Pensieri e riflessioni su "La ragazza di fuoco" di Suzanne Collins

Titolo: La ragazza di fuoco. Hunger games
Autore: Suzanne Collins
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
ISBN: 8804603526
ISBN-13: 9788804603528
Pagine: 373
Sinossi:
Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Capitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita...

Il mio pensiero:
"La ragazza di fuoco" di Suzanne Collins è il seguito dell'apprezzatissimo "Hunger Games", nonché secondo volume dell'omonima trilogia, pubblicato lo scorso 2 novembre 2010 dalla Casa Editrice Mondadori.

Nel precedente capitolo la narrazione di Katniss si interrompeva al termine degli Hunger Games. I giochi si sono conclusi e Katniss ed il suo innamorato possono rientrare al loro Distretto carichi di un pesante bagaglio interiore e consapevoli, soprattutto Katniss, di aver infastidito con il loro eclatante gesto il presidente Snow. Le conseguenze sono state l'immediata uccisione del capo degli Strateghi e l'aumento delle guardie (Pacificatori) inviate nei distretti per tenere sotto controllo la situazione.
Questo perché il gesto di Katniss, agli occhi del presidente Snow, è apparso come la prima scintilla della rivolta; come una sfida.

«Lei ha acceso una scintilla che, se lasciata incustodita, può crescere e trasformarsi in un incendio che distruggerà Panem»

Katniss, Peeta e Haymitch sono tornati nel Distretto 12 e si sono trasferiti nelle loro nuove case al Villaggio dei Vincitori con i confort degni dei cittadini di Capitol City.
L'autrice evidenzia ancora nettamente il contrasto tra il grigiore dei distretti e dei loro abitanti e l'arcobaleno di Capitol City con i suoi cittadini con i vestiti su misura ed i tratti chirurgicamente perfezionati.
Fervono i preparativi per il Tour della Vittoria dove i vincitori degli Hunger Games, insieme alla loro squadra di preparatori ed al loro mentore, saranno obbligati a passare di distretto in distretto per festeggiare, secondo quanto imposto da Capitol City.

Vi avevo parlato nella mia precedente riflessione in merito al primo volume, della mia curiosità e voglia di ritrovare anche in questo secondo capitolo il migliore amico di Katniss: Gale Hawthorne. L'autrice mi ha accontentata. Lo ritroviamo, con il suo fascino da ragazzo maturo che sa mettere a tacere i suoi sentimenti per cause superiori, ancora nel Distretto 12. Dopo aver iniziato a lavorare per dodici ore al giorno nelle miniere di carbone per aiutare la madre ed i fratelli non avrà molte occasioni per stare accanto a Katniss.
È chiaro che per lui Katniss è più di un'amica, ma avrà modo di rivelare il suo amore?
Onestamente non son soddisfatta. Prego che l'autrice gli conceda ancora un pò più spazio nel prossimo volume. Me lo sta facendo sospirare questo ragazzo!

Il senso di nostalgia e disagio per la nuova situazione creatasi alla chiusura degli Hunger Games che pervade la prima parte del romanzo, lascia ben presto spazio ad altri sentimenti più forti come la rabbia e il dolore.

Mentre Katniss è alle prese con la sua coscienza, l'organizzazione del suo matrimonio ed il suo cuore, il Presidente Snow vuole ristabilire l'ordine e consolidare la sua supremazia e autorità così che, nel settantacinquesimo anno dalla nascita degli Hunger Games, come per altro accade ogni venticinque anni, indice un'edizione speciale degli stessi. Un'edizione in cui i tributi saranno tutti ex vincitori. Katniss e Peeta tornano nell'arena. E la storia si ripete. E sebbene fin dall'inizio le intenzioni del presidente siano palesi, i nostri protagonisti gli daranno filo da torcere.

Ho più che apprezzato il primo romanzo, ma questo secondo mi ha completamente rapita. E se nel primo mi sono affezionata ai personaggi, in queste pagine l'autrice mi ha fatto perder la testa per il dolce Peeta.
Peeta... chi non si innamorerebbe di un ragazzo così??? La sua forza sta nell'amore, nel riuscire ad afferrare sempre di petto le situazioni mettendo da parte se stesso per proteggere Katniss. Lo adoro! Ah Katniss...

«La mia unica difesa è stata fingere che il profondo amore per Peeta mi avesse fatto impazzire». 
«Solo che per Peeta non era una strategia. 
Non so bene cosa fosse per me»

L'autrice ha delineato dei personaggi che ti entrano nel cuore e che difficilmente si possono dimenticare. Inoltre il precedente film realizzato sul primo romanzo ha il pregio di aver dato un volto, secondo me molto azzeccato, ai nostri beniamini.
Katniss è sempre la dura del gruppo, o per lo meno questo è quello che vuole far credere nascondendosi a volte dietro la sua pungente ironia e mi piace.

«Per quanto ne so, non si alzano mai prima di mezzogiorno (riferito ai suoi preparatori di Capitol City) a meno che non si verifichi un'emergenza nazionale di qualche genere, 
come i peli delle mie gambe»

Le emozioni che suscita la Collins sono forti. Quasi mi viene ancora da piangere se rileggo il paragrafo in cui Katniss pensa al motivetto a quattro note con cui Rue riproduceva il canto della ghiandaia imitatrice ed alla sua morte. Le morti non sono semplicemente narrate. Sono stampate a fuoco tra le pagine del libro e bruciano il cuore. Le riflessioni a cui da vita sono serie:

«Questi ci portano qui a combattere all'ultimo sangue per divertirsi»

Pochi romanzi mi creano assuefazione. Questo è uno di loro. L'occhio scorre veloce le parole e le righe da leggere per arrivare a capire dove vuole condurmi l'autrice e portarmi velocemente alla conclusione tanto è alta la tensione, ma nello stesso tempo mi accorgo che la mente vola lontana e si perde nell'immaginare i luoghi e le situazioni descritte.  Non posso chiedere di più ad un romanzo.
Un romanzo dai mille risvolti e sfaccettature. Un romanzo unico e soprattutto non scontato.

Si può sacrificare il proprio amore per salvare la vita dei propri cari? Si possono mettere da parte i sentimenti per amore dell'altro?

Insomma, ve lo consiglio vivamente perché unico nel suo genere. Non lasciatevelo scappare. Io non posso far altro che contare i giorni che mi separano dalla pubblicazione del capitolo conclusivo, che come già vi ho accennato, è prevista per il prossimo 15 maggio.

1 commento:

  1. Forse questo libro è il migliore dei 3! Mi sono piaciuti tutti e tre nello stesso modo, però in questo c'era qualcosa che mi ha preso ancora di più rispetto agli altri..

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