Pensieri su “Il magnate” di Joanna Shupe

New York, 1888. Elizabeth Sloane è una giovane poco interessata all’ambiente dell’alta società al quale appartiene, attratta invece dal mondo della finanza. 
La sua aspirazione è quella di aprire un’agenzia di brokeraggio tutta sua, nonostante la disapprovazione del fratello, Will, altezzoso imprenditore nel campo delle ferrovie. Costretta a trovare un finanziatore, Lizzie si rivolge a un amico del fratello, il milionario Emmett Cavanaugh. Di umili origini, Cavanaugh ha fatto fortuna con l’acciaio. 
Ma quando lei lo coinvolge in un’irresistibile scommessa…

IL MAGNATE (Magnate) è la prima opera di Joanna Shupe che viene pubblicata nella collana I Romanzi.
Si tratta del primo romanzo della serie ‘Knickerbocker Club’, così chiamata dal nome dell’esclusivo circolo newyorkese che fa da sfondo alle vicende dei protagonisti.
La serie proseguirà con “Baron”, di prossima pubblicazione.

“Il magnate” 
Joanna Shupe
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Passione 188

Uscita: Giugno 2020
Ambientazione: America, Stati Uniti, New York, 1888




"Perchè mi chiami Elizabeth e non Lizzie, come tutti gli altri?"
Con indolenza lui le accarezzò il fianco e la verità gli uscì inaspettatamente dalla bocca: "E' un nome nobile, adatto a una regina. Una conquistatrice. Elizabeth è il nome di una donna abbastanza forte da cambiare il corso della storia, determinata a realizzare ciò che decide. Chiunque saprebbe essere una Lizzie, ma solo tu potresti essere Elizabeth."


Non avevo mai letto nulla di quest'autrice, ma questo romanzo mi ha intrigato dall'inizio alla fine, per la sua originalità, il carisma dei due protagonisti e per la forte elettricità sensuale sottesa dietro a ogni pagina.

New York, ultimi decenni dell'ottocento. La modernità è ormai alle porte, la città si sta preparando a divenire la più grande metropoli economica e finanziaria del mondo, e tuttavia le grandi famiglie, discendenti dei coloni olandesi, i knickerbocker, lottano con le unghie per difendere il loro status di ricchezza conservatrice contro i nuovi arrivati, i miliardari nati dal nulla, a capo di imperi industriali. Elizabeth Sloane, unica figlia femmina di una di queste casate d'élite vuole farsi strada a modo suo, non sposandosi per denaro o ritirandosi in casa a fare figli e feste, ma "producendo" denaro, grazie a speculazioni in borsa e a investimenti.

Il romanzo prende spunto da un fatto veramente accaduto: proprio in quell'epoca due donne provarono effettivamente a divenire le prime agenti di borsa (e si dovette aspettare quasi un altro secolo perché una donna ci riprovasse).
Elizabeth ha soldi propri ma vincolati, un fratello che inorridisce al solo pensiero che lei possa "lavorare", e amici che la isolerebbero se conoscessero il suo sogno. Dopo tanti rifiuti, la sua unica possibilità rimane un uomo che si è fatto da sé, il più tipico rappresentante del sogno americano, un uomo cinico, impetuoso, abituato a scommettere.

Ecco, di questo libro mi è piaciuto sostanzialmente tutto.
Per  quanto di solito non impazzisca per le protagoniste femminili, ho amato la caparbietà di Elizabeth, una ragazza che commette errori proprio perché non le è permesso di fare esperienze.
Emmett giganteggia, ovviamente, con il suo passato, la sua fragilità nascosta sotto una corazza d'acciaio (non per nulla lui "è" il magnate dell'acciaio!).
Appassionate le scene tra i due, mai volgari e sempre intense.

Bella anche la famiglia di contorno (le sorelline, il fratello di Emmett, il fratello di Lizzie)
Sono veramente entusiasta di questa nuova serie e ho già visto che i prossimi protagonisti saranno appunto gli altri membri del club d'affari (tra cui William).

Amarilli


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