Pensieri su “I segreti della notte” di Jo Beverley (Malloren #4)

A causa della sterilità dell’anziano marito, sir Digby, che negli anni è stato per lei più un tutore che un compagno, Rosamunde Overton sta per perdere ciò che di più caro ha al mondo. 
Se il marito morirà senza eredi diretti, la proprietà di Wenscote, con i contadini e la servitù, passerà nelle mani del nipote Edward, seguace di una crudele setta religiosa. 

Digby, però, le offre la possibilità di trovare un giovane che possa darle un figlio, promettendole di riconoscerlo. 
Ma proprio quando il coraggio per attuare tale proposito sembra mancarle, Rosamunde incontra lord Brand Malloren, l’uomo che potrebbe risolvere tutti i suoi problemi… o crearne molti altri.

I segreti della notte
Autore: Jo Beverley
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Oro 211
Ambientazione: Inghilterra, 1762 (periodo georgiano)
Uscita: luglio 2020


Premi e riconoscimenti della critica: Premio Reviewer’s Choice Award di Romantic Times nel 1999 come Miglior Romanzo Storico appartenente ad una serie (Best Historical Romance in a Series)


La serie MALLOREN:
1) LADY NOTORIOUS;
2) L’AZZARDO DEL CUORE;
3) PER I SUOI OCCHI;
4) I SEGRETI DELLA NOTTE;
5) IL CONSIGLIERE DEL RE;
6) FUOCO D’INVERNO;
7) UN UOMO DA EVITARE;
8) UN CUORE PROIBITO;
9) NOZZE SEGRETE;
10) IL DUCA SEGRETO;
11) UNA STRANA CONTESSA;
12) UN ATTESO RISCATTO;
13) FINALMENTE A CASA.



Dopo tre libri in cui la Beverley mi aveva abituato a personaggi sopra le righe, melodrammi e sviluppi quanto meno bizzarri, questo è senza dubbio quello che sinora mi è piaciuto di più.

Non che le bizzarrie manchino, eh: si parte subito con la nostra Rosamunde che parte alla ricerca di un nobile "stallone" con cui procacciare un erede per il marito ormai vecchio e malato e quindi anche per se stessa, per la linea di sangue, per tutta la servitù e gli affittuari che dipendono da lei.
Mai tradimento fu più ben accolto e per una buona causa: se dovesse ereditare il più prossimo parente maschio di sir Digby, arriverebbe un odioso pudibondo, membro di una setta di puritani, severi nei costumi ma attenti a incamerare terre e a ereditare.

Dunque, la nostra parte, con tanto di maschera e benedizione del marito.

Purtroppo le cose s'ingarbugliano, lungo la via soccorre un giovanotto, mollato semisvenuto in un fosso, apparentemente ubriaco, forse aggredito.
E scatta la samaritana che è dentro ogni donna.
In precedenza non ho usato il termine "stallone" tanto per riferirmi a uno stereotipo: Rosamund alleva veramente cavalli e coltiva fiori, ed è comunque una cultrice degli incroci e della necessità di perpetuare la specie (per gli umani, la discendenza e il titolo) con qualche aiutino... che potrebbe esserle proprio il tizio praticamente consegnato a domicilio.

Divertenti le due cugine, avvezze agli intrighi e al camouflage, adorabili i Malloren quando si proteggono a vicenda e tentano di realizzare a loro modo la felicità familiare.
Se Brand è un ragazzo tranquillo, ma sornione, c'è sempre Rothgar che confabula, intuisce, pianifica, anche se stavolta potrebbe aver trovato qualcuna più furba di lui.
Direi che ci sono già le messe per l'atteso capitolo dedicato proprio a Bey e alla donna che diventerà la sua marchesa.

Bella serie, la sto recuperando tutta.

Amarilli

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