Pensieri su "PROMESSA DI PRIMAVERA" di Mary Balogh

Per l'Inghilterra dei primi Ottocento Grace ha un passato che brucia, e che le ha ridotto il cuore in cenere. E ora che suo fratello è morto, lei è davvero sola e senza protezione. A trentasei anni e con i suoi precedenti, il matrimonio con il giovane sir Perry Lampman sembra perciò il meglio che Grace possa chiedere: un'esistenza tranquilla. Ma non è mai troppo tardi per innamorarsi...

Titolo: Promessa di primavera
Autore: Balogh Mary
Tradotto da: Murgia Barbara
Editore: Mondadori
Data di Pubblicazione: Settembre 2016
ISBN: 9788852066740
Pagine: 240

Formato: ebook

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NOTA: Questo è in realtà il quarto volume della serie WEB di Mary Balogh, anche se è l'unico ad essere stato pubblicato in questa nuova edizione digitale. 
Per arrivare a leggerlo, dunque, ho dovuto faticare non poco a procurarmi i vecchi cartacei degli altri tre, a furia di minacciare amiche e gelosissime collezioniste.
Adesso che li ho letti tutti, posso concludere che è in realtà una delle serie più noiose dell'autrice, e che soltanto questo volume merita davvero.

Fatta questa debita premessa, direi che, seppur non un capolavoro, è di certo molto diverso dai soliti canovacci romantici.
Sulla carta, i protagonisti sembrano pure piuttosto anonimi.
C'è una donna apparentemente senza passato, in là con gli anni (35 sono ormai al di sopra dell'asticella per un possibile matrimonio), sorella e riservata governante di un curato di campagna. 
Un destino come tanti. Il fratello muore da eroe, ma la lascia sola e senza mezzi, quindi un giovane amico (dieci anni di meno e pure carino!) le offre il matrimonio per aiutarla.Oh, riassunto così, poteva risultarne il classico melodramma tra dama attempata e marito sbarazzino, ma lady Grace in realtà è ben altro, e nasconde scandalo e dolore nel suo passato.
Nonché un diavolo tentatore, che tornerà giusto in tempo per mettere in discussione e far incrinare un legame matrimoniale che appariva tranquillo e stabile.
Grace è una donna particolare, molto dura con se stessa, preda di emozioni che l'hanno già devastata, e che vive nel terrore di essere punita dal destino. In un paio di scene l'avrei voluta più decisa, ma poi ho compreso il percorso di consapevolezza e riscoperta che le ha fatto compiere l'autrice.
Perry è Perry. Nonostante la sua nobilità d'animo, è comunque un ragazzo che si trova a crescere in fretta e a misurarsi con le responsabilità di marito. Gli va dato atto che lo fa con impegno, dimostrandosi molto più maturo di uomini ben più vecchi e navigati di lui.
C'è sempre il lieto fine, ma è una storia in prevalenza malinconica e molto sofferta.
Amarilli

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