Teaser Tuesday (193) - "Quello che non ti ho ancora detto" di Angela D'Angelo

Buona serata con la Rubrica Teaser Tuesday, Rubrica ideata da MizB del Blog Should Be Reading a cui anche questo Blog aderisce. 

In cosa consiste? 
1. Prendi il libro che stai leggendo 
2. Aprilo a una pagina a caso 
3. Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser") 
4. Fai attenzione a non scrivere spoilers!
5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.

TITOLO: QUELLO CHE NON TI HO ANCORA DETTO
AUTORE: ANGELA D’ANGELO

Certe notti sono l’alba di una vita nuova

Roberta Mancini è una biondina tutto pepe, esuberante e spregiudicata. La sua unica regola? “Nessuna responsabilità.” Soprattutto se si tratta di uomini: i suoi amanti devono rigorosamente essere attraenti, prestanti e stupidi, perfetti per relazioni brevi e senza impegno. L’incontro con il bellissimo cestista Fabrizio Boschi sembra rientrare perfettamente nel suo schema, ma l’imprevisto è dietro l’angolo, e dopo una notte di passione tutto andrà rimesso in gioco. Roberta dovrà fare i conti con un passato che ha inciso irrimediabilmente sul suo modo di vivere le relazioni, e per la prima volta nella sua vita non potrà fuggire. Mentre Fabrizio sarà obbligato a farsi carico di questa ragazza impossibile, nei cui occhi legge una richiesta d’aiuto. Perché Roberta vuole essere salvata. Anche se non lo sa.

Quando si è sempre toccati nel modo sbagliato una semplice carezza può aprire la carne come il morso di una frusta, rendendo l’animo consapevole di essere incompleto, privo d’amore. Solo pochi minuti prima nello studio della ginecologa, ottenebrata dalle emozioni, aveva concesso a Fabrizio più di quanto avrebbe voluto: si era lasciata toccare e baciare e, Dio santissimo, gli aveva restituito quelle attenzioni!
Alzando la testa, Roberta rifiutò la mano e si ritrasse. Strinse i denti quando vide la luce spegnersi negli occhi di Fabrizio, furiosa con se stessa.
«Devo rientrare subito al lavoro» chiarì con una punta di impazienza e la sensazione che l’aria intorno a lei fosse stata risucchiata via. Si incamminò verso le scale e lui la seguì senza dire una parola. Perché cazzo non la insultava quando lo trattava in quel modo?

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