Pensieri su "The Quick" di Lauren Owen

Inghilterra, fine Ottocento. James e Charlotte sono due fratelli orfani che vivono in una dimora signorile sperduta nella campagna inglese. Una volta cresciuti le loro strade si dividono: James, timido aspirante scrittore, terminati gli studi a Oxford divide l’appartamento in affitto a Londra con un affascinante giovane aristocratico. Grazie alle conoscenze del ragazzo, viene introdotto nei salotti dell’alta società e trova l’amore dove non se lo sarebbe mai aspettato. Poi, improvvisamente, scompare senza lasciare traccia.
Preoccupata e determinata a trovarlo, la sorella Charlotte parte per Londra e s’immerge nelle tetre atmosfere della città industriale, dove scopre l’esistenza di un mondo segreto, popolato da personaggi incredibili e loschi che vivono ai margini della città. Un mondo in cui i confini della realtà hanno assunto forme tutte nuove. Per lei si apriranno le imponenti porte di una delle istituzioni più autorevoli e impenetrabili del paese: l’Ægolius club, luogo di ritrovo degli uomini più ambiziosi e pericolosi d’Inghilterra, cupo circolo d’élite che cela mille segreti, uno più terrificante dell’altro: una serie di sorprese che lasceranno il lettore senza fiato fino all’ultima pagina.
Nel suo coinvolgente romanzo d’esordio, Lauren Owen ha creato un universo fantastico che risulta allo stesso tempo accattivante e spaventoso, dove la seduzione del gotico si fonde con l’incanto dell’ambientazione vittoriana.

Lauren Owen
The Quick
Misteri, vampiri e sale da tè
Traduzione di Lucia Olivieri
Fazi Editore
Pagine: 528
Codice isbn: 9788876257377
Prezzo in libreria: € 17,50
Data Pubblicazione: 15-09-2016

Sapete che sono parecchi giorni in cui tergiverso e non so come impostare questa recensione?
Sì, perché questo romanzo mi ha spiazzato.
Sicuramente è un romanzo che abbraccia diversi generi; dal titolo parrebbe far pensare ad un paranormal fantasy per ragazzi, grazie anche alla copertina sobria... ma in libreria lo trovate sullo scaffale dei romanzi horror.
Sicuramente i vampiri che abitano queste pagine non hanno nulla a che vedere con i vampiri "sberluccicosi" alla Twilight (nonostante io l'abbia visto sullo scaffale in fianco ai romanzi della Meyer). Quindi sono un po' restia a consigliarlo ad un lettore giovanissimo (a meno che non sia amante del brivido).
Lo trovo più un romanzo adatto ad un pubblico adulto, per quel lettore che ancora sa affascinarsi di fronte alle storie soprannaturali scevre da qualsiasi variante dolciastra. Come in un certo senso, quelle persone che amano ancora bere il buon vecchio caffè nero, senza zucchero, senza cacao o correzioni di cremine varie...

Faccio fatica anche ad identificare il protagonista principale del romanzo (perché ce n'è sempre uno che prevale su tutti, no?). Infatti credo che la protagonista assoluta si possa ben dire essere la Londra Vittoriana. Quello che più mi ha colpito del romanzo e che mi è rimasto sulla pelle è infatti la sensazione di freddo che ti si appiccica alla pelle passeggiando per una cupa e grigia Londra... proprio come se fossi stata trasformata anche io in un vampiro. 
Il freddo e la pioggia sporca ricoprono quasi tutte le pagine contribuendo a conferire alla storia un'atmosfera dark.
Neanche la pioggia era pulita in quella città, scoprì. Ogni cosa in quel luogo aveva un che di fumoso, di vagamente marcio. 

Nelle prime pagine del romanzo l'attenzione va a focalizzarsi sui due piccoli James e Charlotte, che vivono ad Aiskew Hall affidati alle sole cure di due domestiche e di una cuoca. Quando il padre vi farà ritorno sarà solo per dire addio alla vita.
Si compie poi un salto temporale durante il quale Charlotte resta con la vecchia zia Mrs Chickering mentre James si trasferisce a Londra. Qui accantoniamo la sorella per seguire più da vicino le vicende di un giovane James che cerca di diventare un famoso scrittore, come Oscar Wild (che inoltre compare pure nel romanzo) e dell'amico Christopher.
La telecamera si sposta poi sugli scritti del taccuino di Augustus Mould narrando le vicende e gli esperimenti di un gruppo di vampiri che abitano l'Aegolius, uno dei club più segreti di Londra. Ma... sto parlando di vampiri alla vecchia maniera, notate bene. Magri, smunti, pallidi, restii ad adattarsi alle nuove mode e sempre intirizziti dal freddo.
In un vortice di avvenimenti e nuovi personaggi che entrano in scena, come la piccola vampira Liza, o anche Mrs Shadwell e Miss Swift, vediamo che il ruolo di James viene messo in secondo piano per dare più spazio alle azioni che la sorella Charlotte compirà insieme ad Arthur Howland, una volta giunta anche lei a Londra.

Non so nemmeno dirvi con certezza se sia un romanzo autoconclusivo. In rete non ho trovato notizie di seguiti, al momento. Il romanzo potrebbe anche essere concluso così, in effetti - visto che occupa lo spazio temporale di una vita, ma potrebbe anche dare il via ad una serie ambientata in un periodo successivo... Vi aggiornerò appena avrò notizie.

Movimentato lo è sicuramente. Non vi darà tregua finché non riuscirete ad arrivare alla conclusione. Soddisfacente? Ni... personalmente non amo i finali aperti. Qualora invece fosse previsto il seguito, diciamo che il leggero gusto amaro che mi è rimasto in bocca per il finale, verrebbe un po' mitigato e anche rivisto il mio giudizio complessivo. Per il momento mi assesto su un quattro stelle perché l'ho trovata una lettura interessante e diversa dalle solite.

Vi dirò inoltre che mi ricorda tantissimo un altro romanzo del genere che ho amato: Il discepolo di Elizabeth Kostova. 

Amanti dei vampiri vecchia scuola, questi sono senz'altro due bei romanzi per voi.

Stefania

2 commenti:

  1. anche io non sopporto tanto i finali aperti, credo che aspetterò di avere notizie sui seguiti eventuali

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