Pensieri su "ARMI E BAGAGLI" di Abigail Roux (Cut & Run #1)


A New York City una serie di omicidi tiene in scacco sia la polizia che l’FBI; il sospetto è che dietro di essi si celi un unico colpevole che manda un messaggio indecifrabile. L’uccisione dei due agenti federali assegnati alle indagini porta il Bureau a raddoppiare gli sforzi per la cattura del killer.

L’agente speciale Ty Grady viene richiamato da un incarico sotto copertura dopo che l’operazione di cui era a capo è stata compromessa. È presuntuoso, intrattabile, e senza ombra di dubbio il migliore in ciò che fa. Ma quando viene affiancato all’agente speciale Zane Garrett, è odio a prima vista. Garrett è il ritratto dell’agente perfetto: serio, misurato, concentrato. Insieme rappresentano il più classico dei cliché: opposti in tutto, poliziotto buono-poliziotto cattivo, la strana coppia. Capiscono all’istante che il loro rapporto sarà un ostacolo maggiore della mancanza di indizi lasciati dal killer.
Appena prima che inizi la loro missione speciale, l’assassino colpisce ancora, prendendoli di mira. 

Costretti alla fuga mentre cercano di rintracciare un uomo che ha come obiettivo uccidere chi si mette sulle sue tracce, Grady e Garrett dovranno trovare il modo di lavorare insieme prima di diventare altre due tacche sul coltello del killer.


Titolo: Armi e bagagli
Titolo originale: Cut & Run
Serie: Cut & Run #1
Autrice: Abigail Roux
Traduttrice: Emanuela Graziani
ISBN EBOOK: 978-88-9312-775-2
ISBN CARTACEO: 978-88-9312-762-2
Genere: Contemporaneo
Lunghezza: 410 pagine
Prezzo Ebook: € 4.99
Prezzo cartaceo: € 13.00






Zane gemette, e i suoi occhi si rovesciarono all’indietro; senza rendersene conto, mosse le mani per afferrargli i fianchi. «Mi mandi del tutto fuori di testa, cazzo.» 
«Odio dovertelo dire, ma penso che lo fossi già molto prima che arrivassi io,» mormorò Ty, prima di sollevare il viso e baciarlo lentamente.



Buona la seconda, è il caso di dire.

Ho letto questo romanzo la prima volta nel 2013, sull'entusiasmo della Croce del Guerriero della stessa coppia (anche se nella nuova edizione di Armi e Bagagli è rimasta soltanto la Roux), ma alla fine il giudizio era stato mediocre. 
Avevo trovato un inizio davvero promettente e personaggi intriganti, però...quanto si parlavano addosso! E parlavano, e parlavano, e parlavano: in più sembrava un giallo in versione CSI, io ero satura di stagioni di CSI in tutte le varie salse e quindi ho fatto una fatica incredibile a finirlo.
In più avevo lasciato perdere tutti i seguiti successivi.

Stavolta, sette anni dopo, le condizioni sono cambiate: non vedo più tv da anni ormai (e quindi neppure telefilm di ambito truculento-legale), la nuova traduzione sembra aver "rinfrescato" il testo o quanto meno ripulito da momenti stagnanti che allora mi erano parsi insormontabili.

Il risultato è che ho letto un romanzo più che piacevole, con una buona dose di adrenalina, e personaggi tutto sommato interessanti, nel loro scambiarsi spesso i ruoli da bravo agente ad agente stropicciato, da giacca e cravatta a giubbotto di pelle e viceversa.
Mi è piaciuto anche che siano due tipi tutto sommato nella norma, che s'impegnano nel loro lavoro contando sulle loro forze e sulla loro determinazione, e che entrambi partono da un passato eterosessuale senza però farsi rallentare da esitazioni o preconcetti. 
Lavorano insieme, si detestano in quel tipico rincorrersi di amore/odio, ma poi si scelgono senza troppe bugie, credendo nei loro sentimenti.

Certo, nel frattempo continuano a parlare. 
Per quanto stavolta abbia letto il libro con agilità, la logorrea di entrambi rimane. Per me sono 4 stelline piene, una la tolgo per certi dialoghi estenuanti, lunghissimi, dove alla fine è tutto un "lui disse" e dove il cervello fatica a capire chi era il lui che parlava e il lui che rispondeva.

A parte questo, ho deciso (almeno c'è la volontà) di riprendere a leggere l'intera serie!


«Hai un bell’aspetto,» commentò piano. 
Zane inarcò un sopracciglio in modo beffardo, non che Ty avrebbe potuto vederlo. Aveva l’aria di un vero e proprio motociclista fissato con la pelle, a partire dai vestiti, la barba e i baffi di tre giorni e i capelli in disordine. Era da un po’ che coltivava quell’immagine, e ci si sentiva piuttosto a suo agio. Ma Ty… «Tu hai un aspetto diverso,» rispose a bassa voce. «Bello, ma diverso.» «Chiudi il becco,» borbottò Ty, iniziando a spostarsi lentamente verso l’ascensore. 
«Lieto di sentire che quel pungente senso dell’umorismo è ancora al suo posto,» mormorò lui. 

Amarilli

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