Pensieri su “Quell’adorabile accento scozzese” di Suzanne Enoch

Londra, 1817. 
Discendenti di due clan scozzesi in lotta da secoli, Arran e Mary si incontrano per caso a una festa. Lui, ignaro dell’identità della ragazza, la invita a ballare. Il giorno seguente, scoperto chi è e credendo che Mary si sia voluta prendere gioco di lui, Arran la attende sulla via per chiarire la sua posizione, ma il fascino della giovane ha ancora il sopravvento. 

Inizia così la loro relazione clandestina finché non vengono scoperti e scoppia lo scandalo. 

Mary è rassegnata a sposare in tutta fretta un uomo che detesta, ma Arran, sfidando divieti e pericoli, la rapisce per condurla in Scozia, nella speranza di poterla fare sua…

QUELL’ADORABILE ACCENTO SCOZZESE (Rogue with a Brogue) è il secondo romanzo della serie di ambientazione scozzese ‘Scandalous Highlanders’.
La serie, che si è aperta con UN DIAVOLO IN KILT ( The Devil Wears Kilts ) – nr. 1194 della collana I Romanzi Classic, proseguirà con ‘Mad, Bad, and Dangerous in Plaid’, di prossima pubblicazione.

Quell’adorabile accento scozzese 
Suzanne Enoch
Serie: Scandalous Highlanders #2
Editore: Mondadori
Colana: I Romanzi – Classic 1203
Uscita: luglio 2020


Se era stato molto emozionante il primo volume, questo regge il livello e il ritmo sino a metà, poi diventa confuso. 
E non posso perdonare all'autrice di aver sprecato così un personaggio come Arran, il secondogenito, già presentatoci come l'intellettuale-tormentato, il più legato all'eredità del clan. Purtroppo qui, senza curarsi di parlarcene un po', permettendoci di capirne meglio il carattere e l'attitudine, si parte in quarta con la storia.

Trovo davvero poco credibile che i rampolli di due famiglie che si sono odiate per secoli e che non si sono mai visti prima cadano in istant-love, tanto da fuggire sapendo di rischiare di provocare una nuova faida, accettando una vita di esilio, se non la rovina e la morte, dopo soltanto un ballo (con un breve dialogo, peraltro di battutine pungenti, mascherati entrambi) e un incontro galeotto a base di tè e pasticcini.
Posso capire che già il primogenito della famiglia fosse precipitato nella rete dell'amore in breve tempo, ma, caspita, Arran è così impulsivo e decisionista da risultare avventato.

Al pari, Mary è ancora meno approfondita come personaggio. D'accordo, la prospettiva di sposare un cugino viscido poteva non essere un grande conforto, ma era pronta a convolare con un marito ignoto e deciso dai suoi sino a un attimo prima...

La fuga, poi, a che pro? Per andare a sposarsi a Gretna? E perchè non fuggire subito nelle Americhe, se tanto ci viene costantemente ribadito che si sono rassegnati a non avere un futuro nella patria scozzese? 
Insomma, mi è parso un giro in cerchio (in carrozza), senza sapere cosa fare e aspettando che i parenti cambiassero idea. 
Nel complesso, una storia d'amore un po' tirata. 
Spero che Orso e la lady di casa abbiamo libri più indovinati.

Amarilli

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