Pensieri e riflessioni su "Delirium" di Lauren Oliver

In attesa dell'uscita di "Pandemonium", secondo capitolo di questa bellissima trilogia, vi lascio i miei pensieri sul  primo e conosciuto "Delirium", che ho avuto la fortuna di leggere solo ora.
Titolo:  Delirium
Autore: Lauren Oliver
Pagine:383
Editore: Piemme
Collana: Freeway
Data di pubblicazione: 22 marzo 2011
ISBN-10: 885661698X

Sinossi:
Nel futuro in cui vive Lena, l'amore è una malattia, causa presunta di guerre, follia e ribellione. È per questo che gli scienziati sottopongono tutti coloro che compiono diciotto anni a un'operazione che li priva della possibilità di innamorarsi. Lena non vede l'ora di essere "curata", smettendo così di temere di ammalarsi e cominciare la vita serena che è stata decisa per lei. Ma mancano novantacinque giorni all'operazione e, mentre viene sottoposta a tutti gli esami necessari, a Lena capita l'impensabile. Si infetta: si innamora di Alex. E questo sentimento è come ritornare a vivere, in una società di automi che non conosce passione, ma nemmeno affetto e comprensione, Lena scoprirà l'importanza di scegliere chi si vuole diventare e con chi si vuole passare il resto della propria vita...

Il mio pensiero:
Delirium è un romanzo che rientra a pieno titolo nella categoria di  "romanzo distopico" ed è il secondo libro dell'apprezzata scrittrice Lauren Oliver, già conosciuta in italia per "E finalmente ti dirò addio".

"Le malattie più pericolose sono quelle che ti fanno credere di star bene.
- 42° proverbio del libro di Sssh -"

Della trama di questo libro non voglio aggiungere nulla alla più che esaustiva sinossi riportata sopra. Mi piacebbe però potervi parlare del libro attraverso i 3 personaggi principali: Lena, Alex e Hana.

Lena: narratrice e protagonista della storia, incarna perfettamente la teenager tipo di questo mondo. Ha un passato doloroso e si porta addosso il marchio della malattia. Per tutti i suoi diciasette anni, ha sempre cercato di essere la figlia perfetta, riscattando così il nome della sua famiglia. Conta i giorni al suo trattamento con speranza: vede in questo la promessa di una felicità e una serenità che a causa della suo passato non ha ancora trovato. Ma nel bel quadretto attorno a lei ci sono tante crepe. Un giorno qualcosa si rompe e scopre di avere dentro di se due persone: il buio e le luce. Non passerà molto prima che lei capisca che il buio è quello che mostra alla gente e che luce è quello che ha dentro. Lo scoprirà grazie alla malattia. Lo scoprirà grazie ad Alex.

Hana: è la migliore amica di Lena da sempre. E' la prima a capire che quel che succede non è giusto. Rappresenta la coscienza che si risveglia a priori della malattia. Si risveglia perchè ha fame di emozioni, di libertà e di vita vera. Grazie forse al fatto di vivere nella "parte ricca" della città, non ha i problemi di Lena e riesce ad ascoltarsi dentro, scoprendo che perdere la parte più viva di se stessa e finire accoppiata con il più ricco della città per vivere una vita di piatta serenità, non è la decisamente la vita che vuole. E' grazie ad Hana che Lena scopre la vera Musica. E' grazie ad Hana che incontra Alex.

Alex: arriva nella vita di Lena come "una mandria di mucche impazzite" (e non è una similitudine!). Non appartiene a quel mondo e fatica a capirne le regole e le restrizioni. All'interno della storia, è il pensiero di noi lettori che, davanti a un mondo tanto sconvolgente, ci ritroviamo persi, ingabbiati e infastiditi. Per lui è facile lasciarsi andare a un amore travolgente e grazie a questo Lena inizierà finalmente a vivere.
La società in cui i tre sono obbligati a vivere è angosciante: una claustrofobica dittatura, che regola con leggi assurde la vita della gente nel nome di una felicità fittizia e lobotomizzata.  All'età di 18 anni i ragazzi vengono sottoposti alla "cura", cioè una lobotomizzazione che elimina qualla parte del cervello dove risiede la capacità di innamorarsi. Dopo una valutazione delle tue capacità, è il laboratorio a decidere se ti dovrai sposare o se potrai studiare, con chi ti dovrai sposare e quanti figli dovrai avere... tutto si riduce a un controllo della popolazione attraverso l'eliminazione dei sentimenti più nobili che un umano possa provare. Un mondo distorto dove "amore" è una parola sporca, dove innamorarsi è un processo pericoloso e malato.

L'autrice racconta tutto questo attraverso la voce di Lena. Lo fa con un linguaggio semplice ed immediato, ma mai banale. La città in cui si svolge la storia è una città che possiamo riconoscere come nostra e le descrizioni degli ambienti sono ben fatte e aiutano il lettore ad immedesimarsi ancor di più nelle situazioni raccontate. Ahhh, le "Terre selvaggie!", ve ne innamorerete!

Molto bella è la scelta della scrittrice di aprire ogni capitolo con degli stralci dei libri scolastici imposti ai ragazzi. Questi piccoli brani aiutano a dare una connotazione ad un mondo per noi decisamente difficile da comprendere.

"Gli esseri umani, nella loro condizione naturale, sono imprevedibili, capricciosi e infelici. Soltanto quando i loro istinti animali vengono posti sotto controllo possono diventare responsabili, affidabili e soddisfatti.
- dal libro di Sssh -"
E' stato a tratti difficile per me leggere questo libro, ma non perchè non mi sia piaciuto. Al contrario.
Il mondo creato dalla Oliver è nel mio immaginario quanto di più odioso si possa creare. Un vero incubo. Un mondo che è una prigione. Una dittatura che ti opprime, inganna e aggredisce. L'idea stessa che ti venga tolta la possibilità di innamorarti, di provare tutte le emozioni positive e anche negative che l'amore crea, è impensabile. Le emozioni, i rossori, i batticuori. Restare svegli aspettando che la notte passi in fretta, con la testa piena di giorni, speranze e paure. E lo stomaco che sfarfalla. E il mangiare che proprio non va giù. E...  E dai!
Già dalla prime pagine non sono riuscita a sintonizzarmi con la sicurezza di Lena; non sono riuscita ad accettare che si potesse subire in modo passivo un trattamento anti Delirium Amoris nervosum. Ho sofferto per la sorella di Lena, strappata fuori dalla sua casa perchè non voleva farsi sottoporre al trattamento che le avrebbe fatto dimenticare l'amore per Thomas: una lotta con i denti e con le unghie. Ho tremato davanti al countdown dei giorni che mancavano al compimento del 18° anno di Lena, sperando con tutto il cuore che si "ammalasse" in tempo.
In contraltare a questi sentimenti negativi, spicca l'inesorabile discesa di Lena verso la malattia. Una discesa lenta, ma che a un certo punto ti travolge come un torrente che si trasforma in cascata.

"Mentre me ne sto distesa lì... e il desiderio di Alex è talmente forte, dentro di me, come una lama di rasoio... non riesco a pensare ad altro che: Mi ucciderà, mi ucciderà, mi ucciderà.
E non m'importa." 

Chiunque di noi si è innamorato almeno una volta, avrà il piacere di rivivere attraverso Lena tutti i passaggi straordinari di questa malattia. Il processo, malamente analizzato e sterilizzato dagli scienziati, riprende tutto il suo potere grazie alle vere emozioni della protagonista. 
Consiglio questo libro, che è particolarmente indicato a un pubblico femminile, anche ai maschietti, perchè l'amore non ha genere, razza ...o controindicazioni!
E che di questa malattia non ci curi mai nessuno!
Buona lettura!

Nessun commento:

Powered by Blogger.