Pensieri su "IL RONIN E LA VOLPE" di Cornelia Grey

Nel Giappone feudale, Kaede Hajime vive da ronin vagabondo, un samurai senza un signore. Quando passa la notte in una locanda, il proprietario lo implora di aiutarlo a fermare una pericolosa kitsune, uno spirito volpe, che tormenta il villaggio. Ma, quando cattura lo spirito, che ha la forma di un bellissimo ragazzo, Hajime scopre che anche la kitsune ha dei problemi. La perla che contiene l'anima dello spirito è stata rubata, rendendolo schiavo del suo nuovo padrone, che lo obbliga ad attaccare il villaggio. 
Hajime accetta di aiutare la volpe a recuperare il gioiello, ma vivere con uno spirito volpe non è facile, e la fiducia che sta nascendo fra loro è continuamente messa alla prova. Le kitsune sono prima di tutto imbroglione, e Hajime deve capire quanto di ciò che la volpe gli dice sia la verità. A peggiorare le cose, un vecchio compagno di Hajime è in città, portando con sé gli amari ricordi dei suoi giorni da samurai. Hajime deve trovare un modo per recuperare il gioiello prima che il ladro scateni contro di lui i notevoli poteri della kitsune... e cercare di non rimetterci il cuore. 

Novella. Contenuti maturi.

Autore: Cornelia Grey
Titolo: Il ronin e la volpe
Editore: self
Genere: novella MM, 113 pagine
Uscita: 26 ottobre 2016


***


Hajime attraversò la stanza e si inginocchiò vicino al tavolo, esaminando il suo visitatore. 

Le fattezze del ragazzo erano delicate e assolutamente deliziose. Hajime supponeva che avesse poco più di vent’anni. La sua pelle era insolitamente pallida, quasi luminosa alla luce della candela, e Hajime vide che i suoi occhi erano di un color marrone chiaro, con scintillii dorati quando catturavano barlumi di luce. Quando sollevò la mano per offrirgli la tazza, Hajime poté vedere la pelle liscia e morbida del suo polso. 
Fu attraversato da un brivido mentre l’improvviso desiderio di poggiare le labbra su quella pelle, di sentire le delicate pulsazioni sotto la lingua, gli sbocciava nella mente. 


Oh, quanto mi piacciono i racconti, quando un autore è così bravo da riuscire nel proprio intento di creare un microcosmo e una storia completa in uno spazio molto più ristretto!
La talentuosa Cornelia Grey ci riesce benissimo, trasportandoci in un Giappone feudale, immerso nelle leggende e con tutti quei dettagli “azzeccati” (dal vestiario all’ambiente del villaggio, dalla natura al senso dell’onore) che tanto mi fanno amare, ad esempio, certi film d’animazione di sapore nipponico. 
Beh, ovviamente questo racconto è decisamente per adulti, con scene deliziosamente roventi, però è un gran bel leggere. Soprattutto, perché è davvero ben scritto. 
Potremmo definirlo l’incontro-scontro tra una kitsune, uno spirito volpe che infesta un villaggio (e ancora non sappiamo se è uno spirito irrimediabilmente malvagio) e un samurai in crisi d’onore e d’identità. In palio, per loro, ci sono una perla, la salvezza, forse un’anima, forse una nuova ragione per continuare a vivere. Ma, come dicevo, la narrazione è così sapiente e perfetta, che verrete risucchiati in una storia forte e delicata, magica ma anche molto carnale, senza neanche rendervene conto.
Molto consigliato.

Quelle parole mozzarono il fiato ad Hajime, come un pugno allo stomaco.
Deglutì, permettendosi il lusso di credergli, anche solo per un momento. Qualcosa gli si strinse nel petto. “Chi si fida della parola di una volpe è uno sciocco,” sussurrò, e Katsura rise, un suono dolce e argentino nella notte.
“Ho sempre pensato che fossi uno sciocco,” disse la volpe.


Amarilli

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