PENSIERI E RIFLESSIONI SU “EPPURE TI AMO” DI ELIZABETH HOYT (MAIDEN LANE #7)

Autore: Elizabeth Hoyt
Titolo: Eppure ti amo
Titolo originale: Darling Beast
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Passione n. 126
Uscita: Aprile 2015

Trama: Rinomata attrice e commediografa in incognito, Lily Stump è rimasta senza lavoro ed è costretta a trasferirsi insieme al figlio in un vecchio teatro diroccato. L’edificio è deserto e silenzioso, finché il bambino scopre la presenza di un “mostro” in giardino. Falsamente accusato di omicidio e reso muto dalle percosse, Apollo, visconte Kilbourne, dopo essere fuggito dal manicomio criminale di Bedlam si è costruito un rifugio in quel luogo e non vuole abbandonarlo. È un giovane uomo così imponente da intimidire, ma Lily riesce ad andare oltre il suo aspetto, scoprendo in lui un essere ferito di inaspettata profondità d’animo. Verso il quale si sente inesorabilmente attratta…

EPPURE TI AMO ( Darling beast ) è il settimo romanzo della serie di ambientazione georgiana “Maiden Lane”.
I romanzi precedenti della serie sono stati già tutti recensiti su questo blog:

MALIZIOSE INTENZIONI Wicked Intentions), 

BISTICCI D’AMORE (Notorious Pleasures), 
UN TESORO DI AMORE (Scandalous Desires), 
AMABILE SEGRETO (Thief of Shadows), 
MASCHERA D’AMORE (Lord of Darkness),
IL DUCA DI MEZZANOTTE (Duke of Midnight).

Il pensiero di Amarilli73

E poi le divorò la bocca, e il suo alito caldo aveva il sapore del caffè bevuto a colazione. Lily desiderò all'improvviso di essere stata lì a guardarlo mentre lo sorseggiava, per vedere le sue labbra sulla tazza, la gola che si muoveva mentre deglutiva. Voleva essere con lui ogni volta che mangiava, che si svegliava, che andava a dormire. Voleva osservarlo quando si lasciava andare, quando soccombeva al sonno e ai sogni.

Amando in modo viscerale Elizabeth Hoyt e il suo stile, sono sempre un po’ di parte ogni volta che affronto i nuovi episodi di questa serie. 
Dico subito che anche questo settimo capitolo mi è piaciuto, pur non eguagliando il sublime livello del precedente (ma bisogna considerare che Il Duca di Mezzanotte è uno dei miei preferiti sinora). Mi sono piaciuti entrambi i protagonisti. Apollo, pur di nobili origini, è rimasto quattro anni rinchiuso a Bedlam, sospeso in un limbo e in condizioni disumane. Se all’inizio non era un mostro, alla fine sono quasi riusciti a trasformarlo in una bestia, braccata e senza voce. Ma lui è pur sempre un visionario, un progettista di giardini, un uomo che cerca ancora il suo riscatto.
Lily Stump, la donna che gli viene affiancata, è un’attrice di teatro, smaliziata ma comunque di buon cuore (e anche lei in cerca di riscatto per le proprie capacità letterarie). La Hoyt riesce sempre a creare personaggi equilibrati, senza permettere che ciascuno oscuri l’altro.
Nel complesso un romance piacevole, con alcune scene d’amore molto intense, anche se la discrepanza del numero di pagine rispetto all’edizione originale fa sempre nascere il sospetto che taluni passaggi siano stati tagliati. Ho trovato particolarmente emozionante la metafora del cuore/labirinto e il parallelo tra la storia narrata e il miro del Minotauro.
Ora sono ancor più curiosa ed impaziente per l’episodio otto con il Capitano Trevillion e Phoebe (dalle fan della serie affettuosamente definiti la coppia “zoppo/cieca”), ma mi ha stuzzicata anche la figura del Duca di Montgomery, quel finto damerino che, al di sotto della parvenza del nobile annoiato, osserva e registra tutto e “colleziona persone”.

Amarilli 73


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