Pensieri su "Le bugie hanno la pancia tonda" di MEGHANN FOYE

La maternità è un diritto… o una lunga vacanza?

Come chiunque altro lavori nei media a New York, l'editor Liz Buckley tira avanti a cupcake, caffeina e cocktail. Ma a trentun anni può dirsi soddisfatta del suo lavoro a Paddy Cakes, un'esclusiva rivista patinata che si rivolge a genitori moderni e ultracompetitivi, disposti a spendere migliaia di dollari per il passeggino del loro prezioso pargolo. Se c'è una cosa di cui però è stanca è di fare un milione di straordinari per occuparsi del lavoro lasciato indietro dalle colleghe con figli. Così, quando un banale malore da stress in ufficio viene scambiato per nausea mattutina, Liz decide di stare al gioco e annuncia di essere incinta. Un piano folle? Probabile, ma sente di meritarsi un permesso di maternità, un po' di tempo per sé, per sistemare tutti gli aspetti ancora imperfetti delle sua vita. E così, di giorno nasconde una pancia finta sotto eleganti vestiti prémaman e di notte scorrazza per la città tra karaoke trascinanti e cenette alcoliche. Ma per quanto tempo può durare la finzione? Man mano che la data del "parto" si avvicina, per Liz diventa sempre più difficile mantenere il segreto, tanto più adesso che sembra profilarsi all'orizzonte Quello Giusto. Di certo non avrebbe mai immaginato che una pancia potesse suscitare tanti sentimenti e riflessioni sulla vita, il successo, la famiglia e la natura del vero amore.

LE BUGIE HANNO LA PANCIA TONDA
MEGHANN FOYE
HARPERCOLLINS EDITORE
ISBN: 9788869050992

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Quanto è difficile immedesimarci completamente nella protagonista di questo romanzo?
Per me, è stato mooooolto difficile.

La sinossi vi dice già tanto della trama. Io, dopo averla letta, mi aspettavo qualcosa di davvero esilarante per sdrammatizzare proprio la situazione di quelle impiegate stressate dalle ore piccole per gli straordinari fatti a causa del lavoro lasciato indietro dalle colleghe con figli. 
Non so, pensavo che una protagonista creata sulla base di sensazioni abbastanza comuni alla maggior parte delle ragazze/donne che lavorano in uffici che pullulano di mamme e si sentono come mosche bianche (come la sottoscritta) mi desse magari un po' di conforto...

Il romanzo è ben scritto. La storia ha molti buoni spunti, ma ha preso una piega diversa da quella che mi aspettavo e non mi ha soddisfatta del tutto.
Insomma, si parte da un banalissimo equivoco e si segue come, per nove mesi, la situazione degeneri giorno dopo giorno fino al prevedibile punto di rottura.

Sicuramente la situazione creatasi offre diversi spunti di riflessione sia alla protagonista che al lettore, ma mi è mancata quella frenesia di leggere che mi coglie quando trovo un libro che non da tregua.
Inoltre non ho provato particolare feeling con Liz: diciamo che passare da Gavin a Ryan ogni due per tre non le fa particolarmente onore...
Inoltre, il fatto che sul posto di lavoro non le venga chiesto nessun certificato medico che attesti la sua gravidanza per poter aver diritto alla maternità, mi è sembrato stranissimo; qui una situazione del genere non avrebbe mai potuto verificarsi.
Anche solo il fatto che lei metta e tolga la pancia finta a piacimento in base alle uscite e nessuno mai la colga sul fatto in diversi mesi, non aiuta a rendere più verosimile la situazione. Londra sarà anche grande... però...

Ho avuto come l'impressione che la storia, nella parte centrale, abbia subìto uno stallo: vi è un'alternanza esclusivamente di uscite serali con le amiche a base di alcol, di uscite con i due maschi del romanzo, sempre a base di alcol, di giornate in redazione, senza che ci verifichino fatti rilevanti.
Sulla parte finale finalmente un po' le acque si smuovono... ma la conclusione che offre l'autrice non mi ha soddisfatta.

Liz, la perenne indecisa...

Mi è mancata anche una figura maschile forte a cui affezionarmi.

In conclusione per me è stato un romanzo che ha viaggiato su lunghezze d'onda diverse dalle mie, ma che può comunque essere apprezzato da tanti lettori.
Stefania

2 commenti:

  1. anche io avevo pensato a qualcosa di divertente e che prendesse un po' in giro, dalla trama

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  2. anche io l'avevo pensato come un chick lit, vedremo se riuscirò a leggerlo presto per farmi un'idea!

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