Anteprima 8 marzo: "Butcher’s Crossing" di John E. Williams
John E. Williams
Butcher’s Crossing
Traduzione di Stefano Tummolini
Fazi
Collana: Le Strade
pp. 380
7,50 euro
In uscita l'8 marzo 2013
Dopo la grande risonanza di critica e pubblico di Stoner, definito “il romanzo perfetto” dal New York Times, John Williams ci regala un’ulteriore prova di forza narrativa. Butcher’s Crossing, pubblicato nel 1960, è la storia di formazione di una vita ai margini, calata in una natura selvaggia e ancestrale.
Nel 1873 il ventitreenne William Andrews, dopo due anni ad Harvard, abbandona la natia Boston e l’agiatezza della casa paterna per inseguire nel West una forma più autentica di se stesso; la sua strada lo porta nel minuscolo abitato di Butcher’s Crossing, dove rifiuta un lavoro impiegatizio alle dipendenze di un commerciante di pelli per unirsi a una battuta di caccia al bisonte. Una caccia che diventerà un’avventura nella natura selvaggia, un viaggio tanto duro da assumere la forma del sogno, in cui la mente del protagonista, fiaccata dalla fatica, si perde nella contemplazione del paesaggio.
Andrews si troverà nella valle dei bisonti, un luogo dalla bellezza quasi mistica, dove regna un silenzio che solo i posti sconosciuti all’essere umano possiedono.
Pubblicato nel 1960, Butcher’s Crossing è considerato tra i romanzi cardine sul far west, una storia che abbatte il sogno della frontiera americana e che si pone prima di Cormac McCarthy, indicando la strada a quest’ultimo grande maestro.
John Edward Williams – Nato nel 1922 in una famiglia di modeste condizioni economiche del Texas, si iscrisse all’Università di Denver solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, durante la quale fu di stanza in India e in Birmania dal 1942 al 1945. Rimase a Denver per tutta la vita dove insegnò letteratura inglese presso l’Università del Missouri e dove morì nel 1994. Pota e narratore, è autore di Stoner (Fazi, 2012), romanzo pubblicato nel 1965 e dimenticato per decenni. Di Butchers’s Crossing sono stati acquisiti i diritti cinematografici.
«Duro e implacabile, eppure sobrio nei toni, Butcher’s Crossing ha aperto la strada a Cormac McCarthy. È stato il primo e miglior romanzo revisionista sul West».
The New York Times Book Review «I romanzi di John Williams sono implacabili, eppure esprimono sempre un certo ottimismo sulla nostra capacità di preservare qualcosa di importante dalle condizioni crudeli che mediamente la vita offre. Insieme con la necessaria solitudine dell’artista, Williams manifesta la triste e stupefatta consapevolezza del trionfo transitorio dell’arte».
Times Literary Supplement
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