Pensieri e riflessioni su "Nobili parole nobili abusi" di Anna Chillon
Nobili parole Nobili abusi
Anna Chillon
Edizioni Smasher
Pagine 268
ISBN978-88-6300-149-5
Ebook 978-88-6300-153-2
Palazzo Leicerhampton, 1801. Rimasta orfana in giovane età, Dawn prende servizio nella dimora del conte Terence Ibelin Cristopher, venendo pericolosamente a conoscenza dei suoi biechi segreti. Non appena Terence lo scopre decide di imporre alla fanciulla troppo curiosa un crudele compromesso. Dawn deve accettarlo se tiene alla sua vita, ben sapendo che in questo modo finirà tra le grinfie del Padrone, impreparata alla sua impetuosità e al suo terribile fascino. Ed è così che nasce tra i due una relazione che stravolgerà la vita di Terence, portandolo a consumare una lotta nella quale tutto sarà messo a rischio, perfino la vita stessa.
Tutto, pur di possedere la sola cosa autentica che resta.
Possedere lei.
Il mio pensiero:
Questo è il secondo romanzo che io leggo di questa autrice (QUI la mia recensione ad Alakim), ma anche Amarilli ne ha parlato QUI.
Della Chillon mi aveva colpito fin dall'inizio lo stile ricercato e l'attenzione per i personaggi cupi... tenebrosi... arroganti e anche in un certo senso rudi.
Per quanto il genere a cui appartiene questo romanzo sia completamente differente a quello di "Alakim", trovo che i protagonisti maschili si assomiglino molto, e quindi, come fu per Alakim, anche questo romanzo si è conquistato un posto tra le mie letture preferite.
Ambientato agli inizi del 1800 offre una storia d'amore passionale, tormentata, insolita e sicuramente sopra le righe da cui, qualunque lettore ne abbia intrapresa la lettura, sarà impossibile allontanarsi senza esserne arrivati alla fine.
Il romanzo ci presenta la protagonista femminile fin dai suoi dodici anni, età in cui venne, a causa della morte del padre ed ormai sola al mondo, lasciata alle cure di Mr. Jenkins e assunta come cameriera nel Palazzo Leicerhampton di proprietà del giovane, ricco, arrogante e tenebroso Terence.
A modo suo affascinante, il padrone della lussuosa dimora, incute timore a tutta la servitù, ma ciò non impedisce alla curiosità di Dawn, ormai cresciuta e non più bambina, di attirare su di lei le sue attenzioni... a dir poco rudi ed irrispettose nei confronti di una donna.
Assisterete a abusi non solo fisici, ma anche psicologici del conte nei confronti di questa giovane ragazza, la quale ormai sembra essere caduta nella rete del fascino di quest'uomo arrogante e prepotente.
Un amore che si manifesta in una forma un po' inusuale ma che non manca di affascinare il lettore.
Della Chillon mi aveva colpito fin dall'inizio lo stile ricercato e l'attenzione per i personaggi cupi... tenebrosi... arroganti e anche in un certo senso rudi.
Per quanto il genere a cui appartiene questo romanzo sia completamente differente a quello di "Alakim", trovo che i protagonisti maschili si assomiglino molto, e quindi, come fu per Alakim, anche questo romanzo si è conquistato un posto tra le mie letture preferite.
Ambientato agli inizi del 1800 offre una storia d'amore passionale, tormentata, insolita e sicuramente sopra le righe da cui, qualunque lettore ne abbia intrapresa la lettura, sarà impossibile allontanarsi senza esserne arrivati alla fine.
Il romanzo ci presenta la protagonista femminile fin dai suoi dodici anni, età in cui venne, a causa della morte del padre ed ormai sola al mondo, lasciata alle cure di Mr. Jenkins e assunta come cameriera nel Palazzo Leicerhampton di proprietà del giovane, ricco, arrogante e tenebroso Terence.
A modo suo affascinante, il padrone della lussuosa dimora, incute timore a tutta la servitù, ma ciò non impedisce alla curiosità di Dawn, ormai cresciuta e non più bambina, di attirare su di lei le sue attenzioni... a dir poco rudi ed irrispettose nei confronti di una donna.
Assisterete a abusi non solo fisici, ma anche psicologici del conte nei confronti di questa giovane ragazza, la quale ormai sembra essere caduta nella rete del fascino di quest'uomo arrogante e prepotente.
Un amore che si manifesta in una forma un po' inusuale ma che non manca di affascinare il lettore.
Puntò il bastone nella sua direzione e fece scendere la
stoffa, denudando la parte migliore di quel petto già pieno e
formato. Una lacrima precipitò proprio dove stava cadendo
il suo sguardo, rimase un po’ indecisa e poi si consumò roto-
lando da un lato di quella tenera carne. Terence desiderò in-
tensamente raggiungerla con le labbra, ma per farlo avrebbe
dovuto inginocchiarsi, cosa inadatta alla sua posizione e alla
sua gamba ferita.
«Mi stai esasperando, ma te lo chiedo di nuovo: sai leggere?»
Dawn chiuse gli occhi. «No».
«No?» gridò lui. «No?!»
Le scene di sesso sono dure e amare. Niente dolci zuccherini per i lettori di Anna Chillon. Di passione invece ce n'è in abbondanza e pervade ogni singola pagina.
Un epilogo sicuramente inadatto alle inguaribili romantiche ma che lascia il segno nel lettore rendendo ancora più unica questa storia che sarà difficile dimenticare.
Promossa ancora una volta a pieni voti.
Stefania |
Alakim mi era piaciuto molto, così come lo stile di scrittura. Lo leggerò sicuramente
RispondiEliminaÈ un genere completamente diverso ma merita.
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