Pensieri e riflessioni su Hunger Games di Suzanne Collins. Dal libro al film.


Titolo: Hunger games
Autore: Suzanne Collins
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
ISBN: 8804621613
ISBN-13: 9788804621614
Sinossi:
Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.

Il mio pensiero:
Hunger Games è il primo volume della omonima trilogia distopica nata dalla penna dell'autrice statunitense Suzanne Collins. La prima pubblicazione risale allo scorso 20 ottobre 2009 per la Casa Editrice Mondadori, ma dopo numerose ristampe, in occasione della sua riproduzione cinematografica la sua nuova veste grafica è quella che vedete sopra (proprio come la locandina del film).

La prima cinematografica di Hunger Games è stata proiettata lo scorso 1 maggio 2012 ed è attualmente in visione. Io ho avuto la fortuna e l'onore di poter assistere all'anteprima del 26 aprile.
Solitamente preferisco leggere prima il libro a cui sono interessata e solo successivamente vedere il film, ma per alcune coincidenze, questa volta ho seguito il percorso inverso. Non ne sono assolutamente pentita. Anzi, ho avuto modo, anche per questa occasione, di convincermi che il libro sa regalare emozioni che solo le sue pagine, le sue parole, possono dare ed apprezzarlo ancora di più.

Acclamato in America, tradotto in quasi tutto il mondo, non vi nascondo che è uno dei romanzi più belli che abbia mai letto.

Spostiamoci avanti negli anni, in un futuro post-apocalittico dove a seguito di guerre e catastrofi quello che rimane in America è lo Stato di Panem con i suoi 13 distretti controllati dalla stravagante Capitol City. Immaginatevi un cuore di vita pulsante, Capitol City appunto, con i suoi infiniti colori, le sue tecnologie all'avanguardia e con i suoi originali, quanto stravaganti, abitanti nei loro vestiti sgargianti e futuristici e dalle pettinature quanto mai bizzarre (questa accozzaglia di colori e vivacità è resa molto bene dalla pellicola). Questo è il fulcro del potere, questo è il fulcro della ricchezza. I distretti al di fuori, numerati in ordine crescente man mano che ci si allontana da Capitol City, presentano una realtà ben diversa, fatta di privazioni, regole, controlli e punizioni, la cui atrocità è resa sicuramente meglio nel romanzo.

Katniss, la nostra protagonista, proviene dal distretto 12, l'ultimo, quello dei minatori. Il tredicesimo infatti fu distrutto a seguito di una precedente ribellione. Come punizione per questa rivolta, da settant'anni, da ogni distretto, mediante una lotteria (la mietitura), vengono estratti due ragazzi, di età compresa tra i dodici ed i diciotto anni che diventeranno i protagonisti del seguitissimo reality show Hunger Games. Tributi che verranno gettati in una vasta arena all'aperto per sopravvivere sotto gli occhi delle telecamere e di migliaia di spettatori. 
Solo un vincitore. Solo un sopravvissuto.

«Felici Hunger Games! E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!»

La trama è narrata dalla voce di Katniss Everdeen, offertasi come tributo volontario in sostituzione della sorella Prim, sfortunatamente estratta come tributo dalla lotteria.
Marcato e toccante il rapporto fraterno e di protezione che si è creato tra Katniss e Prim. Soprattutto a seguito della triste morte del loro padre, Katniss sarà la figura portante della famiglia. È questo suo carattere forte e mai arrendevole che ho amato in lei. La giusta forza, il suo temperamento, modulato dal sentimento e abbellito da un pizzico di ironia.
Il secondo tributo estratto dal suo distretto sarà un suo coetaneo dalla corporatura robusta, occhi azzurri e capelli biondo cenere: Peeta Mellark.

«I buoni hanno un modo tutto loro di entrarmi nel cuore e metterci radici. E non posso lasciare che lo faccia Peeta. Non dove stiamo andando».

Degli altri tributi non vi anticipo nulla, se non che ho pianto per l'eliminazione della piccola Rue.

Tante le parti del romanzo che purtroppo sono state omesse nel film. Non vi nascondo che nella trasposizione cinematografica non avevo compreso a fondo il legame, antecedente ai giochi, che si era creato tra i due protagonisti. Sfaccettature dei sentimenti che purtroppo sono rimaste velate ed in ombra, ma che nel libro trasmettono forti emozioni.

Lo scopo del gioco è vincere e sopravvivere, ma non si tratterà solamente di abilità, forza ed ingegno nell'eliminare gli altri concorrenti. Sarà necessario fare i conti con i propri sentimenti e la propria coscienza.
Finzione, spettacolo e realtà si mescoleranno in un continuo di pathos, strategie ed azione, dove, per ingraziarsi i telespettatori ed ottenere più aiuti possibili, niente sarà mai come sembra. 

«Gli Hunger Games non sono un concorso di bellezza, ma i tributi che si presentano meglio attirano più sponsor».

Personaggio presente e assente nel romanzo è Gale. Chi è per Katniss? Un grande amico o qualcosa di più?
Son curiosa di leggere presto il seguito per scoprirlo e credo che l'autrice mi accontenterà.

«Magari la gente penserà che sia una macchinazione...»

Magari...e magari non solo gli spettatori ma anche noi lettori. È questo ciò che rende speciale il romanzo. Sta a noi fare le nostre valutazioni nell'attesa del seguito.

E come la spilla portafortuna di Katniss, la ghiandaia imitatrice (in copertina), è uno schiaffo morale per Capital City in quanto esperimento fallito, così Katniss, la ragazza in fiamme, rappresenterà la prima scintilla di ribellione, l'istigatrice. Qualcosa sta per cambiare?

Le rappresentazioni cinematografiche hanno sempre il potere di dare un volto ai personaggi che abbiamo incontrato nelle pagine dei nostri romanzi, ma hanno il forte limite, purtroppo, di tacere tanti dettagli importanti e alcune scene che avrebbero aiutato a capire meglio la trama. Credo infatti che il libro sia in grado di rendere meglio del film la situazione di sottomissione dei distretti e la loro vita fatta di stenti e privazioni. Nel film sono del tutto taciute le punizioni che vengono inflitte a singoli traditori. 
Il libro arricchisce di piccole immagini, semplici sorrisi e battute che danno una piacevole armonia al quadro generale. 

Non sono da sottovalutare le riflessioni morali che questo romanzo lascia aperte. È possibile che il mondo veda le morti di giovani ragazzi come uno spettacolo? E ancora, uccidere per sopravvivere o attendere di essere le prossime vittime?

Che dire di più? Considerato che ho già sul comodino il seguito, io mi immergo nella lettura perchè non posso aspettare un minuto di più, ma prima di chiudere vi consiglio davvero, indipendentemente dal fatto che vediate o meno la rappresentazione cinematografica di questo capolavoro, di provare a farvi catturare dalle parole dell'autrice. Non ve ne pentirete, ve lo assicuro.

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