Rubrica SI o NO? DRAGONBLADE di Kathryn Le Veque

Un magnifico cavaliere, una donna dalla volontà incrollabile e il destino.
1326 d.C. – Tate Crewys de Lara è il figlio del re. Tate, figlio illegittimo di Edoado I Plantageneto, possiede tutte le qualità di un reale, ma il fato è crudele. Da semplice cavaliere deve proteggere la vita del giovane Edoardo III nei giorni che seguono l’orribile morte di Edoardo II.
Nell’intento di trovare alleati nel Northumberland, a sostegno del giovane erede, incontra lady Elizabetha “Toby” Cartingdon. Toby, figlia del Lord sindaco della parrocchia di Cartingdon. Donna bellissima con uno spiccato senso degli affari, è Toby e non il padre, a gestire la parrocchia.
Sorpreso da questa donna forte e talvolta pungente, Tate ne è cionondimeno affascinato e ben presto capirà il perché del lato duro del suo carattere: con un padre alcolizzato e la madre invalida, di fatto tutta la responsabilità della famiglia, compresa quella della sorella minore, ricade su Toby.
Inizialmente spinto da pura curiosità, poi da qualcos'altro, Tate comincia a scandagliare la dura corazza di Toby scoprendone il lato più tenero e buono.
Ma ecco che d’improvviso, la fazione che osteggia la salita al trono del giovane Edoardo, coinvolge Toby nel suo piano diabolico. Ben presto, la donna si troverà infatti legata a Tate e risucchiata nella lotta per spodestare Roger Mortimer e mettere sul trono il giovane Edoardo. Nel destino di Tate la conquista sarà duplice: il trono per un giovane re e il cuore di Toby.


Titolo: Dragonblade - Lama di drago
Autore: Kathryn Le Veque
Serie: Libro Uno della trilogia Dragonblade
Traduttore: Marina Albamonte
Genere: romance, storico
Editore: Babelcube Inc.
Uscita: 15 dicembre 2016


***

Ledra dice

NO - Ho dovuto sforzarmi di rimanere sveglia perché questo romanzo, su di me, ha avuto un effetto soporifero come non mi accadeva da tempo. 
A mio avviso è troppo lento e con frasi noiose tipo “Il sole si librava all'orizzonte”. 
Va bene che è un romance medievale ma anche la traduzione è troppo arcaica. L'assenza di ritmo si è fatta sentire e il tutto, molto raccontato, ha prodotto in me uno sbadiglio dietro l'altro. 
Anche alcuni termini non sono corretti in italiano. Secondo me avrebbe necessità di un editing approfondito. Devo dire che l'ho chiuso con sollievo e con l'assenza di desiderio di leggere i prossimi della serie. Lascio l'onore ad Amarilli che di solito è molto più buona di me nei pensieri e nelle parole. 
Non so che altro dire su questo romanzo che non mi ha lasciato nulla, neppure il ricordo del titolo esatto. 
2 stelle 

Amarilli dice

SI' - Chi scrive romance storici si trova di fronte, di solito, a una scelta di fondo: collocare la vicenda in una determinata epoca storica e poi concentrarsi sul cuore della narrazione, oppure scegliere una singola vicenda amorosa come spunto (e scusa) per approfondire i molteplici aspetti della collocazione storica. L'autrice di questa saga (credo sia una trilogia) ha decisamente optato per quest'ultima ipotesi, perchè non si può negare che vi sia uno studio approfondito del background storico dietro alla vita e alle azioni del conte de Lara.
Quindi, almeno per una volta ci troviamo di fronte a un romance che non semplifica e banalizza quella che doveva essere la dura realtà del 1326, in un'Inghilterra attraversata da lotte per il potere, tradimenti, e faide continue tra fazioni rivali. 
L'atmosfera è quella di castelli rurali che sembrano più bozze di torrioni o fattorie circondate da un po' di mura, dove domina il buio, il gelo, l'umidità e una sporcizia diffusa; dove le ragazze hanno l'unico obiettivo di trovare un marito che le possa proteggere e mantenere, dove i parti sono un terno al lotto e la più piccola ferita può imputridirsi e ucciderti in un giorno.
Devo dire che in questo l'autrice è pure riuscita molto bene, perchè mi sono trovata immersa in questa atmosfera cupa e fredda, e pure nel continuo clangore della battaglia, con morti e feriti, e massacri così abituali da non suscitare più particolari emozioni. 
Come effetto ulteriore, tuttavia, devo ammettere che il ritmo narrativo ne è risultato appesantito e un po' soffocato, finendo per relegare in secondo piano la storia d'amore tra de Lara e la sua nuova moglie.
Ecco, nonostante la seconda parte del romanzo esalti un amore grandioso tra i due, mi sono del tutto persa (e per me manca proprio nel libro) l'inizio e la giustificazione di questa favolosa storia tra i due. Toby, alla fine, è una ragazzina che vanta un carattere forte e uno spirito intraprendente, ma che nel giro di una settimana sepellisce (letteralmente) il suo passato per avere come unico scopo nella vita quello di onorare il suo signore e figliare per lui.
Indubiamente molto credibile, molto aderente al contesto storico, ma magari anche poco romantico. Forse l'epoca è stata descritta come talmente oscura e gelida, che non non ha permesso di dare vita a passioni e amori altrettanto convincenti.
3 stelle e mezzo

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