"MALEDETTA mente" di Adriana Pitacco

E’ una voce narrante solitaria quella che decide di raccontare all’eterna compagna che la sta attendendo, la morte, il racconto di Sergio l’unico uomo che riuscì ad amare in grado di farle scoprire le piramidi dell’esistenza.
E’ la voce di Sandra, malata terminale di cancro, che trasforma gli ultimi giorni che le rimangono da vivere in un fertile racconto che la condurrà al profondo compimento della sua esistenza.
In un’anonima stanza d’ospedale, dopo le inutili visite di amici logorati dall’implacabile scorrere del tempo, prende forma l’affresco della memoria dal momento in cui Sergio, brillante medico psichiatra, decide di lasciare l’Italia per un importante incarico nella prestigiosa clinica di Losanna. Sergio intuisce sin da subito che da quel momento avrebbe dovuto scontrarsi con una degenerata impostazione della psichiatria secondo la quale il compito prioritario del medico consiste nel contenere e annullare il paziente, nell’abolire qualsiasi suo desiderio.
Folgorato dall’urlo lacerante di uomini e donne Sergio percepisce il crescendo del loro dolore mentre la loro lontana quotidianità sta sprofondando in una voragine senza respiro. 
Con l’avanzare dei giorni il giovane psichiatra riesce a confutare ogni idea di questa forviante e idolatrata psichiatria sicuro di poter riportare uomini e donne, finora abbandonati con le loro sofferenze, a una ritrovata vita quotidiana.
Non più quindi una psichiatria del controllo sulla delirante Giovanna, sulla bulimica Margherita, su Charlotte attanagliata dal morso della coscienza per un forte desiderio di incesto, ma un profondo dialogo per comprendere le loro storie, la loro necessità impellente di riprendere le parole per troppo tempo soffocate.
S’inoltra quindi nell’inquieta vegetazione dei loro pensieri, nei loro ricordi chiusi in un profondo oblio, nei loro isterici movimenti, in quel pianto fagocitato dalla tortura di qualche elettroshock d’ultima generazione, mettendo così in discussione le usuali e violente pratiche psichiatriche.
Solo quando Sandra giunge alla fine del racconto comprende di aver scoperto il fulcro dell’esistenza umana ed è attraverso la sua coraggiosa voce narrante che saluta la vita con un profondo richiamo al valore inestimabile della diversità e alla straordinaria forza della libertà.

AUTORE : Adriana Pitacco
TITOLO : Maledettamente
CASA EDITRICE: Lettere Animate
DATA DI EDIZIONE : 9 settembre 2015 
Isbn 978886825720
Pagine: 122
Versione ebook
Costo: 2,49
Genere: romanzo psicologico 

GENERE: è un romanzo che in vari tratti può essere definito “psicologico” per la forte connotazione emotiva che emerge nei vari quadri-racconti.
L’intento narrativo è quello di condurre il lettore, attraverso il vissuto dei vari personaggi, al mondo disincantato della follia.

STILE: la narrazione si sviluppa attraverso la tecnica del montaggio parallelo inframezzata da un mosaico di quadri- racconti connotati da un particolare gusto per la descrizione, per l’introspezione psicologica e da una viva e intima teatralità delle scene e dei loro protagonisti. 

AMBIENTE: il racconto attraverso il montaggio parallelo e la tecnica del flash back si svolge in un’anonima stanza di degenza riservata ad ospitare gli ultimi giorni di Sandra, malata terminale di cancro, e nella clinica psichiatrica di Losanna.

TEMPO: l’intento narrativo è quello di condurre il lettore, attraverso il vissuto dei vari personaggi, al mondo disincantato della follia. Il tempo narrato in “Maledettamente” può essere definito come un tempo interiore vissuto da ogni singolo personaggio e quindi il “tempo della coscienza”.
Per quanto riguarda la datazione l’autrice non fornisce alcuna precisazione perché le vicende narrate, pur prendendo spunto da alcune pratiche in uso, sono frutto della sua immaginazione.

PERSONAGGI : il personaggio che funge da voce narrante è Sandra.

Questa donna, sebbene il cancro la sta bramosamente sradicando dalla vita, decide nei pochi giorni che le rimangono di non lasciarsi andare apaticamente alle sorti del destino, ma di rendere omaggio alla vita con una sincera e impietosa testimonianza d’amore e di libertà.
Il carattere di Sandra viene evidenziato attraverso le sue riflessioni.
E’ un personaggio, una voce narrante, che si libra dalle pareti di un’anonima stanza d’ospedale e che guida il lettore a conoscere le vicende di un giovane psichiatra intento a sfidare una violenta psichiatria. 
Dalle situazioni narrate il lettore può dedurre l’età anagrafica di Sandra.
L’autrice focalizza la descrizione fisica di Sandra puntando su alcuni elementi descrittivi che evidenziano la sua malattia.
Altro personaggio su cui si snoda il romanzo è Sergio, brillante medico psichiatra, che accetta un incarico alla prestigiosa clinica psichiatrica di Losanna.
Arrivato nella clinica questo giovane medico si scontrerà con determinazione contro gli abusi perpetuati da una degenerata psichiatria, denunciando i soprusi e le violenze messe in atto dalle usuali pratiche psichiatriche.
Attraverso il dialogo con i pazienti, non vedendoli come malati da schedare e da sedare, egli rivendica il diritto di ogni paziente di essere aiutato a superare la sua crisi esistenziale e di essere guidato a recuperare la sua vita quotidiana.
Il tratto che contraddistingue Sergio è la forte empatia che stabilisce con i suoi pazienti. Risaltano nel tessuto narrativo i dialoghi tra Sergio e gli ospiti della clinica; dialoghi che evidenziano l’importanza della diversità come diritto inalienabile di ogni individuo e valore inestimabile per la società.
Gli ospiti della clinica vengono presentati dall’autrice utilizzando una forte connotazione descrittiva; nell’intreccio narrativo emergono scene dal forte spessore emotivo.
L’aspetto fisico e l’abbigliamento aggiungono particolari alle caratteristiche dei personaggi.

RAPPORTO PERSONAGGIO E AUTORE: Si percepisce nel romanzo un intimo rapporto tra l’autrice e i personaggi.
L’autrice ha infatti vissuto in prima persona alcuni fatti che l’hanno portata a denunciarli utilizzando la narrazione.
La caratteristica che accomuna i personaggi è il desiderio ancestrale di conquistare la libertà.

TEMI TRATTATI: l’affermazione della diversità come valore, la straordinaria forza della liberà e un forte rifiuto per ogni abuso e costrizione

Adriana Pitacco vive in un piccolo paese nella provincia di Venezia con due splendidi figli e un adorabile marito.
Insegnante dal 1988, è fermamente convinta che attraverso l’arte l’uomo sia in grado di esprimere la sua anima profonda e vera.
Ha avuto l’inestimabile fortuna di vivere con un padre cantante lirico e, fin dalla tenere età, ha vissuto il mondo dell’arte come un mondo magico e pieno di sorprese.
Ha scritto cinque romanzi, ma solo grazie all’incoraggiamento dei suoi figli, ha deciso di proporre “Maledetta-mente” alla casa editrice Lettere Animate che l’ha accolta tra le sue scrittrici.

Com’è nato Maledetta-mente?

Prima di scrivere questo libro ho scoperto, attraverso un’esperienza alquanto dolorosa, come un certo tipo di psichiatria possa perpetuare”maledetti” abusi sia nei confronti dell’adulto, sia nei confronti del mondo dell’infanzia.
Sentivo il bisogno, quasi ancestrale, di denunciare quanto avevo visto, ma non volevo che diventasse un mero elenco di abusi o una sorta di inchiesta giornalistica.
Da questa volontà è nata l’idea di trasformare la denuncia in una storia d’amore, la cui voce narrante fosse quella di una donna giunta alla fine della sua esistenza, una donna che racconta la vita dell’unico uomo che ha amato, di un medico psichiatra che si è scontrato contro una rigida e degenerata impostazione della psichiatria, abolendo tutte le terapie violente di contenimento e attribuendo all’arte un ruolo fondamentale per comunicare con i pazienti.
Questa storia è dedicata a Sergio, lo psichiatra di Maledetta-mente, che con la sua energica voce mi disse:” Non dimenticare di esistere! Non dimenticare mai di far sentire la tua voce.”
E così sono diventata narratrice delle sue storie, delle sue battaglie, di quel profondo richiamo al valore inestimabile della diversità e alla straordinaria forza della libertà.
Per non dimenticare…
Mai!

Il libro “ Maledettamente” è stato pubblicato in data 9 settembre dalla casa editrice Lettere animate.
E’ in versione ebook; ha 122 pagine e costa euro 2,29. 
E’ in vendita presso amazon,Kobo, bookrepublic ,ultime books. 
Qualche link utile:




Breve estratto

Vidi infierire lo sguardo attento ad adocchiare le misure, il peso, la
conformità del volto, l’idea dell’espressione. “Povero stupido!” lo schernii
ridendo di gusto mentre mi si asserragliavano attorno dimenticando che
esistevo : “La porterà dove la luce ci sarà, ma lì non ci andremo più! Sssh...
Zitte… piano e zitte ritorniamo! Lui sceglie la più bella! Ma noi brutte
siamo! Vero! Vero!” S’ atteggiarono le deformità dei loro volti; poi le
vecchie pazze se ne andarono moltiplicando i loro passi e veloci entrarono
nelle loro stanze. Pronto s’avventò sulla nuova preda : ferme rimasero le
mie braccia, liquefacendo i movimenti congestionati da cinghie di cuoio.
Mai mi sarei dimenticata di colmare la rabbia, e cogliendo al contrattacco
la mossa avversaria, lucido il calcio, si tuffò nel ventre oleoso
dell’infermiere. Troppo forte l’indignazione del medico? A nessuna pazza
era concesso esercitare così bene i suoi movimenti. Il controllo doveva
essere immediato! Sfoderarono le loro forze, mentre sentii il corpo
irrigidirsi come un vecchio gambero: indietro sarei ritornata? Lontano me
ne sarei andata? Tutto, precisamente tutto, era stato predisposto per
l’ennesimo Blitz!
“Mia cara Charlotte, tra breve tempo la pazzia non ti concederà più le sue
grazie!” accesa la voce la vidi correre velocissima lampeggiando l’inno
della novità; poi scosse più volte il capo mentre i laboriosi movimenti
ricontrollavano i cavi che schioccavano dentro la lebbrosa officina.
Stagnante l’acqua, rigido il sangue, tentai di mantenere ferma l’origine
della memoria, perché prodigioso il tempo sarebbe ritornato, sicura che i
volti della memoria avrebbero continuato a oziare dentro al gioco del
giorno e della notte.
Avrei rivisto mamma dentro ai suoi innumerevoli dubbi e papà guastarsi il
giorno con il canto inquieto della sua malinconia. Tutto così
straordinariamente semplice.
Ma l’officina continuava a reclamare l’esito del nuovo esperimento! L’urlo
si soffocò in gola pastoso come il vomito, mentre strani marchingegni
fumiganti di odore ferroso si attaccarono sulla testa come sanguisughe.
Leggero lo sguardo nell’istinto della sopravvivenza si richiuse tra i sogni
della strada, nascosto tra la luce del giorno, al galoppo, dentro al rosso
acceso.
Ricordandosi ancora di me.
“Oggi è diverso! Regoliamo l’afflusso!” suggerì il vecchio medico dal viso
crepuscolare “Intensifichiamo, il doppio della potenza!” Fulmineo si girò
per guardarmi come si osserva la consistenza di un oggetto. La fetida luce
si aprì traboccando la testa nei fulminei attacchi. Senza tempo sentii i sensi
annullarsi nel dolore esasperante. Fritto il cervello! Fritta la testa nella luce
bollente! Vidi rovi di capelli spezzarsi sotto gli elettrodi. Mi si sradicarono
le ossa come pezzi di vecchia artiglieria e rimbombavano al via delle
nuove scosse! Interminabile il corpo nel dolore intermittente, lo vidi
sbalzare nell’aria e ricadere trafitto dai muscoli che controllavano gli ultimi
respiri. Improvvisamente stramazzato a terra non si sollevò più! Mai più
sorretto, ora negato, si collocava in una zona che non mi apparteneva :
carne flaccida dentro all’odore elettrico, senza più coscienza di vegliare il
tempo! Nuovo elettroshock! Così lo chiamavano.
Sparse le voci mi chiamarono : “Dov’ero? Chi mi chiamava?
Rimarrà almeno il sogno?”
Si svegliò di soprassalto Sergio; nel breve tempo del sonno Charlotte
aveva scelto di andarsene dove il tempo dimenticava di ricordare.
S’affrescò il ritratto,
naturale, selvaggiamente vivo, aderiva perfettamente alla volontà di
esistere.
“Buona volontà a tutto… dottore…
Semplice questione di tempo... io ci sarò!”
Accese le luci Jonathan, fiutò il tenue movimento della luce : troppo
pallida, poco consanguinea con l’ultimo esperimento. Follia elettrica? Cura
polarizzata in un programma di controllo mentale perché solo un trauma di
uguale intensità avrebbe riordinato menti vaghe e poco studiate. Rilesse
l’ultima cartella : Shock elettrico –donna dall’età anagrafica conforme a
quella fisica -
esperimento non riuscito.

4 commenti:

  1. A me non è piaciuto affatto, non sono riuscita a capire nulla, è scritto in uno stile troppo criptico e confuso

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  2. A me non è piaciuto affatto, non sono riuscita a capire nulla, è scritto in uno stile troppo criptico e confuso

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  3. A me incuriosisce... se non fosse che non ho proprio voglia di leggere romanzi su questo argomento al momento.

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  4. "Maledettamente è un romanzo inusuale con una forte ricerca linguistica ed espressiva, un romanzo per lettori esigenti, una grande lettura.

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