Pensieri su QUELL'ESTATE SCANDALOSA di Meredith Duran (Rules for the Reckless #1)

Elizabeth Chudderley è la regina delle feste più esclusive. 
Ma dietro la maschera di vedova ambitissima si cela una profonda solitudine, e la spensieratezza e il cinismo nascondono un desiderio segreto… 
Lord Michael de Grey crede che l’amore sia un puro azzardo e che soltanto la seduzione valga la pena di essere giocata. Ma quando lo scandalo minaccia di travolgere ogni suo piano, l’unica soluzione che gli rimane è sposare la donna scelta da suo fratello. Elizabeth è incantevole, deliziosa e possiede un fascino malinconico. 
Come potranno due spiriti così appassionati negoziare un matrimonio d’interesse?

Questo è il romanzo di apertura della serie Rules for the Reckless:
1) That Scandalous Summer,
2) Fool Me Twice,
3) Lady Be Good
4) Luck Be a Lady.

Autore: Meredith Duran
Titolo: Quell'estate scandalosa
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Passione n. 142
Uscita: Agosto 2016


***

Chiuse il biglietto, incamminandosi alla cieca lungo il viale, con le suole sottili delle pantofole che lasciavano percepire le punte aguzze della ghiaia e dei gusci d’ostrica. Il dolore andava bene. Pestò con più forza per sentirlo maggiormente. 
C’era chi la considerava la donna più bella d’Inghilterra. Lei si considerava la più stupida.

In precedenza avevo letto un altro romanzo della Duran (“A lezione d’amore“) che mi era piaciuto moltissimo, sia come approfondimento psicologico, che come tecnica narrativa. 
Confesso che qui ho faticato a riconoscere la medesima autrice, perché siamo di fronte a un testo confuso, con un inizio veloce (però ho cercato di avere pazienza, perché è il primo volume di una serie di quattro), personaggi buttati lì un po’ a casaccio, che non incuriosiscono più di tanto (a parte lord Grey, di Liza non ci viene detto granché per farcela piacere, e anche il suo seguito di amiche è abbastanza insipido), e una trama che stenta a decollare.
Se si eccettua la scena in cui Michael si cala effettivamente nel suo ruolo di medico illuminato, tutto il resto è sonnacchioso, con dialoghi verbosi. Potrebbe esserci un guizzo per il decalogo sui comportamenti da tenere tra dame e cavalieri, ma anche lì la narrazione è fumosa. Tanto che se le regole non fossero poi riportate in fondo al libro, io non me le sarei neanche ricordate.
Decisamente un libro che ho fatto fatica a terminare.

Perché aggrapparsi all’amore? 
Era un appiglio nel mezzo di un torrente in piena, ma alla fine tutti cadevano e venivano portati via, dimenticati per sempre.

Amarilli

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