Pensieri su "È solo una storia d'amore" di Anna Premoli

Cinque anni fa Aidan Tyler ha lasciato New York sul carro dei vincitori, diretto verso il sole e il divertimento della California. Fresco di Premio Pulitzer grazie al suo primo libro, coccolato dalla critica e forte di un notevole numero di copie vendute, era certo che quello fosse solo l’inizio di una luminosa e duratura carriera. Peccato che le cose non stiano andando proprio così: il suo primo libro è rimasto l’unico, l’agente letterario e l’editore gli stanno con il fiato sul collo perché consegni il secondo, per il quale ha già incassato un lauto anticipo. Un romanzo che Aidan proprio non riesce a scrivere. Disperato e a corto di idee, in cerca di ispirazione prova a rientrare nella sua città natale, là dove tutto è iniziato. E sarà proprio a New York che conoscerà Laurel, scrittrice di romanzi rosa molto prolifica. Già, “rosa”: un genere che Aidan disprezza. Perché secondo lui quella è robaccia e non letteratura. E chiunque al giorno d’oggi è capace di scrivere una banale storia d’amore… O no?

È solo una storia d'amore 
Anna Premoli 
314 pagine
Editore: Newton Compton (3 novembre 2016)
Collana: Anagramma
ISBN-10: 8854194697
ISBN-13: 978-8854194694


***

Sono consapevole che avrò la gogna pubblica. 
Anna Premoli è una delle autrici cult del momento e io stessa ho letto i suoi libri divorandoli con passione. Mi sono piaciuti quasi tutti ad eccezione di "Tutti i difetti che amo di te" a causa di un protagonista senza alcuna spina dorsale. Lo stesso, purtroppo, devo dire di questo romanzo in cui Aidan appare inconsistente, insignificante e immaturo. Un senzapalle di trentacinque anni. Anche se matura durante le trecento pagine, non per questo diventa più affascinante. 
Anche la protagonista, Laurel, non mi ha catturata. Dirvi l'esatto perché non saprei come spiegarvelo: avete presente quando al pandoro manca lo zucchero a velo? Ecco, uguale. Stessa sensazione. 
Naturalmente il romanzo è scritto benissimo, con i punti di vista alternati in prima persona di Aidan e Laurel. Scorre senza alcun intoppo. 
La tecnica narrativa c'è e l'apprezzo in toto. 
L'ambientazione è carina e particolare. 

Il secondo libro di questa serie vedrà come attori principali Norman, l'agente letterario dei due protagonisti, e Alexandra, la sorella di Aidan. Da loro mi aspetto più fuochi d'artificio rispetto a quelli un po' mosci di questo romanzo. Incrocio le dita!

Ledra

6 commenti:

  1. Io le ho dato quattro, ma devo confessare che è il primo libro della Premoli che leggo!

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    1. Secondo me è per quello... vedrai che ne troverai di migliori suoi :) oppure questo rimarrà per te comunque bellissimo. Ognuno di noi è un lettore diverso dall'altro :)

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  2. Ciao, io ho letto tutti i romanzi della Premoli tranne questo: i primi due mi sono piaciuti tantissimo, il terzo anche ma non mi ha fatto impazzire, "Tutti i difetti che amo di te" ho fatto fatica a finirlo perchè anch'io non ho apprezzato il personaggio maschile, "L'importanza di chiamarti amore" mi è piaciuto come i primi due, mentre il seguito mi è piaciuto ma non come l'altro. Quest'ultimo romanzo ho intenzione di leggerlo, ho sentito tante recensioni positive... vedremo! Buona giornata :-)

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    1. Sappimi dire, mi interessa la tua opinione su questo libro. Mettila pure qui così sarà utile anche per altri se ti fa piacere :)

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  3. A me, invece, questo è piaciuto abbastanza. Lo rileggerei tranquillamente. Aiden non è senza palle è solo viziato e pigro, come questi attori che soffrono di improvvisa popolarità e poi non sanno più uscire dal clichet. Ma lui sa che è al capolinea....Alla fine trova il riscatto ed un rigurgito di orgoglio nello scegliere la via più in linea con le sue aspirazioni, che non è quella più facile. Nel romanzo Laurel è, invece, per me, il personaggio meno riuscito. Una donna profondamente insoddisfatta della vita che conduce, che non sa ribellarsi al sistema, ritenendolo profondamente maschilista, ma a cui si sottomette continuamente. La senzapalle..a ben vedere è lei. ....o no? Milena.
    P.S. La Premoli mi piace., mi fa sorridere e passare due/tre ore in relax, non chiedo di più da una lettura di evasione...e per chi è stressato è già moltissimo! L'unico suo romanzo veramente brutto è la storia di Giada " L'importanza di chiamarsi amore".

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    1. Grazie Milena della tua opinione. È interessante scambiarsi le impressioni 😊

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