Pensieri su “Danzando sotto le stelle” di Julia Quinn



Mentre sta leggendo lo shakespeariano Racconto d’inverno nella proprietà di campagna di sua cugina, Belle incontra casualmente lord John Blackwood: tanto affascinante quanto misterioso, Blackwood si è guadagnato il titolo di lord in battaglia, riportando gravi ferite non solo nel corpo ma anche nell’anima. 

Abituata alle lusinghe di innumerevoli corteggiatori, Belle resta sconcertata dal distacco di quest’uomo dall’oscuro passato e così decide di conoscerlo meglio. Poco alla volta, Belle riuscirà a infondergli quella voglia di vivere che lui credeva di aver smarrito per sempre e la riconoscenza si tramuterà in sentimento. In cuor suo lui sa bene che lei merita un uomo migliore, ma come può arginare questa passione che sembra essere più forte di tutto?

Titolo: Danzando sotto le stelle
Autrice: Julia Quinn
Editore: Mondadori 
Collana: I Romanzi – Oro 225
Uscita: settembre 2021

La serie Blydon, detta anche ‘trilogia Splendid’:
1) MERAVIGLIOSA (Splendid) 
2) DANZANDO SOTTO LE STELLE (Dancing at Midnight)
3) CIELI DI CORNOVAGLIA (Minx), 
4) racconto LE DUE SORELLE (A Tale of Two Sisters) contenuto nell’antologia DOV’E’ IL MIO EROE? (Where’s my hero?)




Mentre leggevo questo romanzo mi chiedevo come fosse successo che, all'improvviso, non riuscissi più a proseguire un romanzo della Quinn per noia e disappunto, ma poi mi sono accorta che avevo dato un giudizio discreto anche al primo volume della serie, la prima in assoluto scritta da quest'autrice.

La trama è abbastanza lineare: una debuttante "lettrice", dopo aver respinto vari pretendenti perché è in cerca del vero Amore, trascorre il tempo prima dell'inizio della successiva Stagione in campagna, trascinandosi sostanzialmente da una galoppata solitaria a una lettura nel verde, dalla colazione all'ora di cena. 
Per caso conosce un barone "di fresca nomina", per meriti di guerra, e se ne incapriccia, pensando bene di tornare a Londra per ingelosirlo, visto che lui dopo un paio di settimane di frequentazione ancora tentenna (ma per motivi particolari).

Nel complesso, tutto molto scontato, con personaggi (sia buoni che cattivi) irrigiditi nei loro stereotipi.
Le vicende sono ravvivate appena da qualche battibecco iniziale, nonché da un risvolto secondario inserito per dare un tocco d'intrigo. 
La parte d'azione è aggiunta malamente, peraltro, con uno stile un pochino infantile: in certi punti mi sembrava di sentire mio figlio quando parla ad alta voce facendo muovere i soldatini...

A tutto ciò si sono aggiunte ingenuità trovate qua e là. 
Solo un paio d'esempi: Belle che rientra dopo una giornata passata su terreni e sopra la giumenta e, salita in camera, si sfila in fretta e furia il completo di equitazione per indossare subito dopo (da sola e senza lavarsi, a quanto pare) il vestito elegante per l'ora del thè; e tanti saluti a capelli impolverati e puzzo di cavallo addosso; lord Blackwood che, per evitare che Belle si infetti una vescica, gliela incide con il coltello (non disinfettato) che si porta dietro, esperienza oltretutto dolorosa e che però provoca solo "una leggera pressione".

Per me quindi è stato tutto un "ma dai" o "ma pensa": un canovaccio melenso, direi dimenticabile.


Amarilli


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