Pensieri su "SERPENT & DOVE. La strega e il cacciatore" di Shelby Mahurin

Una strega e un cacciatore di streghe legati nel sacro vincolo del matrimonio. Quella storia poteva andare a finire in un unico modo: un palo e un fiammifero.
Due anni fa, Louise Le Blanc è fuggita dalla sua congrega e si è rifugiata a Cesarine, rinunciando a ogni forma di magia e vivendo di furti ed espedienti. Perché in quella tetra città le streghe come lei fanno paura. Vengono braccate. E mandate al rogo.

Reid Diggory è un cacciatore, ha giurato fedeltà alla Chiesa e da sempre vive secondo un unico, ferreo principio: uccidere le streghe. La sua strada non avrebbe mai dovuto incrociare quella di Lou, ma un perverso scherzo del destino li costringe a un’unione impossibile: il santo matrimonio. 

Ma anche se quella tra le streghe e la Chiesa è una guerra antica come il mondo, un nemico crudele ha in serbo per Lou un destino peggiore del rogo. E lei, che non può cambiare la propria natura e nemmeno ignorare sentimenti che stanno sbocciando nel suo cuore, si trova di fronte a una scelta terribile.

SERPENT AND DOVE. La strega e il cacciatore
di Shelby Mahurin
Editore : HarperCollins Italia 
Uscita: 10 settembre 2020
528 pagine
ISBN-10 : 8869056856



Come ultima recensione dell'anno ho pensato di portarvi qualcosa di sfavillante, quindi ho scelto questo romanzo anche in base alla cover luccicosa (almeno il serpente).

In realtà arrivo tardi, trattandosi di un'uscita di settembre, quindi nel frattempo avevo avuto modo di vedere già un buon numero di opinioni, divise a metà tra loro, tra le solite cinque stelle e preoccupanti smorfie di delusione.
Direi che anche per me il giudizio finale è un netto #disappointing.

Forse non è tanto il fatto che l'episodio venga troncato sul più bello (e neppure con chissà che cliffhanger...), ma in generale mi ha infastidito la superficialità di un po' tutto.

Direi che si presenta superficiale il contesto (siamo in un'epoca indefinita: ok, è un fantasy medievale, però lo intuisci solo dal fatto che usano spade e non polvere da sparo, non un accenno a vestiti, architettura, geografia del regno in cui ci si muove); è superficiale la descrizione del nemico (da un lato c'è la Chiesa che, per quanto sia un fantasy, è ricalcata sulla chiesa di matrice cristiana, con tanto di brani di vere preghiere: ma davvero? Quindi siamo nell'Europa del 1600, oppure anche no? Dall'altro lato, c'è la congrega di streghe, ma è appena abbozzata, due paragrafi in croce sulla gerarchia o sui diversi tipi di streghe, sulle loro tradizioni, ecc.); e infine risultano superficiali i protagonisti (per quanto il POV sia in prima persona, i due risultano piatti e stereotipati, lei la solita ladra anticonformista, tutta parolacce e scherzetti da finta ribelle, lui il capitano tutto d'un pezzo, un giorno virtuoso e il giorno dopo innamorato cotto (per cortesia, se vogliamo un vero guerriero-monaco che si converte, consiglio di andarsi a rivedere Phèdre e Joscelin ne Il dardo e la Rosa, quando lei gli apre "gli occhi" sul potere dell'amore).

La trama è semplice e lineare. All'inizio stenta a decollare e in seguito ogni scena risulta abbastanza scontata, con la strega che si caccia nei guai e lui impegnato a proteggerla/salvarla da se stessa; migliora un po' nel finale, ma a mio parere cinquecento pagine potevano essere utilizzate in modo più costruttivo.

Insomma, sono arrivata in fondo, ma mi manca la voglia di vedere cosa accade nel secondo episodio.

Amarilli

2 commenti:

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