SEI RISPOSTE D'AUTORE - Roberta Ciuffi



Roberta Ciuffi


    • Sei risposte d’Autore:

1) Chi è Roberta Ciuffi?
Ho qualche difficoltà a rispondere. Questa è una domanda che richiede una bella dose di introspezione. Di solito le persone si definiscono per quello che hanno fatto, quello che possiedono, il loro ruolo rispetto agli altri. A 63 anni, la mia posizione non è ancora così definita. Per quanto riguarda il lavoro, sono stata e sono tuttora una precaria cronica, senza mai una sicurezza. Ho scritto molti romanzi, alcuni li amo ancora, altri meno. Per alcuni provo perfino un po' d'imbarazzo, ma tant'è, li ho fatti. Non sono una madre, biologicamente, ma lo sono in pratica e affettivamente. Cerco di non abbandonare nessuno ma il tempo mi scorre via senza che me ne accorga e perdo di vista persone cui tengo.

2) Cosa ti piace scrivere, come e quando?
Mi piace scrivere in libertà ma per questioni pratiche non è sempre possibile. Mi piace quando un romanzo mi prende per mano e mi conduce per la strada che devo seguire, senza che io debba quasi pensarci. Il romance, non essendo il monolite che alcuni pensano, può essere rilassante o complicato, a seconda. Romanzi tipo i regency sono un gran divertimento, quelli più avventurosi richiedono un bel po' di impazzimento e di 'ma chi me l'ha fatto fare?', tuttavia amo entrambi i generi. Qua e là ho scritto delle storie diverse, alcune le ho termine altre sono in attesa. Ho scritto un romanzo con protagonisti dei ragazzini che non ha mai visto la luce, ma mi ha divertito da morire.
Come scrivo: Io scrivo in poltrona, su una Poang, per problemi di schiena. Devo dire che mi manca la mia scrivania, ma la normale posizione seduta mi causa sofferenza. Grazie al cielo è stato inventato il laptop!
Quando: Non ho un orario preciso. Qualunque lavoro faccia al momento – traduzione, scrittura, revisione – inizio intorno alle 5,30 del mattino e proseguo fino alle 7,00. Poi intervengono gli obblighi casalinghi. Cerco di ritagliarmi un paio d'ore la mattina, un altro paio il pomeriggio. Però la mia produttività è molto calata rispetto a un tempo. Sono diventata una lumaca!

3) Com’è avvenuta la pubblicazione della tua opera prima?
'Un matrimonio perfetto', nel 1997. Venti anni fa. Uau! Avevo scritto qualche romanzo, mandato in giro e regolarmente rifiutato. Mi ero stancata di ricevere rifiuti e avevo deciso di mollare. Mi era rimasto questo romanzo, semplice semplice, che stava infilato in un armadio da mesi. Lo spedii a 'I romanzi' di Mondadori e poi smantellai l'arcaico computer che possedevo all'epoca. Pensavo che non avrei più scritto. Un paio di mesi dopo mi arrivò una telefonata da parte di Mondadori, in cui mi dicevano che il romanzo era piaciuto e intendevano pubblicarlo. Così è cominciato. Il primo pagamento lo utilizzai per comprare un computer più moderno.

4) Cosa credi indispensabile per riuscire a pubblicare?
Onestamente non ne ho idea. Bravura, talento e… fortuna. Alcuni autori però ci riescono anche senza le due prime condizioni.

5) Cosa pensi dell'editoria a pagamento, il self e le case editrici tradizionali?
Non ho mai considerato l'idea di pagare per pubblicare. A parte tutto, mi sembra che la faccenda richieda un impegno per la diffusione e distribuzione che non mi sentirei di affrontare. Per il resto, credo che il self offra molte possibilità e dia molte responsabilità. Perché se in una casa editrice tradizionale hai persone cui appoggiarti, ed eventualmente da accusare in caso di errori, nel self è tutto volo libero e ogni picco e ogni caduta sarà da addebitare solo a noi stessi. Però trovo che sia esaltante poter decidere tutto da soli. Non essere costretti a cambiare un titolo, avvilirsi per una cover che non piace, deprimersi per un editing sbagliato… Come ogni cosa, ha i suoi pro e i contro. Non mi dispiacerebbe ogni tanto avere un gruppo di riferimento con cui confrontarmi.

6) Quale consiglio daresti agli esordienti?
Agli esordienti consiglierei di non guardarsi nello specchio riflettente di amici e sostenitori, ma cercare di ottenere la distanza necessaria per analizzare il proprio lavoro. La severità verso se stessi serve più dell'indulgenza, senza tuttavia cadere nelle paranoie di revisioni interminabili, che sono solo un modo per rimandare il momento del distacco dal nostro romanzo per sottoporlo al giudizio degli altri.    


   • Breve biografia:

Scrittrice italiana e traduttrice dall’inglese, autrice di romanzi storici e contemporanei, ha già pubblicato numerosi libri, molti dei quali ambientati nella sua città, Roma. Scrive anche sotto altri pseudonimi: Sarah Bean, Mary Camber e Angela Medi. Laureata in psicologia, adora il patchwork, i gatti e i suoi nipoti.


   • L’ultimo romanzo di Roberta Ciuffi:


La rosa delle Maleterre - eBook Kindle, Ottobre 2017 

Anno 1001, Regno Italico. Due giovani costretti a sposarsi per siglare una difficile pace, un odio antico che divide due nobili famiglie. E una presenza immateriale che aleggia su entrambe alla ricerca della sua vendetta, a costo di trascinare con sé anime innocenti. Come può l’amore vincere su tutto questo? Ma quello vero trova sempre il modo…

Trent'anni di odi, rancori e pregiudizi dividono la famiglia del conte Oderisio della Rocca dei Rovi e quella del barone Rainulfo delle Maleterre. La faida si sta trascinando da troppo tempo, stremando i territori dei contendenti, già impoveriti dalla carestia. Ulrico, vescovo di Ancona, impone ai due vecchi nemici di stabilire una pace duratura e quale modo migliore per assicurarsene se non un matrimonio? Beata, la maggiore delle nipoti di Oderisio, sposerà Alessandro Niger, nipote ed erede di Rainulfo. Trent'anni di odi e pregiudizi non si dimenticano però in un istante, soprattutto se favoriti da segreti e passioni nascoste, e a farne le spese potrebbe essere la giovane Beata, consegnata come sposa e dono di pace a un 'barbaro' delle Maleterre. Un barbaro che ha iniziato ad amare ma da cui si dovrà guardare come dagli altri, perché anche lei nasconde un segreto che potrebbe provocare la rovina della Rocca dei Rovi e di tutta la sua famiglia.

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