Pensieri e riflessioni su "SOLO DI NOTTE" di Sherry Thomas

Elissande Edgerton è una donna disperata, prigioniera nella casa dello zio tiranno. Solo attraverso il matrimonio può sperare di riprendersi la libertà che desidera. Ma come trovare l’uomo giusto? La scelta ricade su lord Vere, un agente segreto del governo che sotto le mentite spoglie di scapolo innocuo ha stanato alcuni dei criminali più subdoli di Londra. Niente però può metterlo in guardia dalle trame di Elissande. Costretti a un matrimonio di convenienza, i due scoprono di avere ciascuno un piano segreto. La seduzione è la loro unica arma contro un oscuro segreto del passato: impareranno a fidarsi l’uno dell’altra, abbandonandosi ai piaceri della passione?

SOLO DI NOTTE (His at Night) è una delle opere più celebri di Sherry Thomas. Il romanzo fa parte della cosiddetta trilogia londinese (London Trilogy), a cui appartengono anche “The Luckiest Lady in London” e “Private Arrangements”.

Autore: Sherry Thomas
Titolo: Solo di notte
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Classic n. 1128
Formato: cartaceo / digitale
Uscita: maggio 2016


***

Combatté contro la compassione generata dall'alcol, contro l'asalto della smisurata felicità di lei, e contro la stupida sensazione che, di tutte le persone al mondo, dovesse essere lui a fare qualcosa. Se l'era cercata lei, no?

Per quanto la Thomas sia una delle mie autrici preferite, questo libro non mi ha entusiasmato come gli altri. Forse perché il precedente volume (uscito come INTIME PROMESSE) è uno di quei libri che ad ogni rilettura mi provoca i brividi, e lord e lady Tremaine rimangono una coppia tra le più originali e crudeli (con se stessi): quindi era difficile superarsi.
Direi che questo è un romanzo discreto, di misura, dove l'autrice si sofferma più sull'aspetto dell'indagine e dell'intrigo, piuttosto che una vera storia d'amore.
Anche qui, in ogni caso, troviamo due personaggi anticonvenzionali: due bugiardi per stretta necessità, due attori formidabili costretti a mentire al mondo per i loro scopi.
Se lui è una sorta di agente segreto, lei una vittima della propria famiglia, disposta a tutto pur di conquistare la libertà, anche incastrando un allegro "idiota", belloccio e ricco, se questo è il male minore.
Vengono affrontati temi strani per un romance, ad esempio il disagio quotidiano di dover accudire un infermo (mentre di solito le eroine degli altri romanzi occupano il loro tempo nello scegliere il corteggiatore o il vestito per la prossima festa...), le scene d'amore sono poche e neppure eccessivamente romantiche.
Credo che se si fosse fermata alla giusta punizione dello zio, la storia sarebbe stata più gradevole. Invece c'è stato un ulteriore allungamento che mi ha stufato, così come ho trovato del tutto superflua ai fini narrativi la parte dedicata ad Angelica e al fratello di Vere.
In conclusione, trama no, scrittura sì. Come inizia e chiude le scene la Thomas, come piazza lì battute durissime e ciniche come lame... c'è solo da ammirare e da imparare.

Quel pensiero per Elissande fu come un uncino nel cuore, che tirava in direzioni imprevedibili.

Amarilli73

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