Pensieri e riflessioni su "LIBERAZIONE" di A.M. Sexton

Titolo: Liberazione Titolo originale: Release 
Serie: Davlova #1
Autore: A. M. Sexton
Traduttore: Lucia C. ed Emanuela Graziani
Edizione Ebook 978-88-98426-97-3
Lunghezza: 247 pagine
Collana: World / DARK
Genere: M/M
Formato: pdf, epub, mobi
Uscita: 16 ottobre 2016
Prezzo: € 5,99

Trama: Davlova: una città-stato oppressa dalla povertà e governata da un'aristocrazia tirannica. Le risorse sono scarse e la tecnologia è illegale. E nei bassifondi cova la rivoluzione.
Misha è un borseggiatore comune, finché il suo capo non gli assegna un nuovo lavoro. Facendosi passare per una prostituta, Misha viene spedito a lavorare per uno degli uomini più potenti della città. Ma il suo vero obiettivo è molto più pericoloso: avvicinarsi a Miguel Donato, e trovare qualcosa - qualsiasi cosa - che possa aiutare a far cadere il governo corrotto di Davlova.
Misha si immerge nel mondo decadente dell'aristocrazia, dove gli schiavi sono comuni e dove è possibile trovare anche il piacere più perverso. Anche se è sicuro che l'élite di Davlova sia coinvolta in qualcosa di terribile, le prove sono difficili da trovare, e Misha inizia ad innamorarsi dell'uomo che dovrebbe tradire. Poi incontra Ayo – uno schiavo sessuale costretto da un impianto neurale nel suo cervello a provare piacere per il dolore - e tutto cambia.
Mentre gli abitanti della città bassa si spingono verso una rivoluzione sanguinosa, Misha si troverà preso tra i sentimenti inattesi che prova per Donato, il dovere verso il clan e la determinazione di salvare Ayo.

Il pensiero di Amarilli73

Ero pesto e abbattuto. 
Andai alla carrozza. Di nuovo giù dalla collina. Lontano da Miguel che potevo aver amato. Lontano da Donato, che odiavo. Lontano da Ayo, il tenero, dolce ragazzo che mi aveva solo chiesto di baciarlo. 

Visto che ora va di moda quest’etichetta, direi che “ Liberazione” rientra appieno nei canoni del dark romance in versione M/M. Quindi non un libro consigliato a tutti, quanto meno se siete lettori affezionati al tradizionale lieto fine e alle connotazioni più dolci delle storie d’amore.
In effetti durante la lettura persino io mi sono chiesta se si potesse individuare una vera e propria storia d’amore. 
Secondo i miei parametri personali no. L’amore comprato (se si tratta di fare sesso con uno schiavo), l’amore pagato (se si tratta di fare sesso con un prostituto), l’amore malato (se distorto nella violenza fine a se stessa, non condivisa, ma imposta senza consenso solo per il mero piacere di uno) non possono essere definiti “amore”, almeno senza volersi arrampicare sugli specchi.
Questo però non vuol dire fingere di ignorare che certi legami esistono comunque e non impedisce di poterli affrontare e sviscerare in un libro come questo, con risultati piuttosto convincenti.
Confesso che, all’inizio, di fronte al personaggio di Miguel Donato (il vero e proprio personaggio “dark”, negativo ma allo stesso tempo comunque amato/desiderato dal protagonista) ero molto diffidente. Soprattutto nelle scene in cui lui esplode, picchia e dà il peggio di sé: ecco, quando poi chiede perdono attribuendo la colpa alla “bestia” dentro di lui, ho temuto di ritrovarmi con l’ennesimo “io non sono cattivo, mi ci hanno fatto diventare”. 
Ho temuto che si finisse per giustificarlo e assolverlo in qualche modo, in vista di un finale consolatorio. In realtà la Sexton non tenta di salvarlo più tanto, non ci risparmia nessuna bruttura e alla fine non lo rende neppure un eroe (lo stato delle cose muta per eventi esterni e Donato può solo adeguarsi in qualche modo). 
A loro volta, Misha e Ayo sono vittime rassegnate: il primo, perché è solo un ragazzo di strada diventato prostituto per dovere (è una sorta di spia per conto dei ribelli), il secondo perché è stato condizionato/programmato per provare piacere attraverso il dolore. Entrambi sono quindi alla mercé del padrone e non possono essere considerati neppure loro eroi. Alla fine reagiscono, cambiano il loro destino, ma il tutto è comunque frutto di una concatenazione di circostanze esterne e superiori.
Nel complesso una storia diversa ma ben scritta: tutto, dall’ambientazione ai comprimari, è curato. Paradossalmente le scene crude sono quelle che mi hanno colpito di più: la Sexton non sceglie di edulcorare o di rendere più accettabile il volto del male, tira pugni sullo stomaco e riesce così a scuotere il lettore sin nel profondo.

Rimasi disteso lì, il cuore diviso in due, gli occhi bagnati di lacrime, il volto che mi pulsava ancora per i colpi ricevuti. Ma ciò non mi impedì di prendere ciò che mi offriva.
Amarilli73

2 commenti:

  1. ma sai che la tua recensione mi ha incuriosita? E' un genere che a volte mi piace, il dark, in versione M/M devo ancora provarlo

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    1. Ciao Chiara! Il dark è un genere difficile, non mi piace sempre. Questo romanzo resta comunque molto particolare.

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