Pensieri su "PER SEMPRE UN MARINE" di Cat Grant

Congedato dal servizio militare sotto Don’t Ask Don’t Tell (Non chiedere, non dire), l’ex maggiore della marina Cole Hammond sta cercando di reinventare se stesso, ma vent’anni nei marines – e una sindrome da stress post traumatico quasi invalidante – rendono difficile la reintegrazione nella vita da civile. Se si aggiungono scarsi voti alla facoltà di legge e il rifiuto del padre, un ex-marine omofobo, Cole è quasi al limite.
O almeno è così finché non incontra Marc Sullivan, di giorno cameriere, di notte scrittore di romanzi d’amore. Marc ha sempre avuto un debole per gli uomini in uniforme, e quando Cole entra nella tavola calda in un piovoso pomeriggio, il suo sorriso dolce e sexy e l’accento della Carolina attraggono Marc come un magnete. Ma Marc con i bei marines ci è già passato e ne è sempre uscito con il cuore spezzato.
Con l’aiuto di Marc, Cole inizia la terapia per la sua sindrome da stress post traumatico e una vita felice insieme non sembra più così impossibile. Ma se non riescono a sconfiggere le proprie paure – quella di dichiararsi di Cole, quella d’abbandono di Marc – l’amore potrebbe non bastare per salvarli.

Titolo: Per sempre un marine
Titolo originale: Once a Marine
Autrice: Cat Grant
Traduttrice: Karin Arreghini
ISBN: 978-88-9312-125-5
Genere: contemporaneo
Lunghezza: 188 pagine
Uscita: 14 ottobre 2016
Prezzo: € 4,49

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Era successo tutto così in fretta. 
Cosa diavolo stavo pensando, di invitarlo a casa mia e nel mio letto conoscendoci appena? La parte razionale del mio cervello mi urlò di fermare tutto immediatamente, ma l’altra parte, la parte che voleva stringerlo tra le gambe e non lasciarlo più andare, gli coprì la bocca con una mano. «Spero che tu non sia deluso.»
«Assolutamente no.»

Questo è uno di quei romanzi che definirei sufficienti, ma senza entusiasmo (almeno per me).
La storia in sé è amabile, ci sono personaggi molto interessanti (il sexy marine che entra nel locale, e per cui sbaviamo sin dalla prima scena, in contemporanea con l’altro protagonista; il giovane scrittore che si mantiene come cameriere, in attesa del grande salto di vendite), ed è sicuramente assai lodevole il proposito di inserire due tematiche attuali e dolorose come il problema di un genitore anziano che si ammala, e che vive comunque lontano per poter essere accudito nel migliore dei modi; così come l’altrettanto spinoso problema della politica statunitense di preferire l’ipocrisia alla verità, ovvero di pretendere il silenzio sulle proprie attitudini sessuali, pena l’espulsione dal corpo o dall’esercito (politica che risulterebbe soppressa di recente, ma per imposizione dall’alto, per cui forse è ancora presto per poterne considerare gli effetti concreti in generale); sino, infine, alla questione dei disturbi post-traumatici.
Tematiche serie e di indubbio valore, pertanto. 
Che però, a mio parere, finiscono per mettere in ombra la storia principale tra i due giovani uomini. 
Insomma, l’incontro tra Marc e Cole parte come un “mordi e fuggi”, e rimane sempre un po’ così. Come lettrice, non sono riuscita a cogliere il momento in cui ci sarebbe stato il salto di qualità, il vero innamoramento, la percezione del “tuo per sempre”.
La coppia mi è sempre parsa molto distante: due gran belle persone prese di per sé, ma senza la scintilla o l’affiatamento giusto.
In conclusione: tematiche nobili e lodevoli, ma risultato tiepido.

Amarilli

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