Pensieri su "IL PRINCIPE E IL TORMENTO" di Elizabeth Hoyt

L’amore molto spesso ha il volto di un angelo
Sul sentiero deserto che conduce dalla cittadina di Maiden Hill a Craddock-Hayes House, nel Kent, la splendida e generosa Lucinda s’imbatte nel corpo riverso per terra di un giovane uomo, gravemente ferito ma bello come un dio. Uno scontro tra malfattori? 
Tutto il contrario. 
Simon, sesto visconte di Iddesleigh, è rimasto vittima di un agguato e ha avuto la peggio. Ben presto Lucy scopre in lui un fascino irresistibile, ma il loro idillio è destinato a durare ben poco perché l’acerrimo nemico di Simon intende chiudere in fretta la partita. A qualsiasi costo, e calpestando ogni sentimento.

La trilogia dei PRINCIPI:
1) IL PRINCIPE E LA PREDA
2) IL PRINCIPE E IL DESIDERIO
3) IL PRINCIPE E IL TORMENTO

Autore: Elizabeth Hoyt
Titolo: Il Principe e il tormento (The Serpent Prince)
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Oro n. 167
Uscita: novembre 2016
Genere: historical romance, periodo georgiano


***
Il suo angelo arrossì, ma non abbassò lo sguardo, e Simon si rese conto che se fosse rimasto lì ancora a lungo sarebbe annegato in quegli occhi color topazio, ringraziando il Signore per quella fortuna anche mentre stava affondando.

Incominciata con un uomo rovinato nell’aspetto, questa MERAVIGLIOSA trilogia prosegue con un uomo rovinato nel passato e poi finisce con uomo rovinato nel presente.

Simon Iddesleigh è apparentemente affascinante, vizioso, annoiato. In realtà è un uomo corroso da un desiderio di vendetta e soprattutto da una vendetta divenuta per lui non più sopportabile.
Spesso nei romanzi appare il bello maledetto, qui la Hoyt è riuscita a delineare fin quasi alla perfezione un uomo logorato sotto il peso dell’onore, dell’odio, del sangue. Un uomo disperato e cosciente della propria disperazione, un eroe tragico che uccide ed è pronto a uccidere persino un amico. 
Quando Simon dice a sua moglie: “Ho provato. Senza di te non c’è luce.” la storia ha raggiunto il suo culmine di tristezza e di buio. E arrivare al finale, poi, è come una catarsi. C’è l’amore, forte, c’è il sesso, impetuoso. Ma non c’è zucchero, non c’è il lieto fine delle grandi favole. 
Nella fiaba di Simon, in fondo, il principe Serpente viene sacrificato, e anche se alla fine tutto sembra cambiare, anche se alla fine sua moglie modifica la versione originale, rimane sempre un sottofondo cupo, amaro, un’ombra che grava sull’intera famiglia Iddesleigh.
Una Hoyt al meglio, tragica e appassionata.
Due personaggi di luce e d’ombra che non si possono dimenticare facilmente.

Lui la provocava e la stuzzicava di continuo. 
Pretendeva più di una semplice conoscenza. 
Voleva vedere la sua reazione. 
La faceva sentire viva in un modo che lei non aveva nemmeno pensato possibile. 
Come se prima del suo arrivo lei non avesse fatto altro che vivere come una sonnambula.

Amarilli

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