REVIEW PARTY per "Siamo tutti bravi con i fidanzati degli altri" di Tommaso Zorzi

"Questo sarà l'anno del mio fidanzamento, l'ho deciso. Sì, Filippo Villa, ventiquattro anni, milanese da generazioni, giornalista sportivo e party-boy, quest'anno si fidanzerà. E adesso ho qualcosa come tredici chat attive su Grindr, che è tutto un pullulare di messaggi." 

Fortunatamente nella sua ricerca Filippo non è solo. Accanto a lui c'è Bea, l'amica di una vita e coinquilina da sempre che a ragazzi non è messa poi tanto meglio. Ma si sa, la speranza è l'ultima a morire, almeno finché viene alimentata dal vino bianco di pessima qualità che ogni sera Alice porta a Bea e Filippo in cambio di un posto sul divano del loro appartamento di Porta Venezia, nel cuore del quartiere della festa milanese. 

La malasorte sentimentale sembra invertire la sua rotta quando Filippo, grazie all'inseparabile Gilda, il suo bellissimo esemplare di bassotto a pelo ruvido, incrocia il proprio destino con quello di Diego: dog sitter, uno e novanta, moro, occhi neri. Un bòno, insomma. Diego ha solo un piccolo, trascurabile difetto: ha una fidanzata che lo aspetta a Monopoli, in Puglia. Dettagli. Diego è perfetto, è dolce, passionale, insomma è quello giusto. Ma non è tutto oro quel che luccica. Magari è solo bigiotteria fatta bene. 

Tra aperitivi troppo alcolici, poke al salmone e maratone di serie tv, in questo romanzo Tommaso Zorzi racconta con leggerezza e ironia l'amore, l'amicizia, il sesso e le relazioni ai tempi di Grindr. Perché sì, Siamo tutti bravi con i fidanzati degli altri, ma poi, quando tocca a noi, è un vero casino.

Autore: Tommaso Zorzi
Editore: Mondadori
Genere: narrativa
Pagine: 204
Uscita: 16 giugno 2020



Il nostro motto: le decisioni importanti non si prendono mai da sobri.


Onestamente mi aspettavo altro.
Non conoscevo il personaggio, non avevo idea di cosa facesse per vivere, non mi stava nè simpatico né antipatico. Poi ho visto la sinossi e credevo fosse un romanzo di genere gayromance o una storia LGBT di una qualche ironia. Di fatto, la storia non c'è, visto che è una trama senza capo nè coda.
Ma poteva comunque andare. Siamo in estate, viva i libri per sorridere e svagarsi.

Ma magari fosse solo trash da ombrellone.
Per paradosso, risulta un concentrato di odiosi stereotipi sui ragazzi gay, più avvilente che divertente: a un certo punto mi pareva una commediola anni '80 dove c'era sempre il tipo snob, attento più alla manicure e al profumo da spruzzarsi, con una affettazione esagerata.
Non capisco cosa ci sia di divertente a trascorrere la vita a bere e rimorchiare, rimorchiare e bere, spendendo i soldi di mamma e papà. Insomma, è tutto uno scorrere di battutine da asilo, che all'inizio potrebbero anche creare atmosfera, ma 180 pagine di nulla portano pure allo sbadiglio.

Però anche qui, pazienza. Il ragazzo è giovane, di successo, è pure giusto che cavalchi la fama.
Quello che mi ha fatto imbestialire, più della sua esaltazione di giovani benestanti, senza un problema al mondo, che passano la giornata a fissare le app di appuntamenti, scegliendo in base al rigonfiamento della patta che si vede in foto e la sera a bere Tavernello fino a svenire, è la banalità con cui vengono trattati certi argomenti.

In primis, le malattie sessualmente trasmissibili.
Sei un cosiddetto influencer, perciò influenzi la mente di migliaia di ragazzine/ini e ti permetti di ridacchiare sulla gonorrea? I protagonisti enumerano i partner con cui sono stati, si burlano pure di averla attaccata a un tizio sfigato piuttosto che a un altro, senza l'ombra di un rimorso.
Oggi è gonorrea, domani potrebbe essere AIDS.

E non è che la gonorrea sia un secchiello di noccioline: nelle donne può provocare endometrite, dolori pelvici cronici, ascessi, persino sterilità.
Non ci farei battute, non farei passare il messaggio che è quasi figo pigliarsela, visto che la star e i suoi amici se la passano con disinvoltura; è una cosa che ho trovato di una pericolosità sorprendente. Genitori, insegnanti, adulti che si spaccano la schiena e ci mettono impegno a fare prevenzione, a mettere in guardia e arriva questo con la banana d'oro che ne sa più di tutti...

Amarilli








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