Blog Tour "La biblioteca sull'oceano" di Ashley Hay

In una piccola città affacciata sull'oceano, c'è una biblioteca dove gli abitanti vanno in cerca di pace e di sogni. Affidano le loro richieste ad Ani, bibliotecaria alle prime armi, una giovane donna già segnata da un destino crudele, che le ha strappato un pezzo di cuore e l'ha lasciata sola a crescere la sua bambina. Quell'impiego le è stato offerto per aiutarla ad andare avanti e, se lei ha accettato, è anche un po' per il ricordo che serba della prima biblioteca mai visitata: una sala meravigliosa in cui aveva trovato rifugio in un giorno di pioggia, un luogo solenne che l'aveva incantata. Ora, tra le pagine dei libri, cerca le risposte che non sa darsi da sola e spera di rivivere almeno un briciolo di quella lontana magia. Tra quei vecchi scaffali, anche il dottor Draper vorrebbe ritrovare la sua vita di un tempo, di quando ancora non aveva conosciuto la guerra e il senso di colpa per tutti coloro che non è riuscito a salvare. Mentre il suo amico Roy, che al fronte si è scoperto poeta, vaga alla ricerca delle parole perdute, quell'ispirazione venuta meno proprio ora che è circondato da tanta pace e bellezza. Finché una poesia anonima ricevuta da Ani irrompe in quel tempo sospeso e riavvia il corso di quei tre destini, ormai intrecciati per sempre in un'unica trama.
Struggente e poetico, La biblioteca sull'oceano è un romanzo che parla di nuovi inizi e del potere salvifico della letteratura. Una storia di ritorno alla vita, che trafigge il cuore di speranza.

LA BIBLIOTECA SULL'OCEANO
ASHLEY HAY
317 pagine
Editore: Sperling & Kupfer (7 febbraio 2017)
Collana: Pandora
ISBN-10: 8820061317
ISBN-13: 978-8820061319


Hay Ashley, scrittrice australiana, vive a Brisbane. È stata finalista al Miles Franklin Literary Award, il più importante premio letterario in Australia, grazie al romanzo La biblioteca sull'oceano che, diventato un bestseller in patria, è stato pubblicato con successo anche negli USA e ora è in corso di traduzione in Europa.

Due parole sulla lettura del romanzo:

Non so se io sia all'altezza di recensire questo romanzo così poetico... però voglio provare a parlarvi di lui.

La narrazione in terza persona ci porta a conoscere Anikka e Mac, Roy e il Dottor Draper. Personaggi che vivono in Australia, nei pressi di Thirroul, a sud di Sidney negli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale.
La violenza della guerra è arrivata a toccare anche loro, e se Ani e Mac l'hanno vissuta indirettamente, il Dottore e Roy invece l'hanno toccata con mano e l'hanno sperimentata sulla loro pelle.
Ani e Mac sono sposati da più di dieci anni ed hanno una giovane figlia di nome Isabel. Lui mantiene la famiglia grazie al lavoro presso le ferrovie, finché, a causa di un incidente muore. 
Così veniamo portati ad assistere alla reazione di una giovane donna colta impreparata da una tragedia. Le viene offerto un lavoro come bibliotecaria, certo, per provvedere al suo sostentamento e a quello della figlia, ma i ricordi ed il dolore tornano insistentemente a bussare al suo cuore nel tempo a venire.
E questo è anche il tempo del ritorno di Roy, aspirante poeta e del Dottor Draper. La guerra li ha cambiati. Sono disillusi dalla vita, ma Roy troverà in Ani nuova linfa per le sue poesie.

Perché questo titolo? Perché tutto ruota intorno al rifugio che una biblioteca può offrire. Ed i libri sono come delle medicine, pronte a curarti nei momenti difficili e ad accompagnarti in quelli bui.

Così Ani si dedica ai libri e grazie ai libri, in particolare a quelli che custodiscono poesie, conosce Roy, che al fronte si è scoperto poeta ma che ora fatica a scrivere di nuovo. Conosce il dottor Draper trasformato dalla guerra, dal senso di colpa per non aver potuto salvare tutte le vite strappate ingiustamente, in un uomo freddo e troppo schietto. A volte forse anche indelicato e impertinente.
Ed è solo grazie ad Ani che Roy tornerà a scrivere...

Ammirevole è assistere ad una città che si stringe in supporto alle vedove di guerra e non. Niente come l'aiuto concreto di amicizie serve per andare avanti.

Ascolteremo così le riflessioni di Ani, capiremo i suoi timori, la sua nostalgia e la malinconia che l'attanaglia quando qualcosa del presente la rimanda ad un ricordo del marito. Affascinante come la calma e la lucidità arrivi tra le mura della biblioteca che affaccia comunque sulle rotaie teatro della morte del marito.

È Struggente e poetico, perché ogni cosa l'autrice la sa descrivere con passione e delicatezza.
Diversi sono i rimandi a poesie e le citazioni da riportare sono davvero tante e profonde... e ovviamente sacrosante. Come, a detta di Roy, "C'è un solo modo per venire al mondo e infiniti modi di lasciarlo". Malinconica. Triste.
Ma anche: "Un uomo non sembra più un uomo quando incontra una mitragliatrice, nessuna donna ti guarda negli occhi quando ne imbracci una".
Ma la più bella per me:
Posti affascinanti, le biblioteche. Basta entrare per trovarsi coinvolti in un delitto, una storia d'amore, nel resoconto accurato della vita di qualcun altro, o in un ammutinamento in mare aperto.
Il libro ne è pieno e sono sicura che anche voi troverete la vostra verità.

Concludo dicendovi che è un romanzo che sono stata felice di leggere perché mi ha stupita (il finale non è così scontato); mi ha dato tanto e mi piacerebbe che anche voi lettori trovaste in queste pagine la bellezza per le piccole cose ed i gesti semplici.

***

Nella mia biblioteca di casa non mancano due libri che mi hanno segnata e "salvata":
La storia infinita di Michael Ende e Jane Eyre di Charlotte Brontë.
Pensando al primo mi vedo ancora seduta su una delle vecchie sedie della taverna dei miei genitori, quando ancora con le gambe non toccavo per terra, a leggere avidamente quelle pagine magiche consigliatemi dal mio caro papà.
Il secondo invece lo scelsi quasi a caso dalla libreria della mamma un pomeriggio in cui mi annoiavo perché le mie "amichette" erano in vacanza con le famiglie; ricordo che fu la prima volta in cui mi resi conto che un libro può diventare davvero un buon amico. Lo lessi e rilessi un sacco di volte negli anni.

Sapete dove leggo?

Un po' ovunque. Porto sempre con me il mio Kobo che mi tiene compagnia nelle pause pranzo in mensa, ma il luogo dove amo più leggere è a letto. Nella mia camera, circondata da tutti i più bei libri che nel tempo continuo a collezionare.

Grazie per essere passati! E non scordate le prossime tappe del BlogTour:


Stefania

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