Pensieri su "La tua seconda vita inizia quando capisci di averne una sola" di Raphaëlle Giordano

Ci sono giornate in cui tutto va storto. È così per Camille, quando sotto un incredibile diluvio si trova con l'auto in panne e senza la possibilità di chiamare nessuno. Tutte le sfortune del mondo sembrano concentrarsi su di lei. Ma Camille non sa che quello è il giorno che cambierà il suo destino per sempre. Un uomo le offre il suo aiuto. Si chiama Claude, e si presenta come un «ambasciatore della felicità». Le dice che lui è in grado di dare una svolta alla vita delle persone. Camille sulle prime non dà peso alle sue parole. Eppure, riscoprire la bellezza delle piccole cose renderebbe tutto più facile: l'aiuterebbe ad andare di nuovo d'accordo con il figlio ribelle e a ritrovare la sintonia di un tempo con il marito. Così decide di ricontattare Claude e di seguire le sue indicazioni. Per liberarsi delle caratteristiche negative c'è ogni giorno un semplice esercizio da compiere, un piccolo passo alla volta: ripercorrere le sensazioni di un momento felice, guardarsi allo specchio e farsi dei complimenti, contare tutte le volte che ci si lamenta durante la giornata. A volte basta solo ringraziare per quello che di buono accade, dal profumo del caffè la mattina a una realizzazione personale. Camille comincia a mettere in pratica questi consigli, e intorno e dentro di lei qualcosa succede. Con il sorriso sulle labbra, non è più così difficile parlare con suo figlio e riscoprire con suo marito i motivi per cui si erano scelti. Ma c'è una cosa ancora più importante che Camille ha imparato. Non c'è felicità se non la si divide con qualcuno. Questo è davvero l'ultimo tassello per fare di ogni giorno un giorno speciale, di ogni istante un istante da ricordare.

La tua seconda vita inizia quando capisci di averne una sola 
di Raphaëlle Giordano
215 pagine
Editore: Garzanti Libri (26 gennaio 2017)
Collana: Narratori moderni
ISBN-10: 881167106X
ISBN-13: 978-8811671060


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Di solito, prima di iniziare un libro, corro a leggere il finale. L'ultima frase determina il mio stato d'animo nell'affrontare il romanzo. Cosa sbagliatissima... lo so! Con questo libro ho infranto la mia regola. Appena iniziato l'incipit non sono più riuscita a staccarmente. 
Non è un vero romanzo, è più un libro di psicologia romanzata o di aiuto nella consapevolezza velato da romanzo. 
Insomma, non so bene come definirlo se non che l'ho trovato diverso, piacevole, bello e geniale nella sua massima semplicità.
Lo consiglio a tutte quelle persone che spesso vedono la vita come una serie di cose da fare. Dove il grigio è spesso imperante e l'abitudine e la noia la fanno da padrone. 
Devo essere sincera: mi ha colpita e affondata. Magari qualcuno lo troverà un romanzo banale, perché la storia è molto semplice senza inghippi e tensioni da cardiopalmo. Io, invece, l'ho trovato un romanzo da tirar fuori e rileggere nei periodi bui. Uno di quei libri in grado di risollevare il morale e lo spirito e che ti aiuta a vedere anche i colori dell'arcobaleno!

Ledra

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