Pensieri su OUTREMER di Le Peruggine & Leri

"Sono sincero con me stesso, conosco ogni oscuro anfratto del mio essere, ogni turpe desiderio che striscia sotto la mia pelle, ogni laido pensiero che infanga i miei voti." 
Learco De Guineldi è un giovane laico costretto dal padre ad entrare al servizio dei Templari come scrivano. Valente Tancredi è un monaco guerriero dal volto sfigurato che crede ciecamente nella missione del suo Ordine. Due personalità diverse e contrapposte che si incontrano durante un viaggio, dagli ombrosi boschi dell'Italia medievale fino alle mura di Tiro, nelle calde terre di Outremer, dando vita ad un amore tormentato sullo sfondo di una guerra che segnerà la storia dell'umanità.

Autori: Le Peruggine; Leri
Titolo: OUTREMER
Editore: self
Genere: M/M, storico
Pagine: 489
Uscita: 26 novembre 2015

***

«Da quanto tempo nessuno ti scalda, fratello Valente?» interrogò Learco. 
Quasi si toccavano, si sfioravano appena. Il templare, con la schiena schiacciata contro la fredda pietra sbarrò l’occhio sano. 
C’era qualcosa di così terribilmente perfido in tutta quella dolcezza.

Senza dubbio un romanzo che si fonda su un appassionato lavoro di ricerca storica, e che trova la propria forza nell'accuratezza degli ambienti, delle descrizioni, dei luoghi e dei fatti, dalla precisione delle armi usate durante l'assedio delle varie città crociate da parte dell'esercito del Saladino sino al sapore della zuppa d'anguilla bevuta dai monaci Templari in attesa di scendere in battaglia.
Rispetto a certi romanzi "storici" che si vedono in giro, il lavoro di ricostruzione è certamente ammirevole.
E anche la storia d'amore, gli intrecci umani, i rimorsi, le sofferenze sono molto ben espressi e resi vividi al lettore. 
Learco e Valente sono una coppia su cui si sogna volentieri e che ti rimangono dentro, anche dopo aver terminato la lettura.
Però, inutile girarci intorno, l'effetto complessivo è spesso denso e saziante come una zuppa, appunto, che bisogna bere a piccoli sorsi. 
Poche pagine al giorno per andare avanti. 
Questo è a mio parere una cosa che accade a volte nel self, dove gli autori si innamorano un pochino troppo di tutte le loro frasi per trovare il coraggio di tagliare e sfrondare.
A mio modesto parere ritengo che l'eliminazione di alcune parti potrebbe rendere questo libro un piccolo gioiellino, così come il testo potrebbe acquisire leggerezza senza un certo eccesso di avverbi in -mente e l'inserimento di alcune virgole che invece mancano.
Mezza stellina in più per i MAGNIFICI disegni.

Amarilli

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