PENSIERI E RIFLESSIONI SU “LA FIGLIA DEL MATEMATICO” DI LAURA KINSALE

Autore: Laura Kinsale
Titolo: LA FIGLIA DEL MATEMATICO
Editore: Mondadori:
Collana: I Romanzi Oro n. 147
Uscita: Marzo 2015

Trama - Maddy Timms è una giovane riservata che dedica le sue giornate alle opere pie e ad aiutare il padre, insigne studioso di matematica. Christian Langland, duca di Jervaulx, è un dongiovanni e geniale scienziato amico del vecchio Timms. Potrà mai nascere l’amore tra due persone così diverse? Eppure, quando Maddy viene a sapere che Christian è morto in duello, viene colta da un dolore lancinante, inaspettato. Trasferitasi in campagna presso un cugino che dirige un manicomio, fra i ricoverati trova proprio Christian, fatto rinchiudere dalla famiglia. Ora tocca a Maddy, l’unica che sembra credere nella sua sanità, aiutarlo a dimostrare di non essere un pazzo. E scoprire con un brivido un modo nuovo, più pieno, di essere donna.

Il pensiero di Amarilli73

Cari lettori, questo mese nei Romanzi Mondadori Oro esce in nuova edizione un gran bel romance del 1992, quel FLOWERS FROM THE STORM che viene considerato il capolavoro di Laura Kinsale.

Poiché è un romanzo a mio parere DA NON PERDERE, uno di quelli che mi sono rimasti nel cuore e che continua ad emozionarmi ogni volta che lo rileggo (5 stelle e lode per sempre), riaggiorno qui la recensione che avevo già scritto in passato.

Christian le afferrò la mano, la strinse. Le parole erano dentro di lui come uccelli che sbattevano contro un vetro.

LA FIGLIA DEL MATEMATICO contiene in sé tutti gli elementi del romance classico (un amore contrastato, un personaggio maschile davvero memorabile, una lei dolce ma combattiva), ma li prende e li amalgama con forza, fino a rendere questa storia un impasto che continua a lievitare in modo inaspettato, fino a divenire un dolce croccante fuori e morbido allo stesso tempo, con un sapore diverso ad ogni lettura, ma che vi lascerà ogni volta soddisfatti e deliziati.

Archimedea e il padre sono diversi. Sono quaccheri e vivono secondo un insieme di regole e di credenze sconosciute al resto della società.

All’apparenza quel loro dare del “tu” e “amico” a tutti potrebbe far apparire il loro rapportarsi agli altri come facile e superficiale, ma in realtà la vita è molto più ardua se si decide di mantenere fede, sempre e comunque, alle proprie “Verità”.

Il duca di Jervaulx invece è agli antipodi rispetto a loro: altolocato, affascinante, tanto intelligente (appassionato di matematica) quanto abituato a non considerare il prossimo se non dall’alto in basso. 

All’inizio del libro sembrerebbe delinearsi un possibile sviluppo tra Maddy e Christian, ma, in modo inaspettato, il duca muore e ciò che poteva accadere resta relegato al piano dei sogni irrealizzabili. Finché Maddy, in altro tempo e in altro luogo, e sempre per caso, incontra l’ombra di un uomo rinchiuso in un manicomio privato. Ed è proprio in questo individuo brutto, sporco, violento, incapace di parlare e di provvedere a se stesso, che le sembra di riconoscere proprio quel sogno segreto che era stato accantonato.

Ci sarà una seconda possibilità per loro?

Questa non è solo una storia d’amore, ma la lenta risalita di un uomo dato per perso nei meandri della malattia (un uomo che ancora vive, capisce e ama, eppure deve lottare quotidianamente con la frustrazione di non poter comunicare se non con versi animaleschi e con la rabbia e la violenza) e che deve riabituarsi (lui, il duca temuto) ad avere bisogno degli altri e a vincere il pregiudizio di chi lo vorrebbe lasciare rinchiuso.

Troverete pagine bellissime, piene di curiosità, gioia e nuovo dolore, entusiasmo e disperazione, fino a un finale struggente (prima dell’epilogo tradizionale), in cui Jervaux deve tentare il tutto e per tutto per difendere la sua “Tatamaddy” contro il sentimento del tempo e le diversità di ceto e di religione, e per proteggere un vincolo che sembra fragilissimo eppure indissolubile, proprio perché non ci sono catene visibili a tenerlo unito: “senza altra legge che l'amore tra noi”.

La bocca di lei si piegò lievemente. «Sei mio marito, e io tua moglie... consorte, senza altra legge che l'amore tra noi.» Gli toccò una manica, lieve, come una maestra che ammonisce. «Con te ripeterò quest'ultima parte della promessa ogni mattino.»

Amarilli73

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