DOPO LA SPLENDIDA TRILOGIA “LA PRIMA LEGGE”, CONTINUA IL NOSTRO SPECIALE SU JOE ABERCROMBIE - OGGI PENSIERI E PAROLE SU “IL SAPORE DELLA VENDETTA”

Titolo: Il Sapore della Vendetta
Autore: Joe Abercrombie
Traduttore: Rialti E.
Editore: Gargoyle
Collana: Extra
ISBN: 8898172303
ISBN-13: 9788898172306
Pagine: 796

Sinossi - Primavera in Styria. E vuol dire guerra. C'erano stati diciannove anni di sangue. Lo spietato Granduca Orso è in lotta con l'Alleanza degli Otto, e insieme hanno macchiato di rosso la terra bianca. Mentre gli eserciti avanzano, le teste rotolano e le città sono in fiamme, dietro le quinte bancari, preti e forze antiche e oscure giocano una partita mortale per scegliere chi sarà fatto re. La guerra potrebbe essere un inferno, ma per Monza Murcatto, la Serpe di Talins, la mercenaria più celebre e temuta alle dipendenze del Duca Orso, è un modo dannatamente buono per fare soldi. Le sue vittorie, però, l'hanno resa troppo famosa, per i gusti del suo committente. Tradita, buttata giù da una battaglia e lasciata a morire, la ricompensa di Murcatto è un mucchio di ossa rotte e una fame ardente di vendetta. A qualunque costo, sette uomini dovranno morire. Tra i suoi alleati: l'ubriacone meno affidabile della Styria, il prigioniero più pericoloso, un assassino ossessionato dai numeri e un barbaro che vuole solo fare la cosa giusta. Il numero dei suoi nemici è almeno la metà della nazione. E tutto questo prima che l'uomo più pericoloso del mondo venga mandato a cercarla e a finire il lavoro che il Duca Orso ha iniziato... Primavera in Styria. E vuol dire vendetta. 

Il pensiero di Amarilli73
Questo quarto libro di Abercrombie si colloca temporalmente (e logicamente) dopo la sua celebrata e stupefacente trilogia. Pertanto, anche se i personaggi principali sono diversi e anche se la storia si colloca in Styria, una provincia marginale rispetto ai territori conosciuti in precedenza, il mio consiglio è quello di affrontarne la lettura solo dopo essersi immersi nel mondo degli Uomini del Nord, del vecchio Impero, della minaccia e della stregoneria dei Mangiatori e del fragile equilibrio tenuto in piedi dallo zoppo (assente in questo libro, ma sempre nominato e temuto qua e là).

La vendetta è un piatto che va servito freddo, molto freddo e, possibilmente, nel modo più doloroso possibile. 
Questo è Best served cold: i fratelli Murcatto sono all’apice della loro carriera di mercenari, quando il loro principale cliente comincia a temere che la loro ombra possa allungarsi troppo sul suo nome e sul suo potere. Ecco perché i due vanno eliminati. Muore il fratello (bellissimo, enigmatico), a stento si salva la sorella (altrettanto bellissima, la vera guerriera della coppia) e inizia il conto alla rovescia per l’esistenza dei sette sciagurati che hanno aderito alla cospirazione.

Mentre Monza, con il suo corpo ricucito, attraversa la Styria aggiustando tassello dopo tassello il suo progetto di sangue, imperi sorgono, città cadono, soldati di ventura cambiano continuamente bandiera e il suo destino s’incrocia con i memorabili personaggi della trilogia, a partire da quel Brivido che è una sorta di versione più giovane di Logen Novedita, un guerriero disilluso che si sforza di fare il buono e non ha successo. 

Tutto sommato e al di là di una certa sfortuna, doveva dire che ne era uscito bene. 
Magari quaggiù in Styria aveva perso un occhio. Magari non la lasciava più ricco di quando aveva messo piede fuori dalla barca. Ma era un uomo migliore, su questo non aveva dubbi. Un uomo più saggio. 
Una volta era stato il peggior nemico di se stesso. Adesso lo era di chiunque altro.

Ritorna il solito (grande) Abercrombie: albe che hanno il colore del sangue marcio, vestiti appiccicosi per il sangue versato, oscurità e tradimenti.

Rispetto alla trilogia, io ho trovato troppo sangue nell’ultima parte. Non perché le scene fossero eccessivamente violente o il mio stomaco fosse debole, ma perché credo che un eccesso (compiaciuto) di morte ad un certo punto possa causare assuefazione. E qui, alla fine, ci sono troppi morti, tanto che quasi non fanno rumore e divengono inutili alla bellezza della trama.

In ogni caso, un grande fantasy che oscura tanta paccottiglia in circolazione e che merita di essere letto.
Amarilli73

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