PENSIERI E RIFLESSIONI SU “LA FIGLIA DEL MATEMATICO” DI LAURA KINSALE


Titolo: La figlia del matematico
Autore: Laura Kinsale
Traduttori: Curti R., Cardano V.
Editore: Mondadori
Collana: Oscar bestsellers emozioni
ISBN: 8804571802
ISBN-13: 9788804571803
Pagine: 622

Sinossi - Inghilterra, XIX secolo. Archimedea Timms, detta Maddy, è una giovane riservata che dedica le sue giornate alle opere pie e ad aiutare il padre, insigne studioso di matematica. Christian Langland, duca di Jervaulx, è un dongiovanni e scavezzacollo, geniale scienziato amico del vecchio Timms. Può nascere l'amore tra due persone così diverse? Nessuno potrebbe immaginarlo. Eppure quando viene a sapere che Christian è morto in duello, Maddy è colta da un dolore lancinante, inaspettato. Si trasferisce in campagna presso un cugino che dirige un manicomio per occuparsi dei pazienti e trova tra i ricoverati proprio il duca di Jervaulx, fatto rinchiudere dalla famiglia. Ora tocca a Maddy, l'unica che sembra credere nella sua sanità, aiutarlo a dimostrare di non essere un pazzo. E scoprire con un brivido un modo nuovo, più pieno, di essere donna. 

Il pensiero di Amarilli73

Oggi vi parlo di un libro non uscito di recente, ma che in questi mesi ha avuto un notevole successo grazie al passaparola (evidentemente, e per fortuna, qualcuno si è accorto di quanto fosse meraviglioso e la voce si è diffusa – non so di chi sia il merito ma ringrazio l’iniziale lettore apripista per questo!).

Se pensate a un romance classico, quali sono gli ingredienti essenziali che vi vengono in mente? Un amore contrasto, un personaggio maschile davvero memorabile, una lei dolce ma combattiva. Ebbene, qui gli stessi ingredienti sono stati presi e mixati con forza, fino a rendere questa storia un impasto che continua a lievitare in modo inaspettato, fino a divenire un dolce croccante fuori e morbido allo stesso tempo, e con un sapore diverso ma che vi lascerà soddisfatti e deliziati.

Archimedea e il padre sono diversi. Sono quaccheri e vivono secondo un insieme di regole e di credenze sconosciute al resto della società All’apparenza quel loro dare del “tu” e “amico” a tutti potrebbe far apparire il loro rapportarsi agli altri come facile e superficiale, ma in realtà la vita è molto più ardua se si decide di mantenere fede, sempre e comunque, alle proprie “Verità”.

Il duca di Jervaulx è agli antipodi: altolocato, affascinante, tanto intelligente (appassionato di matematica) quanto abituato a non considerare il prossimo se non dall’alto in basso. Una parvenza di legame tra i due, forse, potrebbe anche immaginarsi, se non che il Duca muore e ciò che poteva accadere resta relegato al piano dei sogni lontani. Finchè Maddy, in altro tempo e in altro luogo, e sempre per caso, incontra l’ombra di un uomo rinchiuso in un manicomio privato, e in questo individuo brutto, sporco, violento, incapace di parlare e di provvedere a se stesso, le sembra di riconoscere proprio quel sogno segreto e abbandonato.

Christian le afferrò la mano, la strinse. Le parole erano dentro di lui come uccelli che sbattevano contro un vetro.

Non è solo una storia d’amore, ma la lenta risalita di un uomo dato per perso nei meandri della malattia (un uomo che ancora vive, capisce e ama, eppure deve lottare quotidianamente con la frustrazione di non poter comunicare se non con versi animaleschi e con la rabbia e la violenza) e che deve riabituarsi (lui, il duca temuto) ad avere bisogno degli altri e a vincere il pregiudizio di chi lo vorrebbe lasciare rinchiuso.

Si susseguono pagine bellissime, piene di curiosità, gioia e nuovo dolore, entusiasmo e disperazione, fino a un finale struggente (prima dell’epilogo tradizionale), in cui Jervaux deve tentare il tutto e per tutto per difendere la sua “Tatamaddy” contro il sentimento del tempo e le diversità di ceto e di religione, e per proteggere un vincolo che sembra fragilissimo eppure indissolubile, proprio perché non ci sono catene visibili a tenerlo unito: “senza altra legge che l'amore tra noi”.

Consigliatissimo.

La bocca di lei si piegò lievemente. «Sei mio marito, e io tua moglie... consorte, senza altra legge che l'amore tra noi.» Gli toccò una manica, lieve, come una maestra che ammonisce. «Con te ripeterò quest'ultima parte della promessa ogni mattino.»

Amarilli73

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