Teaser Tuesday (76)

Buona serata con la Rubrica settimanale Teaser Tuesdays, ideata da MizB del Blog Should Be Reading a cui anche questo Blog aderisce.

In cosa consiste? 

1. Prendi il libro che stai leggendo 
2. Aprilo a una pagina a caso 
3. Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser") 
4. Fai attenzione a non scrivere spoilers! 
5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.

Questo banner è stato realizzato da noi

Ecco il teaser per questa settimana tratto da:

Titolo: Anger
Autore: Isabel Abedi
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
ISBN: 8863804583
ISBN-13: 9788863804584
Pagine: 214

Sinossi:
Ce l'hanno fatta: tre settimane su un'isola deserta al largo di Rio de Janeiro, dove telecamere nascoste li riprenderanno ventiquattr'ore al giorno: saranno attori di un film dalla trama imprevedibile. Sono dodici ragazzi e ognuno di loro ha un motivo particolare per partecipare, sogni da coltivare e segreti da custodire. L'isola è un paradiso, ma il ruolo che i ragazzi scoprono di dover ricoprire è inquietante: undici vittime e un assassino... È solo un gioco, nessuno morirà per davvero, eppure quando Joker viene trovato sfracellato sugli scogli capiscono che il film dei loro sogni si è trasformato in un horror...

Neander prese sottobraccio il libro sugli uccelli. « Vado a fare
un’altra passeggiata », annunciò con aria triste.
Pearl e io scendemmo in spiaggia. Il sole era ormai alto nel cielo
e faceva ancora più caldo di prima, ma dal mare si levava un vento
fresco. C’era alta marea, vedevamo l’acqua turchese spingersi in
avanti. Le onde lambivano l’arenile, al largo alcune più grosse si accavallavano
piano. E fra di loro spuntava una testa. Pearl si riparò
gli occhi con una mano.
« Quello è Solo? » mi domandò.
Annuii. La testa tornò a scomparire fra le onde, poi Solo fece
qualche possente bracciata fi no a scomparire dietro un grosso scoglio
che affi orava oltre lo specchio d’acqua. Alzai gli occhi al cielo e
pensai che là non c’erano telecamere. Là in mezzo al mare Solo era
davvero solo. Di nuovo sentii quel fi lo invisibile dentro di me attirarmi
verso di lui e per la prima volta desiderai potergli parlare,
chiedergli che cosa ne pensasse di quel gioco e del fatto che Tempelhoff
ci avesse colti così alla sprovvista. Ma non soltanto, avrei voluto
domandargli tante altre cose, anche questo mi fu chiaro in
quel l’istan te. Volevo sapere chi fosse, come si chiamasse, da dove
venisse, come vivesse. Al di fuori dell’isola, nella vita reale.

Nessun commento:

Powered by Blogger.