Pensieri su "PRIDE AND KNOTS" di Juls SK Vernet & Daniela Barisone



Quando il ricco e celibe beta signor Bingley si trasferisce a Netherfield, una bella dimora in affitto nelle vicinanze di Longbourn nelle campagne inglesi, la signora Bennet freme affinché i suoi cinque figli omega - John, Elijah, Mary, Lydia e Kitty - gli vengano presentati quanto prima dal marito, il signor Bennet. La donna ha tutte le intenzioni di dargli in sposa almeno uno dei suoi figli, per salvare l'intera famiglia dalla rovina economica che si abbatterà su di loro nello sfortunato caso della morte del signor Bennet.

ll signor Bingley è giunto a Netherfield in compagnia delle due sorelle e del suo più caro amico, il signor Darcy, un cupo ma affascinante alfa. È subito evidente la grande ammirazione di Bingley per l'angelico John. Al contrario, Darcy non mostra alcun interesse per la compagnia e viene subito etichettato come un uomo orgoglioso e altero il quale, durante il ballo, definisce Elijah come "appena passabile".
Elijah Bennet è un omega dal temperamento focoso e testardo tanto quanto Darcy è orgoglioso e freddo. Le loro personalità opposte sono destinate a entrare in collisione, creando uno scontro che li porterà a intrecciare le loro esistenze in modi che non credevano possibili.

Una rivisitazione del grande classico di Jane Austen, "Orgoglio e pregiudizio", in chiave omoerotica e omegaverse.

Titolo: Pride and Knots
Autore: Daniela Barisone - Juls SK Vernet
Editore: LuxLab
Genere: romance, MM, storico, omegaverse
Trigger Warning: scene di sesso esplicito, no mpreg
Uscita: 27 novembre 2020



Elijah desiderava soltanto soccombere ai richiami del proprio corpo e godersi, per una sola volta, qualcosa che sarebbe stato soltanto suo, un piacere da non dover dividere con alcuno dei suoi fratelli, da non dover confrontare con le aspettative della società, da poter covare senza dirlo a nessuno come uno di quei segreti che fanno brillare gli occhi e imporporare le guance.


Ammetto che al primo colpo d'occhio sulla trama ho lievemente sussultato: mi piacciono i retelling e le versioni personalizzate dei classici, ma stavolta la versione proposta era più che particolare. 
Molto particolare.
Però poi mi sono detta "che diamine, facciamolo". Ho letto le vicende delle sorelle Bennett in versione mystery, in versione contemporanea, in versione diario di Mr. Darcy e persino Bennett vs. zombies, potevo non leggere gli amori dei fratelli Bennett in un omegaverse austeniano?

E devo dire che, tutto sommato, la ricostruzione non è così campata per aria: anzi, se nell'originale la questione giuridica che crea gran parte dei problemi familiari era l'incapacità delle figlie femmine di ereditare, qui trova una sua perfetta coerenza l'incapacità ereditaria degli omega rispetto agli alfa dominanti. Così come il senso dell'onore che nasce dal vincolo tra un alfa a un omega ben si conforma al galateo dell'epoca, alla possibile rovina per un omega sedotto e compromesso ma non rivendicato dal proprio alfa. 
Ok, magari difficilmente Jane avrebbe potuto concepire variabili così estreme, però non si può negare che il messaggio alla fine resta sempre il medesimo: l'amara constatazione che vi è una fascia di soggetti deboli all'interno della società che (più per convenzione che per reale debolezza naturale) dipendono economicamente da altri.

E peraltro le autrici ben sono riuscite a mantenere intatta l'ambientazione dell'epoca, riportandoci tutta l'atmosfera delle famiglie benestanti di campagna, i passatempi dei figli tra letture, musica, acquisti di nastri e fazzoletti da collo, le serate e le feste dai vicini, la rincorsa agli ufficiali in giubba rossa, la caccia al marito e alla sistemazione prima della scadenza del tempo limite.
Così come è rimasta intatta la freschezza della smania matrimoniale della signora Bennett, la pazienza del marito, la chiassosa allegria dei loro cinque ragazzi (due fratelli e tre sorelline), la diffidenza e l'alterigia dei loro ricchi nuovi vicini Bingley/Darcy.

Conoscendo quasi scena per scena Orgoglio e Pregiudizio, mi sono divertita molto a lasciarmi immergere ancora una volta in quel mondo, curiosa di scoprire come le vicende fossero variate e adattate in considerazione delle nuove versioni di John e Elijah.
Un John che resta buono e dolcissimo, un Elijah peperino e capace di rimbeccare in modo arguto e coraggioso l'impomatato Mr. Darcy, Mr. Collins e la temibile patronessa, lady Catherine de Bourgh.

Nel complesso, una piacevolissima lettura: si sorride e si sospira come nell'originale, ma si suda anche parecchio in più, grazie a una ricca aggiunta di scene focose ben più adatte al registro (e che, consentitemi, sono anche le benvenute, perchè chi non ha mai desiderato di vedere all'opera un Mr. Darcy focoso, nudo e statuario??).


“E se il tuo amore è questo, possedermi come un oggetto, puoi stare tranquillo che non ti sposerò mai in questa vita e nemmeno in un’altra.”


Amarilli

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