"Il posto del mio cuore" di Emily Pigozzi
Titolo: Il posto del mio cuore
Autore: Emily Pigozzi
Genere: romance mainstream
Editore: 0111 edizioni
Disponibile in cartaceo dal 30/11/2015 e in ebook da gennaio 2016
Sinossi: Bassa emiliana, anni ’50. Alma Libera Tondelli è una ragazza di paese. Sognatrice ed inquieta, Alma sembra avere un destino già scritto: la vita di campagna, il lavoro in fabbrica, la messa della domenica. Fulvio, limpido e sincero, la ama da sempre, ma arrendersi al suo amore significherebbe rinunciare ai sogni di libertà che da sempre tormentano il suo spirito. Dalle campagne emiliane del dopoguerra alla Bologna del sessantotto, passando per la Roma del cinema e della Dolce vita, pur plasmata dagli uomini della sua vita Alma cercherà sé stessa e la sua vera strada, mentre al paese qualcuno continuerà ad amarla in silenzio…. Perché come le predisse la Delfina, l’indovina che ha popolato le sue fantasie di adolescente, in lei “Ci sono le luci e le ombre, e la salvezza del cuore, spesso, è nel luogo in cui si parte”.
Emily Pigozzi scrive fin da bambina, e ha pubblicato alcune raccolte poetiche, tra cui la silloge “Amore e oro” (Bonaccorso, 2008) esordendo poi in narrativa nel 2014 con il romanzo “Un qualunque respiro” (Butterfly).
Nel 2015 è uscito invece il romance “L’angelo del risveglio” (Delos).
Per diversi anni ha lavorato come attrice, prendendo parte a cortometraggi e film e partecipando a tournée che hanno toccato i maggiori teatri d’Italia.
Vive a Mantova, dove è nata, con il marito e i due figli piccoli, un maschio e una femmina.
Ama la notte, i dolci, i libri, la musica e l’arte, adora perdersi nei suoi pensieri, chiacchierare e sentir raccontare storie di vita.
Un breve estratto dell’opera
Un pomeriggio di tarda estate, dopo mesi che ci frequentavamo, Fulvio si presentò davanti a casa mia al volante della Lancia Flavia bianca di suo padre. Mi stupii, dato che di solito scorrazzavamo in giro con la Lambretta, e io adoravo sentire il vento nei capelli e anche un poco stare abbracciata al suo petto magro e scattante. Scese con un grande sorriso, la polo bianca e il golfino azzurro chiaro buttato sulle spalle, dicendomi allegro – C’è una sorpresa! –
Non so perché, il cuore mi balzò nel petto.
Durante il tragitto, che sembrava non finire mai, rammento bene la mia aspettativa inquieta.
Ricordo cosa pensavo: e cioè che tutto cambiava, dentro di me, e che se continuava così non me ne sarei mai andata.
E allora? Come avrei saputo cosa c’era oltre? Mi sarei mai sentita libera, almeno una volta?
Il cuore mi era balzato dentro, forte come un tamburo. Era inutile mentire: io lo sapevo il perché.
–Eccoci. – La voce di Fulvio, malcelata di entusiasmo, si insinuò nei miei pensieri e mi riscossi.
Scesi dalla Lancia, e subito sentii nelle narici un’aria nuova, dall’odore salato, che non avevo mai respirato prima di allora. Alzai lo sguardo, e davanti a me c’era il mare.
Per una volta, qualcuno mi aveva tolto le parole di bocca.
E quel qualcuno era Fulvio, che già mi incitava a togliere le scarpe, a correre sulla sabbia ancora calda di sole, a toccarla.
Non me lo feci ripetere. Affondai coi piedi in quella rena magica, arrivai fino alla riva dove l’acqua spumosa mi solleticò le dita. Fulvio mi fu accanto, mi prese la mano e saltammo assieme, i capelli mossi dal vento, le nostre risate e noi, creature d’aria e di giovinezza, ebbri di felicità.
Il regalo più bello che qualcuno potesse farmi non poteva entrare in una scatola. Ed era quello.
Su quella spiaggia detti il mio primo bacio, così caldo e dolce da far commuovere.
Sentii tutto il trasporto che Fulvio aveva per me, tutta la tenerezza, tutta l’aspettativa.
Sentii le sue mani calde sulle braccia e attorno alla vita: un invito a fidarmi.
Rivedo i suoi occhi puri, limpidi, senza ombre.
Fulvio era la trasparenza, la dolcezza, il chiarore dell’estate. Era il calore di un sole che tramontava piano sulla campagna, la stessa dove eravamo nati e cresciuti.
Era un bicchiere di primavera eterna.
Invece in me c’erano anche il grigiore dell’inverno e le notti senza fine dell’autunno.
Io avevo bisogno di tutte le stagioni.
Grazie mille per la segnalazione!
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