Teaser Tuesday (135)
Buona serata con la Rubrica Teaser Tuesdays, Rubrica ideata da MizB del Blog Should Be Reading a cui anche questo Blog aderisce.
In cosa consiste?
1. Prendi il libro che stai leggendo
2. Aprilo a una pagina a caso
3. Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
4. Fai attenzione a non scrivere spoilers!
5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.
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Lo strano caso dell’apprendista libraia
di Deborah Meyler
Traduttore: Marseguerra C.
Editore: Garzanti Libri
Collana: Narratori moderni
ISBN: 8811682444
ISBN-13: 9788811682448
Pagine: 348
Trama:
Esme ama ogni angolo di New York, e soprattutto quello che considera il suo posto speciale: La Civetta, una piccola libreria nell'Upper West Side. Un luogo magico in cui si narra che Pynchon ami passare i pomeriggi d'inverno e che nasconde insoliti tesori, come una prima edizione del Vecchio e il mare di Hemingway. Ed è lì che il destino decide di sorriderle quando sulla vetrina vede appeso un cartello: cercasi libraia. È l'occasione che aspettava, il lavoro di cui ha tanto bisogno. Perché a soli ventitré anni è incinta e non sa cosa fare: il fidanzato Mitchell l'ha lasciata prima che potesse parlargli del bambino. Ma Esme non ha nessuna idea di come funzioni una libreria. Per fortuna ad aiutarla ci sono i suoi curiosi colleghi: George, che crede ancora che le parole possano cambiare il mondo; Mary, che ha un consiglio per tutti; David e il suo sogno di fare l'attore. Poi c'è Luke, timido e taciturno, che comunica con lei con le note della sua chitatra. Sono loro a insegnarle la difficile arte di indovinare i desideri dei lettori: Il Mago di Oz può salvare una giornata storta, Il giovane Holden fa vedere le cose da una nuova prospettiva e tra le opere di Shakespeare si trova sempre una risposta per ogni domanda. E proprio quando Esme riesce di nuovo a guardare al futuro con fiducia, la vita la sorprende ancora: Mitchell viene a sapere del bambino e vuole tornare con lei. Esme si trova davanti a un bivio: non sa più se è quello che vuole davvero...
«Lo so. Adoro questi soffitti così alti.»
Guardo all’insù. Sopra la testa non abbiamo altro che aria, per metri e metri. L’aria ha una sua trasparenza pene-trante, come aria artica, in cui tintinnano le voci delle ricche signore sedute a tavola.
Arriva il cameriere per le ordinazioni.
«L’insalata di funghi portobello con formaggio di capra è buona», dice Mitchell. Il cameriere annuisce a conferma.
«Mi attira, ma vedo che avete la zuppa di piselli freschi, e io adoro la zuppa di piselli.»
Non è vero: non ho mai assaggiato la zuppa di piselli in vi-ta mia. Ma se dico che non posso mangiare il formaggio fresco per via del bambino, magari ci rimettiamo a litigare. Ci
sono ancora lunghe settimane prima che l’aborto diventi illegale, e io non voglio discuterne più.
«Allora due zuppe di piselli», dice al cameriere.
Durante il pranzo Mitchell si dimostra davvero carino con me. Mi lascia parlare. Gli racconto delle storie buffe sulla libreria, su Stella e sulle fotografie che ha scattato nel locale per lesbiche.
Lui è adorabile e si preoccupa di riempirmi in continuazione il bicchiere di acqua San Pellegrino, neanche fosse il più delizioso champagne. Continuo a bere per il nervoso, perché è ovvio che Mitchell ha un obiettivo. Ma lui vuole convincermi ad abortire, e io non posso farlo. Perciò che senso ha tutta questa messinscena?
Quando ci portano via i piatti, per dessert Mitchell ordina fichi freschi e formaggio manchego con marmellata di me-le cotogne, poi mi prende la mano. È un gesto che fa ogni tanto, un gesto che adoro.
«Ti prego... » dico, ritraendo leggermente la mano. Ma stavolta ha scelto il posto giusto: non farei mai una scenata qui.
«Esme, ti devo dire una cosa. E vorrei che ci pensassi su...
per il bene di tutte le persone coinvolte. Della nostra felicità. La felicità di tutti noi, Esme.»
«Non posso farlo, Mitchell, non intendo...»
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