Pensieri su “Regina per sette giorni” di Mirta Drake
Violaine Dubois vive in povertà con sua madre e detesta la regina Maria Antonietta, simbolo dello sfarzo e degli eccessi di corte. Odia anche Laurent Deveraux, giovane capitano delle guardie che pare abbia ucciso suo fratello Pierre durante uno scontro. Ma un giorno Violaine riceve una proposta che potrebbe cambiarle la vita: sostituire la regina di Francia per sette giorni, in virtù della loro incredibile somiglianza. Sulle prime la ragazza è scettica, poi accetta dietro lauto compenso. E a Versailles scoprirà un mondo molto diverso da quello che aveva immaginato, a cominciare dall’affascinante Deveraux. Tra giochi di seduzione e intrighi di palazzo, la giovane sosia dovrà fare di tutto per resistere alle tentazioni del tenebroso capitano…
“Regina per sette giorni”
Mirta Drake
Editore: I Romanzi – Extra Passion 143
Ambientazione: Francia, 1775
Uscita: novembre 2022
Ogni volta che apro un romanzo della Drake sono curiosa di scoprire in che periodo storico saremo trasportati: questa volta ci ritroviamo alla corte di Francia, esattamente in quella Versailles dove la giovane regina Maria Antonietta vive nel lusso e nel vizio, circondata da un codazzo di nobili e dame parassiti.
La regina ha però la necessità di prendersi un momento tutto per sé (in fondo, non è la prima né l'ultima regnante a patire un'enorme pressione sulle proprie spalle e a sapere che ogni singolo gesto o parola sarà riportato, analizzato e criticato), lontano da un'atmosfera così tossica, per cui si fa aiutare da una delle poche persone amiche, un capitano delle guardie, a procurarsi una sosia per farsi sostituire.
Ed è così che il capitano Laurent le parla di Violaine, una cameriera di una taverna che lui ha da poco conosciuto. Peccato che, da un lato, Violaine incolpi proprio Laurent di averle ucciso il fratello e che, dall'altro, sostituire una regina e una come Maria Antonietta sia una sfida complessa e parecchio rischiosa...
Mirta Drake scrive bene e, come al solito, è estremamente accurata nel gestire l'ambientazione, attenta a ogni dettaglio, anche a quelli meno esaltanti che, ad esempio, i film su Versailles (o la stessa serie di Lady Oscar con cui siamo cresciuti!) ci avevano risparmiato.
Perché la reggia non era soltanto una serie di saloni fastosi, cortili immensi e giardini all'italiana tutti fiori e labirinti: gli ambienti erano sudici e con condizioni igieniche precarie, persino i nobili non si lavavano così spesso e le vistose parrucche incipriate pullulavano di pidocchi.
Nel romanzo le ombre dietro la ricchezza, così come la rete di informatori e le fazioni nemiche in cui si dividevano i cortigiani sono ben rese: Laurent e Violaine si devono destreggiare tra continui pericoli e rischi di tradimento che non sono solo virtuali.
Anche al di là dei fatti narrati, si avverte la tensione del periodo pre-rivoluzione e confesso che la trama continuava a farmi venire in mente proprio alcune puntate di Lady Oscar, incentrate sull'uso delle sosia della regina (espediente, peraltro, che sembrerebbe essere storicamente accertato).
Per mio gusto personale, relativamente all'aspetto romantico altri romanzi della Drake mi sono piaciuti di più (la serie dei Winters sopra tutti): qui, per quanto interessante, la coppia principale non è riuscita ad appassionarmi.
Diciamo che stavolta ho apprezzato assai più il contorno e la Storia (ma, come ho detto all'inizio, l'abilità descrittiva è un tratto caratteristico dell'autrice), che non la storia in sé è per sé.
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