Pensieri su “Trappole e passioni” di May McGoldrick

Scozia, 1820. Laureata in medicina, vedova di un radicale indipendentista, Isabella Murray è ricercata non solo dagli inglesi, ma anche da quegli stessi sodali che hanno messo una taglia sulla sua testa temendo che possa parlare. 

Aiutata da un amico, Isabella si nasconde sulla costa, nelle Highlands, dove fa naufragio il brigantino di Cinaed Mackintosh, contrabbandiere che rifornisce di armi i clan e gli indipendentisti. 

La ragazza trova l’uomo sulla spiaggia e gli offre le sue cure, ma l’indomani un abitante del villaggio li scopre. Cinaed è costretto a ucciderlo e per i due inizia una rocambolesca fuga…

Titolo: “Trappole e passioni” 
Autore: May McGoldrick
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Passione 195
Uscita: dicembre 2020


Serie: Questo romanzo (Highland Crown) è il primo romanzo della trilogia di ambientazione scozzese ‘Royal Highlander’.
La trilogia proseguirà con ‘Highland Jewel’, di prossima pubblicazione.




Sinora di questo particolare duo di scrittori (lo pseudonimo cela infatti una vera coppia, moglie e marito) ho letto un'intera trilogia molto bella (Scottish Dreams) e una seconda trilogia media (The Scottish Relic Trilogy), quindi ero più che ben disposta a iniziarne una nuova (oltre al fatto che chiamandosi "Royal highlander" partiva già avvantaggiata).
Soltanto che questo primo romanzo, più che Trappole e Passioni, si sarebbe dovuto intitolare Trappole & Infodump...

Dopo un inizio tutto sommato interessante, il libro si perde gradualmente in una narrazione confusa e poco credibile, con pagine di lunghe disgressioni storiche e una storia d'amore che francamente fa acqua da tutte le parti (non fosse che uno si chiede quando può essere scoppiato l'istant love tra i due, se nei giorni precedenti il lui di turno giaceva ferito o semincosciente oppure era occupato a non annegare o a non farsi sparare addosso...). 
Posso accettare l'amore nato nell'imminenza del pericolo, ma qui il buon Cinaed parte per la tangenziale tra un delirio e l'altro, mentre Isabella passa dalla piattezza di emozioni a... boh... sentimento non proprio pervenuto.

Ammetto che sulla mia scarsità di apprezzamento stavolta può aver influito anche il periodo storico: se gli highlander dei bei vecchi tempi e persino il periodo di Bonnie Prince (precedenti trilogie) avevano tutto un loro sapore nostalgico, quest'epoca, verso il 1820, con gli scozzesi sconfitti, impoveriti e maltrattati dai cattivoni inglesi non è tra le mie preferite.
E poi il libro procede lento lento, strappando sbadigli e poca curiosità.

Un'unica cosa positiva, segnalo le citazioni tratte dai romanzi di Sir Walter Scott, anche gradevoli nel loro insieme (ma, appunto, è pur sempre Sir Walter, a cui peraltro non ho mai perdonato il trattamento per Bois-Guilbert e Rebecca in Ivanhoe, anche se questa è un'altra storia...).

Amarilli


Nessun commento:

Powered by Blogger.