Pensieri su “Emerald” di Virginia Henley

Inghilterra, 1800. 
Sean O’Toole, conte di Kildare, ha trascorso cinque anni su una nave-prigione a causa dell’uomo che ha ucciso suo fratello facendo ricadere la colpa su di lui. 
Una volta evaso, decide che lo strumento della sua vendetta sarà proprio la figlia del suo nemico, la bella e fiera Emerald, la fanciulla dagli occhi di smeraldo simile a una ninfa del mare che lo aveva stregato da ragazzo. 

Per questo Sean dovrà sacrificare il più puro e dolce dei suoi ricordi, ma quale sorpresa quando, al posto dell’audace ragazza di un tempo, ritrova una creatura timida e spaventata. 
Quali sofferenze possono aver mai mutato così tanto il suo animo? Cosa ha davvero provocato il sangue di quel delitto? Ma soprattutto, può l’orgoglio vincere sulle ragioni del cuore?

Titolo: Emerald
Autrice: Virginia Henley
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Introvabili 72
Uscita: dicembre 2020

EMERALD (Dream Lover) è una delle opere più apprezzate di Virginia Henley, celebre autrice di numerosi romanzi storici di varia ambientazione.



Non è un caso se ho tenuto questo romanzo per ultimo tra le uscite di dicembre: era quello che mi intrigava di meno.
E invece, nonostante la lettura fosse partita con poche aspettative, mi sono ritrovata a metà di 400 pagine senza quasi accorgermene.

Credo sia uscito nel 1997, quindi ha un paio di decenni sulle spalle, e lo stile è quello tipico della Henley, ricalcando peraltro i gusti (ah, quanto mi piace usare questa espressione...) della fine del "secolo scorso": dunque, una sorta di soap opera in stile storico, con irlandesi contro inglesi, il tradimento perpetrato dalla gentildonna maritata che però ispira simpatia perché il marito cornuto è tanto malvagio, due figli che vivono liberi e selvaggi, nuotando tra i delfini (qui ho avuto una breve visione di "Laguna blu") e poi i fratelloni irlandesi che sognano di conquistare il mondo, senza avere l'astuzia e la maturità del loro capo clan.

Se avete letto la trama, saprete già che poi devia verso una sorta di retelling del "Conte di Montecristo" sempre in salsa irlandese, con il conte tradito che torna a casa bramando vendetta.
Insomma, c'è di tutto un po': ci sono ben due storie d'amore, tutti (almeno i buoni) sono bellissimi e fascinosi, con occhi fiammeggianti quando guardano le loro prede.
E alla nostra Emerald capita davvero di tutto, compreso quello di venire usata da un po' tutte le fazioni per gli interessi in gioco... sino a un epico parto che credo molte scrittrici contemporanee ritengano un elemento essenziale per dare il giusto tocco melodrammatico al romanzo: da Rossella O'Hara che aiuta Melania in poi, mi vengono in mente un sacco di esempi. 

Nel complesso, una lettura poco impegnativa e certamente vivace, con colpi di scena e cambi repentini di fortuna.
C'è pure l'eroe che non guarda in faccia nessuno e poi si riscatta. Cos'altro volere di più?

Per dire: mentre su alcuni passaggi io resto un po' scettica, mia madre lo definisce uno di quei bei romanzi di una volta.
Indubbiamente, Emerald ha lasciato un certo segno.

Amarilli

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