Pensieri e riflessioni su "PARADISO RIMPIANTO" di Amy Lane

Gli eroi cadono.  Peter mette piede per la prima volta nella cittadina di Daisy, in California, quando è ancora un bambino ed è accompagnato da una sola certezza: suo cugino Michael si prenderà cura di lui. Poi Michael stringe amicizia col fragile e tormentato Bodi Kovacs e l’unica consolazione di Peter, dopo aver perso ogni possibilità di avere Bodi per sé, è che il cugino si occuperà anche di quest’ultimo. 
Ma la tragedia li colpisce e Michael si esilia dal loro mondo, gettando via l’affetto di chi l’ama di più.

Sei anni dopo, Michael sta per tornare a casa in una cassa. 
Per distruggere un eroe è bastata una città piena di bigottismo e odio. Per reclamarlo serve una forza d’animo che né Peter né Bodi avevano sei anni prima. Da quando Michael li ha abbandonati, Bodi è perso e solo. Peter cerca di farlo suo e assumere il ruolo che avrebbe dovuto essere del cugino, ma prima di tutto lui e Bodi devono affrontare il passato. Devono affrontare Michael, i suoi pregi e i suoi difetti, la bellezza e la tristezza, e ricordarlo per quello che è stato davvero e non per quello che avrebbe potuto essere. È un gesto semplice che potrebbe distruggerli entrambi: passare al setaccio le macerie in fiamme del paradiso è un sistema infallibile per annichilire un cuore mortale che soffre.


Autore: Amy Lane
Titolo: PARADISO RIMPIANTO
Editore: Dreamspinner Press
ISBN-13: 978-1-63477-293-8
Pagine: 179
Copertina: Paul Richmond
Traduzione di: Rebecca Martignoni
Pubblicazione: 8 marzo 2016

***

«Appoggiati a me, Bodi. Le maree non si fermeranno solo perché ho lasciato la luna nel cielo e preso te al suo posto.»

Per quanto lo abbia letto da qualche tempo, ci ho messo parecchio a recensire questo libro.
Il problema è che ogni volta che termino una storia di Amy Lane devo riprendermi psicologicamente.
Per carità, ho sempre la ferma convinzione che alla fine della lettura troverò ad aspettarmi un epilogo sereno e rassicurante, ma prima di arrivarci… ragazzi, è una salita, anzi la scalata di una montagnona di dolore e lacrime, con picchi della disperazione più cupa.
Questa è una storia di giovani superbi e bellissimi, innocenti e intrepidi, a cui la giovinezza e l’innocenza vengono rubate con il tradimento e l’odio.
Questa è una storia di vite perdute, affogate tra illusioni e ipocrisie, con l’immancabile casa del Signore in lontananza che non offre né perdono né comprensione né speranza.
Mi sono commossa, ma anche un pochino arrabbiata, perché in certi momenti mi è parso che l’autrice sia persino giunta a qualche eccesso nella sua foga di punire i protagonisti proprio per essere così giovani e innocenti.
Sul personaggio di Michael, ad esempio, ho notato qualche sbavatura: va bene il peso della tragedia, va bene la fragilità di fronte all’ostilità familiare, ma non ho trovato giustificata la sua apatia improvvisa, la sua discesa agli inferi con un biglietto di sola andata, lasciando così tante responsabilità addosso agli altri. Insomma, proprio perché era giovane, e aveva l’amore dalla sua parte, non lo avrei lasciato andare senza farlo prima lottare.
Ma sono sfumature e gusti personali.
In fondo, dopo le lacrime, c’è comunque il cielo sereno.
Basta rimpianti, basta rimorsi. Il paradiso non serve per essere felici. Il presente è forse meno divino, però più concreto e a portata di mano.


Body singhiozzò, crollò a piangere, si disintegrò, si perse fra il dolore e il rimorso. Peter continuò a tenere le braccia intorno a quelle spalle larghe per tenerlo ancorato al presente, perché il passato non si poteva sopportare.

Amarilli73


Nessun commento:

Powered by Blogger.