Pensieri su "LA MANO SINISTRA DI CALVUS" di Ann Gallagher

L'ex gladiatore Saevius è certo che la Fortuna gli stia sorridendo quando un politico pompeiano lo compra per farne la sua guardia del corpo. Almeno finché il suo nuovo padrone, Calvus Laurea, ordina a Saevius di scoprire con che gladiatore sua moglie stia avendo una sordida relazione. Per riuscirci, Saevius deve tornare nell'arena, ad allenarsi insieme agli uomini che sta spiando. Peggio ancora, adesso è agli ordini di Drusus, un lanista notoriamente crudele... eppure stranamente intrigante. 
Ma l'inganno di Saevius è l'ultima delle sue preoccupazioni. La relazione nasconde ben più di una donna che umilia il suo prominente marito, e Saevius si ritrova a far parte di un gioco pericoloso fra uomini altrettanto pericolosi. Non è l'unico gladiatore intenzionato a rivelare le trasgressioni della signora Verina, e suo marito vuole ben più del nome del colpevole. 
Quando Saevius scopre la verità sulla relazione, non ha altra scelta che tradire uno dei suoi padroni: uno dei quali ha imparato a temere, e uno dei quali ha imparato a rispettare. Ed entrambi potrebbero farlo uccidere senza alcuna ripercussione. 
Per la prima volta nella sua vita, il posto più pericoloso per questo gladiatore non è nell'arena. 

Questo romanzo è stato precedentemente pubblicato con il nome di penna L.A. Witt, ed è stato leggermente modificato.
Premi: Rainbow Award for Best Transgender Novel (2013)

Autore: Ann Gallagher
Titolo: La mano sinistra di Calvus
Genere: MM, storico
Edizione: Self
Uscita: 4 novembre 2016

***

Non che abbia più scelta. 
Pompei sarà la mia casa finché non sarò venduto o non morirò. 
O finché il mio nuovo padrone non deciderà di liberarmi, quando non gli sarò più utile.

Amo la Witt/Gallagher perchè riesce ad essere versatile e convincente in tutte le salse, dal romance MM d'azione a una novella d'ambientazione storica come questa!!
Inoltre non è una che si rintana in un unico genere, sfornando continui romanzi fotocopia, oppure inseguendo i soliti cliché del successo facile. 
Quest’opera ha il coraggio di far immergere il lettore in un’ambientazione storica credibile (d’accordo, se avete appena visto la serie di “Spartacus” sarete certamente motivati, ma qui il tono è meno hollywoodiano e più terra-terra, più rude e meno glamour), e soprattutto di non offrirgli su un vassoio la solita coppia MM facile e stereotipata (d’accordo, si parte con il lanista occhi gelidi – uno che è “come un dio che passeggia fra coloro che si credono dei” – e con il gladiatore muscoloso, ma molte saranno le sorprese…).
Più che sesso, c’è attrazione, e il mondo dei gladiatori è reso dalle immagini, dai colori, dagli odori (il vomito, il sangue, il sudore). 
Mi dispiace soltanto per la brevità del finale (perchè sì, ne volevo ancora...), ma questo racconto mi ha tenuto incollata dall'inizio alla fine, in un crescendo continuo di tensione.
Quindi per me Drusus e Saevius meritano davvero una lettura.

Indietreggio ma, appena la distanza fra noi aumenta, Drusus mi afferra di nuovo, e io stringo i bordi della sua corazza. Il suo bacio è esigente, accanito, e la mia fame ed aggressività sono pari alle sue. Faccio scivolare le mani verso il basso e stringo le dita intorno agli stretti legacci ai lati della sua corazza. Giove, Nettuno e Venere, cosa non darei per sciogliere questi lacci e sentire la sua carne, anche attraverso gli abiti. Cosa non darei per togliergli tutto...

Amarilli

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