REVIEW PARTY per "THE GENTLEMAN BASTARD SEQUENCE" di Scott Lynch: "La repubblica dei ladri" (#3)



Doveva essere il colpo più clamoroso della loro carriera, invece si è rivelato un clamoroso fiasco. 
Così Locke e il suo fedele compagno Jean sono riusciti a malapena a salvare la pelle. Almeno, Jean ci è riuscito: Locke sta morendo, avvelenato in modo lento ma inesorabile da una sostanza che nessun alchimista o dottore può combattere. Ma quando la fine sembra ormai vicina, una donna misteriosa offre a Locke un’opportunità che potrà salvarlo, o ucciderlo.

Le elezioni del Konseil sono imminenti, e le diverse fazioni hanno bisogno di una pedina da muovere a loro piacimento. Se Locke acconsente a essere quella pedina, con un incantesimo la donna estrarrà il veleno dal suo corpo, anche se l’operazione sarà talmente dolorosa da fargli desiderare la morte. Locke non ci pensa proprio, ma due elementi lo inducono a cambiare idea. Primo, le suppliche di Jean. Secondo, un nome femminile pronunciato dalla maga: Sabetha, l’amore della sua vita, abile e arguta quanto lui, e ora la sua più grande rivale.

Locke si è innamorato di Sabetha al primo sguardo, quando era un giovane orfano e apprendista ladro. Ma dopo un corteggiamento tumultuoso, Sabetha se n’è andata. Ora si ritrovano nuovamente uniti in uno scontro. Di fronte all’unica persona che sia in grado di tenergli testa – nel gioco dell’amore e in quello degli inganni – Locke deve scegliere se combattere Sabetha, o sedurla. Una decisione da cui potrebbero dipendere le vite di entrambi.

Scott Lynch
La repubblica dei ladri
Serie: The Gentleman Bastard Sequence #3
Editore: Mondadori *
* ringrazio la CE per la copia e l'opportunità!
ISBN: 9788804736202
732 pagine
Uscita: 1 dicembre 2020



«Oh, bene.» L’eccitazione del ragazzo si raffreddò un tantino. «Un’altra prova. Quando finiscono?» «Quando sarai sepolto, ragazzo mio.»


Devo rettificare il mio giudizio sul secondo romanzo di questa saga, perché quando ho affermato che con esso Lynch aveva toccato il culmine dovevo in realtà ancora leggere questo terzo PAZZESCO romanzo.
Io davvero non so da dove cominciare per parlarne: queste oltre 700 pagine sono una specie di matrioska letteraria, con un romanzo che diparte e si inserisce in un altro romanzo, con vicende che procedono saltellando dal presente al passato, con tante di quelle capriole e sorprese che davvero segui le vicende di Locke e Jean senza quasi riuscire a prendere fiato.

Se avevamo lasciato Locke in una situazione al limite, lo ritroviamo proprio lì, impotente e quasi prossimo alla rassegnazione; eppure l'aiuto arriva, del tutto inaspettato, da quelli che sono i suoi nemici più temibili, proprio quei maghi che aveva combattuto (ricordate il Falconiere?) quando era ancora a Camorr: una possibile salvezza, un nuovo incarico e una sfida di quelle che cambiano la vita. Lui e Locke accettano senza sapere di dover gareggiare con un ulteriore abilissimo avversario...
Ma se la sfida "politica" (vedrete) si presenta senza esclusione di colpi, Lynch ci spiazza raccontandoci finalmente un'altra fase delle avventure degli orfani di padre Catena, dal loro giuramento ufficiale alla spassosa missione in Espara, dove più che nell'arte del furto devo cimentarsi nell'arte dell'inganno sul palcoscenico.
E inutile dire che anche qui si apre un inserto nell'inserto dei ricordi, con la messa in scena di una tragedia che già di per sè presenta scene che sono un piccolo gioiello e l'approfondimento del rapporto con Sabetha.

Lei aveva su di lui il vantaggio di almeno un anno di età e quindici centimetri buoni di altezza, e pur se stanca, mostrava quella naturale, autentica padronanza di sé che, in certe ragazze, fa sentire i ragazzi alla stregua di insetti schiacciati sotto un tacco.


Ma la parte finale è forse la più geniale, con uno, due, tre finali che vanno ad aggiungersi e a sconvolgere il lettore: se avevate dubbi su Locke, vi garantisco che d'ora in poi niente sarà più come prima.
E gli ultimi capitoli regalano un mini-intreccio a parte che mi hanno davvero fatto partire l'applauso.

Oltre alla tensione, l'elemento più azzeccato di questo volume è l'ironia: qui Lynch si supera in battute, sarcasmo amaro, fa spesso sorridere. I suoi non sono eroi ma sono pieni di talento, sono truffatori ma hanno una coscienza, si fanno amare perchè non vincono sempre.
E lui li descrive con una ricchezza di parole, metafore e descrizioni, rendendo anche questa lettura un'autentica gioia per gli occhi. 
Prosperino i ladri, i ricchi ricordino.

Consigliatissimo.


«Signora mia, sapevi che ero veleno, quando mi hai scelto» disse Locke. 

Amarilli



2 commenti:

  1. Sono oltre il 60% della lettura e posso confermare ogni tua parola!

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  2. Confermo, questa serie va in crescendo! I personaggi sono fantastici, perfetti in tutte le oro sfaccettature.

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