha tra le braccia, e Lauren si sente umiliata nel sentirsi chiamare con il nome di un’altra. Il giorno dopo, lui non ricorda niente e lei finge che non sia successo nulla. E tutto potrebbe finire lì, se Lauren non scoprisse poi di aspettare un bambino…

Il pensiero di Amarilli73

La prima volta che l’aveva visto, lui era a poche decine di metri e il suo cuore aveva semplicemente perso un battito. Per Lauren era stato amore a prima vista, anche se non era riuscita a distinguere tutti i lineamenti del suo viso. 
Del resto la sua faccia aveva poca importanza, perché lo aveva riconosciuto con il cuore.

Chiariamo subito un dettaglio essenziale: Dale e Lauren non sono tipi eccezionali, ma dei semplici americani nella media.

Uomo medio americano: a parte essere bellissimo, tonico e muscoloso, beve ad ogni ora del giorno e cala ubriaco su ogni cosa che respiri (resta un dilemma sul perché lo stesso non abbia l’alito perennemente asfissiante, la pancia gonfia e come riesca a vedere su cosa calare tra i fumi dell’alcol).

Donna americana media: a parte essere una bellezza mozzafiato ma vergine, ha la particolarità di vedersi inturgidire i capezzoli e bagnarsi le mutandine ogni volta che incontra l’americano medio.

Detto questo, con il conseguente corredo di luoghi comuni, stereotipi e banalità, questo romanzo sarebbe stato anche discreto, raggiungendo persino un tocco involontariamente comico quando la Walker si propone di raggiungere vette liriche (“Del resto la sua faccia aveva poca importanza, perché lo aveva riconosciuto con il cuore.”) o immagini vivide (“la sua donna coscia lunga”), se fosse che la seconda parte mi è andata proprio di traverso, arrivando quasi a minimizzare la violenza se fatta dal manzo bellissimo che comunque mi ama.

Non importa che poi i due siano una coppia felice con prole. Resta una storia inconsistente, priva di senso, con una protagonista femminile pessima. 

Era come se Lauren osservasse da lontano quelle cose incredibilmente affascinanti, volesse far parte di quella bellezza, ma non sapesse come raggiungerla.
Amarilli73

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