Pensieri e riflessioni su "Senza perdono" di Sabine Thiesler
Titolo: Senza perdono
Autore: Sabine Thiesler
Pagine: 460
Editore: Corbaccio
ISBN-10: 886380303X
ISBN-13: 978-8863803037
dal 5 aprile nelle librerie
Sinossi:
Jonathan Jessen è un fotografo che abita a Berlino con la moglie Jana, prima ballerina al Teatro dell’Opera. Sono due persone di successo, con una vita piena di soddisfazioni. Ma la felicità che arriva con la nascita di Giselle, la loro unica figlia, viene stroncata tragicamente.
A diciott’anni Giselle muore, uccisa da un giovane al volante in stato d’ebbrezza. Jonathan non riesce a reggere il colpo: perde il lavoro, divorzia dalla moglie. Era un uomo felice, adesso ha abbandonato tutto, ha lasciato Berlino, vaga senza meta in Toscana, convinto di aver toccato il fondo. Ma qui incontra Sophie, che assomiglia come una goccia d’acqua a sua figlia. È la molla che lo spinge a ricominciare una nuova vita, o almeno a provarci. Dentro di sé, però, sa che è tutta una finzione. E quando il passato bussa inaspettatamente alla sua porta, capisce che l’unico.
Il mio pensiero:
"Senza perdono" è un romanzo che può essere catalogato come giallo/thriller, nato dalla penna della ormai nota autrice tedesca Sabine Thiesler (più di 400.000 copie vendute per i suoi precedenti "La carezza dell'uomo nero" e "Dormi per sempre"), pubblicato lo scorso 5 aprile dalla Casa Editrice Corbaccio.
Un romanzo da non perdere, che nonostante le sue 460 pagine ho divorato in due giorni.
È un romanzo che grazie allo stile originale di questa autrice riesce a tenerti avvinghiato alle pagine con il fiato sospeso; riesce a farti rabbrividire e soffrire insieme ad i suoi personaggi e contestualmente a farti restare in pensiero per le loro sorti.
Ambientato tra la Germania e la ridente Toscana, il romanzo è diviso in 5 capitoli incentrati ciascuno su alcune figure basilari del testo: Giselle, Tobias, Engelbert, Sofia, Jonathan.
La narrazione compie vari salti temporali muovendosi principalmente tra il 2001, il 1998 ed il 2007, intrecciando varie vicende legate ai protagonisti, così che si ha l'impressione di leggere "più storie in una storia".
L'autrice ci regala dei personaggi di spessore e ben caratterizzati andando a toccare con ognuno di essi le corde dei nostri cuori. Certo, alcuni personaggi daranno sui nervi, alcuni vi riempiranno di imbarazzo, alcuni saranno da compatire, altri vi faranno tenerezza, ma è tutto quest'insieme di sfaccettature che rende il romanzo davvero ricco e speciale e verosimile.
Il fulcro della narrazione è Jonathan, un apprezzato fotografo di Berlino che in seguito ad uno spiacevole incidente accorso alla sua amata figlia diciottenne, abbandona la sua carriera e perde il senso della sua vita.
Seguiamo i movimenti di Jonathan passo dopo passo, per osservare le sfaccettature ed i cambiamenti che accorrono al suo carattere, senza che la trama ci venga subito svelata nella sua interezza fin dall'inizio.
Lo seguiamo nella sua pazzia che lo consumerà a poco a poco portandolo persino a costruire un altare per la figlia perduta ed a credere di sentire la voce di Giselle...
È vero che le prime pagine del romanzo ci presentano un uomo che, grazie ad un travestimento, riesce a sottrarre una neonata dall'ospedale, ma prima di arrivare a comprendere quel folle gesto e chi sia la neonata dovremo pazientare un pochino. Tante le domande che nasceranno durante la lettura e solo un'abile autrice come la Thiesler è in grado di fornirci tutte le risposte senza fretta, facendoci assaporare poco per volta il suo capolavoro.
L'autrice dalla Germania, si è trasferita in Toscana da poco, ed è davvero apprezzabile la dovizia con cui descrive gli spostamenti dei protagonisti tra le ridenti colline del Chianti ed i paesaggi da sogno, portandoci quasi a sentire i sapori ed i rumori di questa terra...
È un romanzo che fa male, fa piangere, fa riflettere, e ti lascia con un nodo alla gola, anche perchè nonostante la Thiesler abbia chiarito che i personaggi e le storie contenute siano frutto della sua fantasia, queste potrebbero benissimo essere reali. Le sofferenze sono reali.
Un fotografo in carriera e la sua giovane moglie prima ballerina al Teatro dell'Opera, Jana, inaspettatamente scoprono di essere in procinto di diventare genitori. Per Jonathan è la massima felicità, per Jana la fine della carriera. Nonostante le prime incertezze, nascerà la bella e talentuosa Giselle: la pupilla del padre, che riceverà maggiori attenzioni della moglie, scatenando inevitabilmente la gelosia di Jana. Gli anni passano, Giselle cresce, ed una triste mattina, nel giorno del compleanno di Jonathan, viene investita ad un semaforo da un'autovettura fuori controllo, guidata da un diciannovenne ubriaco. Giselle muore sul colpo.
«Jana non aveva mai visto il marito in quelle condizioni. Solo questo le fece capire che tutto era perduto, che sua figlia era davvero morta.»
È dolore.
«Tobias Altmann è reo confesso e dimostra sincero e profondo pentimento. Da allora non ha più fatto consumo di alcol. Non c'è dunque da temere il ripetersi o il verificarsi di comportamenti analoghi. A favore dell'imputato depone anche il fatto che si è scusato presso i genitori della vittima. Anche questo comportamento ha contribuito a rendere più mite la sentenza. Il tribunale vorrebbe concedergli la possibilità di condurre una vita responsabile e di costruirsi un futuro di successo all'interno della società civile»
È rabbia.
«...dovrà pagare un'ammenda di ottomila marchi e sarà obbligato nei prossimi tre mesi a prestare duecento ore di lavoro socialmente utile. La patente gli viene ritirata per sei mesi.»
È sconcerto.
Un turbinio di emozioni che porteranno ad una serie di coincidenze successive pronte a gettare benzina sul fuoco ardente nel cuore di Jonathan.
Tante saranno le vittime di questo triste carosello scatenato da una serie di reazioni a catena. Vittime provocate dalla vendetta di un uomo il cui cuore ha perso tanto, un uomo che non sa e non può perdonare.
Lascio a voi la lettura di questo strepitoso romanzo che vi consiglio vivamente, ed il tempo di riflettere sulle implicazioni morali, ottimi spunti per profonde considerazioni.
Un romanzo con i fiocchi, indimenticabile.
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