Pensieri e riflessioni su "SIDECAR" di Amy Lane
Autore: Amy Lane
Titolo: Sidecar
Editore: Dreamspinner Press
Genere: M/M
ISBN-13: 978-1-63476-966-2
Pagine: 250
Copertina: Shobana Appavu
Traduttore: Veronica Rotondo
Uscita: 17 novembre 2015
Trama - È il 1987. I ragazzi indossano camicie rosa della Izod, le ragazze hanno capelli vaporosi e tutti possiedono una scatola del fumo; AIDS è solo una brutta parola che rimbomba dalle città come un temporale. Un adolescente scappato di casa vaga su un lato della strada, a un battito di ciglia dalla disperazione, ed è salvato da un angelo con i capelli lunghi su una Harley.
Ma questo è solo l’inizio della loro storia.
Josiah Daniels voleva pace, tranquillità e una vita semplice, e l’ha avuta finché non ha salvato Casey dalla fame, dal freddo e dallo sfinimento. Da quel momento la vita di Joe è tutt’altro che semplice e il suo nuovo pupillo naviga un mondo che sta cambiando più rapidamente delle persone che ci vivono. Joe vuole far diventare Casey un adulto felice e produttivo, e ci riesce. Ma anche da grande, Casey non riesce a concepire una vita felice senza Joe. Il problema è far accettare a Joe che il ragazzo che ha allevato è all’improvviso l’uomo che lo vuole.
La loro relazione potrebbe morire o cambiare il mondo attorno a loro. Mentre costruiscono una casa, negoziano le nuove regole del crescere assieme e schivano le insidie della vita moderna, Casey impara che l’età adulta è più che il sesso, Joe impara che non ci sono compromessi se si vuole vivere per sempre felici e contenti, e sono entrambi costretti a capire l’unica cosa che un uomo non dovrebbe mai fare: vivere da solo.
Il pensiero di Amarilli73
Casey avrebbe ricordato quel viaggio seduto dietro a Joe per sempre.
Il torace dell'uomo era sul serio ampio, la sua vita sottile, e aveva un modo di muovere il corpo che parava il vento. Il cielo sopra di loro aveva preso il colore del vestito da sera di una ragazza e la strada era viola come un livido. Gli alberi erano tutti pini e abeti in quel tratto e delimitavano la strada come delle tranquille sentinelle, indicando la via verso il cielo di zucchero filato.
Anche stavolta, prima di iniziare la lettura, ero preparata a pugni allo stomaco e storie strazianti, però direi che in questo caso la Lane ha mantenuto il registro su toni più delicati, sfumando le tensioni.
Naturalmente è pur sempre una storia combattuta, con le sue emozioni, le sue cadute, il suo tendere verso un traguardo di felicità ancora lontano.
Diciamo che qui, grazie al prologo, possiamo ripartire da venticinque anni addietro con la tranquillità che i nostri due dovranno soffrire, ma raccoglieranno i frutti. Prima o poi.
Joe è un dolcissimo infermiere, grande e grosso nel fisico, quanto immenso nel cuore. Si dedica al prossimo e ha tre grandi desideri nella vita: ristrutturare una casetta a Foresthill, nella pace e nel silenzio; condividerla, se possibile, con chi ama; avere dei figli, o comunque qualcuno a cui tramandare il proprio messaggio e il proprio amore.
Casey è l'imprevisto, troppo giovane per poter essere amato, troppo desiderato per poter essere considerato un figlio sostitutivo. Resterà quindi nella vita di Joe come mero coinquilino, condividendo con lui momenti di felicità e momenti di dubbio, un lento fluire e defluire di sentimenti sino alla presa di coscienza tanto attesa.
Come sempre scritto con uno stile egregio (e anche tradotto/adattato bene, se è vero che anche le frasi rese in italiano sono talmente belle da appuntarsele), con in più un'ambientazione che ho trovato "familiare" (dalla musica al Clerasil a quell'atmosfera fine anni '80/inizio anni '90 in cui io stessa ero adolescente).
In più questo libro ha secondo me il pregio di rilanciare la questione, mai abbastanza pubblicizzata, della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, sia tra i giovani che tra gli adulti, uomini e donne: dall'AIDS al meno noto papilloma virus, basta davvero la "leggerezza" di una sola volta per vedersi stravolgere la vita.
"Quindi, il bacio. E' stato bello?"
Casey non rispose subito, invece cercò le parole adatte. "E' stato come caffè con troppa panna e troppo zucchero," disse infine. Alzò lo sguardo e il sorriso che gli rivolse era cattivello.
"E a me piace nero."
Amarilli73 |
Non so decidere cosa mi piace di più:la storia o questo commento...nell'attesa, complimenti! D'altronde l'amore ci porta sempre nel più bel posto da noi mai visitato ancora, mai sappiamo come andrà a finire. Non ci resta che sperare che non finisca ma ci travolga per sempre, ovunque ci conduca, lo faccia pure... l'amore è la vita stessa!
RispondiEliminaGrazie mille, cara Clara! Ammetto che la Lane è un'autrice che amo moltissimo e quindi le recensioni per i suoi libri mi vengono proprio dal cuore :)
EliminaNon so decidere cosa mi piace di più:la storia o questo commento...nell'attesa, complimenti! D'altronde l'amore ci porta sempre nel più bel posto da noi mai visitato ancora, mai sappiamo come andrà a finire. Non ci resta che sperare che non finisca ma ci travolga per sempre, ovunque ci conduca, lo faccia pure... l'amore è la vita stessa!
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