Pensieri su "La nave delle spose" di Deborah Hale

Nuova Scozia, 1818 - Una nave che trasporta quaranta giovani spose destinate ai coloni della Nuova Scozia arriva senza preavviso nel porto di Halifax. Anziché accoglierle con un caldo benvenuto, però, il governatore della colonia, Sir Robert Kerr, scambiandole per donne di malaffare proibisce loro di scendere a terra e cerca addirittura di rimandarle indietro. Ma Jocelyn Finch, avvenente vedova che accompagna le ragazze, non si dà per vinta e sfida il governatore a duello, lasciando a lui la scelta delle armi. L'uomo, restio a combattere contro una donna con la spada o la pistola, decide per una partita a scacchi... e viene clamorosamente sconfitto. Così Jocelyn ottiene il permesso di restare e di portare a termine la sua missione. E inevitabilmente, come Sir Robert temeva, finisce per creare scompiglio in città e nel cuore dell'affascinante governatore.

HarperCollins Italia

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Sono inciampata in questo libro e il titolo mi ha subito affascinata. 
A onor del vero il romanzo ha compiuto ben tre anni ma, nelle mie scorribande sul sito Harper Collins, non l'avevo ancora notato. 
Devo dire che la lettura è piacevolissima. La Hale è molto brava nel creare il giusto ritmo e, anche la trama è molto ben congeniata. L'unica pecca, direi, è un finale un po' troppo dorato e melenso. 
Okay è un romance, quindi l'amore deve trionfare sopra ogni cosa, ma qui lo vedo fuori tempo. Ecco, come romanzo storico, verso la fine prende troppo una piega moderna e disinibita. 
Di più non dico per non rovinarvi la lettura. 
Robert, il governatore, è molto affascinante anche con i suoi imbarazzi e tentennamenti mentre la protagonista, invece, è meno simpatica. Risulta, infatti, un pochino troppo saccente e, in alcune scene, è ottusa. 
Comunque è un romanzo che consiglierei a chi ha voglia di sognare in un'ambientazione diversa e originale.

Ledra

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