Pensieri e riflessioni su "PROIBITO" di Pamela Clare

Da quando gli usurpatori inglesi hanno conquistato il suolo irlandese, tutto è cambiato. La bellissima e fiera Bríghid li odia tutti, indistintamente, dal profondo del cuore. 
Anche lo splendido cavaliere che ha difeso la sua gente e salvato la vita a suo fratello, al quale è stata offerta in dono dal crudele conte, signore della tenuta dove vive la ragazza. Jamie, questo il nome dell’uomo, non ha però intenzione di possederla, anche se, per soddisfare il conte, si presta a fare un po’ di scena, con qualche bacio. 
Inaspettatamente, quei baci e quelle carezze risvegliano in Bríghid qualcosa di atavico e impetuoso a cui non sa dare un nome, e ben presto a entrambi non bastano più…

Trilogia dedicata alla famiglia Blakewell/Kenleigh:
1) SCHIAVO DEL DESIDERIO (Sweet Release); qui la recensione del blog:
2) PROIBITO (Carnal Gift);
3) Ride the Fire.

Autore: Pamela Clare
Titolo: Proibito
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Introvabili n. 15
Genere: Romanze, Storico
Ambientazione: Irlanda, 1751-54
Uscita: Maggio 2015

***


Si aspettava davvero che lei provasse gratitudine? 
Ai suoi occhi, lui era nient’altro che un sasanach, un nemico con il quale aveva stretto una tregua momentanea.

Per quanto a questo romanzone “introvabile” non manchi nulla (agguati, ferimenti, fughe, rapimenti, drammi familiari, amori più forti di tutto), non mi ha entusiasmato più di tanto.
Diciamo che è un po’ un polpettone vecchio stile, con un’accurata ambientazione nell’Irlanda occupata del 1571, con una cara famigliola di tre fratelli (Fionn, Brighid, Ruaidhrì) rimasti senza il padre, insegnante cattolico condannato e deportato, e vessati dal perfido giovane conte, oltretutto pure guardone e lascivo.
Insomma, cattivi da una parte e buoni dall’altra. 
Poi, a sparigliare le carte, arriva il bellissimo idealista delle Colonie, quindi di sangue inglese, ma già di nobili sentimenti del Nuovo mondo. Ne deriva la classica storia d’amore tutta sospironi, con lei che geme perché ha la solita urgenza fisica di lui, per quanto lui sia “il nemico”. 
Si legge comunque (mia madre, ad esempio, lo ha adorato), ma, per mio gusto personale, l’ho trovato troppo denso e prevedibile negli sviluppi, tanto che quando l’ho finito non mi ero per nulla affezionata ai personaggi. 
Una lettura senza infamia e senza lode, che scorre via senza far danno.
Amarilli

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