REVIEW PARTY per "RAVENSONG - IL CANTO DEL CORVO" di Tj Klune



Gordo Livingstone non ha mai dimenticato le lezioni incise sulla sua pelle. Temprato dal tradimento di un branco che lo ha abbandonato, ha cercato conforto in un’officina nella piccola città di montagna in cui vive, giurando di non lasciarsi più coinvolgere dagli affari dei lupi.
Avrebbe dovuto bastargli.
E gli è bastato, finché i lupi non sono tornati, e con loro anche Mark Bennett. Alla fine, hanno affrontato la bestia insieme, come un branco… e hanno vinto.

Un anno dopo, Gordo si ritrova ancora una volta a essere lo stregone del branco dei Bennett. Green Creek ha trovato un equilibrio dopo la morte di Richard Collins, e con difficoltà Gordo cerca di ignorare Mark e il canto che ulula tra loro.

Ma il tempo stringe. Qualcosa è in arrivo. E questa volta striscia da dentro.
Alcuni legami, non importa quanto forti, sono fatti per essere spezzati.



Titolo: Ravensong – Il canto del corvo
Titolo originale: Ravensong
Serie: Green Creek #2
Autore: TJ Klune
Editore: Triskell *
* ringrazio la CE per la copia digitale
Traduttrice: Alice Arcoleo
ISBN EBOOK: 978-88-9312-871-1
ISBN CARTACEO: 978-88-9312-872-8
Genere: Paranormal, MM
Lunghezza: 657 pagine



Una volta c’era un lupo. 
Un lupo coraggioso. 
E quando il lupo coraggioso crebbe, seguì l’odore di fango e foglie e pioggia, ascoltando il suo Alfa che gli diceva che aveva trovato la persona in grado di renderlo completo. 
Il ragazzo amava il lupo. 
Ma non era stato abbastanza.


Ammetto subito che con questa serie, rispetto ad altri romanzi di Klune di cui sono rimasta entusiasta, non è scattato il solito feeling.

Questo secondo volume mi è piaciuto più del primo e sono riuscita a stare nella testa di Gordo (POV in prima persona) già di più che in quella di Ox, eppure ho ritrovato ancora quegli aspetti che mi avevano reso difficile la lettura in precedenza: a prescindere dal mood quasi sempre malinconico (per 3/4 il tema è la sofferenza legata ai lutti, all'abbandono e alla rottura di patti/promesse e il desiderio di farcela da solo), per cui forse non ero predisposta in questo mio particolare frangente storico, devo dire che ho trovato parecchio dilatata la storia nella sua narrazione.

Si tratta di oltre 650 pagine per raccontare in parte avvenimenti già conosciuti nel primo libro ma da un'angolazione diversa: vari autori lo fanno, anche nel fantasy, e a volte riesce bene, anche se c'è il rischio di non riservare molti colpi di scena; a mio avviso qui l'azzardo è riuscito un po' meno. 
Si procede molto lenti, certi dialoghi appaiono tipo un dialogo tra sordi, perché i personaggi si scambiano e riportano le stesse informazioni dall'uno all'altro, e poi l'autore si sofferma a narrarci ogni singolo movimento di Gordo e degli altri in ogni singolo verbo compiuto (parlò... deglutì... sospirò poi si girò... ecc.) che mi hanno reso la comprensione a tratti sfilacciata.

Ecco, l'elemento che più ha pesato nel mio giudizio è stata la mancanza di parti più serene, delle sospensioni da tanta angoscia: in questo romanzo ero soprattutto ansiosa di leggere di Mark e Gordon, ma la loro storia resta un po' in secondo piano. 
Anzi, per certi versi conoscere il passato di Gordo mi hanno ispirato una forte antipatia per Mark e non sono più riuscita a guardarlo in modo positivo.

Per il resto ho trovato le svolte della trama abbastanza scontate.
Che dire della cacciatrice di lupi resa in chiave macchiettistica simil-predicatrice tv? Una volta che ha pronunciato qualche citazione biblica l'idea è già arrivata al lettore, allungare il conteggio parole con interi brani è stato un espediente che mi ha fatto sbuffare e saltare avanti.

Poi, ovviamente, ci sono quelle frasi che arrivano all'improvviso e ti danno i brividi, e devi annotartele perché sono poesia, anche se ti fanno sentire tristissima.
Per questo continuo a considerare Klune un autore talentuoso e tra qualche anno, chissà, magari mi innamorerò anch'io in ritardo dei Bennet e di Green Greek.


La sensazione del suo peso. 
Il modo in cui la mia magia ululava al solo pensiero di averlo vicino. 
Lo avevo odiato allora, e lo odiavo in quel momento. 
Ma la cosa buffa dell’odio è il confine sottile che lo separa da qualcosa di completamente diverso.

Amarilli




1 commento:

  1. Io non ho letto altri libri di Klune e questa serie mi sta piacendo tantissimo. E' vero che è molto malinconica ma adoro i personaggi e tutto.

    RispondiElimina

Powered by Blogger.