Pensieri e riflessioni su "ATTRAZIONE" di Amanda Quick

Autore: Amanda Quick
Titolo: Attrazione
Titolo originale: Surrender
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Introvabili n. 16
Uscita: aprile 2016
Genere: romanzo storico


Trama - A ventiquattro anni, l’ereditiera Victoria Huntington è ormai molto abile nel riconoscere i cacciatori di dote. È sempre riuscita a evitarli e a restare unica padrona della sua cospicua fortuna, almeno finché non incontra Lucas Colebrook, nuovo conte di Stonevale. Lucas sembra diverso, il suo corteggiamento è imprevedibile e inconsueto, e Victoria, che ha una passione per l’avventura, si scopre incapace di resistergli. Quando si rende conto dei reali interessi di Lucas è ormai troppo tardi, poiché lui è già riuscito a insinuarsi nel suo cuore.

ATTRAZIONE ( Surrender ) è una delle opere più famose di Amanda Quick, acclamata autrice di oltre cento romanzi contemporanei, storici e futuristici.


Il pensiero di Amarilli73


“Io ti rispetto, Lucas” assicurò lei con la massima serietà. “Ti ho sempre rispettato. Non sempre approvo le tue decisioni e a volte mi irriti terribilmente, ma stai sicuro che ho il massimo rispetto per te.
“Sì, mi trovi tollerabile, giusto?”
“Quasi sempre.”
“Questo ovviamente mi dà un grandissimo conforto” disse Lucas, a denti stretti, mentre si girava e tornava a camminare per la camera. “La prossima volta che mi sfiderai apertamente, mi ricorderò che hai il massimo rispetto per me e che mi trovi tollerabile.”
“Io non ti ho mai sfidato apertamente.”
“Ma davvero?” Si voltò di scatto e tornò indietro, fermandosi proprio di fronte a lei. “E quello che hai fatto stanotte? Non è stato un atto di sfida o di disobbedienza?”


Questo è il primo libro della Quick che proprio non mi ha lasciato nulla. 
Tralascio l’orrida cover con lui col grugno, capace di spegnere qualunque fragile fiammella d’attrazione. 
Qui l’eroe è talmente insopportabile, che mi prudevano le mani. 
Sì, so che la storia è aderente alla realtà e consona alla mentalità dell’epoca, ma a me prudevano le mani lo stesso. Io voglio sognare. Non abbiamo bisogno di annoiarci con i farabutti storici, quando ne abbiamo a bizzeffe sotto gli occhi in epoca moderna. 
Solita solfa: lui eredita un titolo, ha bisogno di denaro, necessita di dote più erede, si guarda intorno. Si fa aiutare nella scelta delle candidate dall’ex-fidanzata per bene (sposata a un altro sempre in nome del dovere), e tac, seduce la riccona, la compromette. Fine dei problemi finanziari. Con lei che troppo tardi scopre le sue mire.
Ora, ci si sarebbe potuti fermare lì, me ne sarei fatta una ragione. Sarà capitato centinaia di volte.
Invece la Quick investe altre duecento pagine per attribuire a Lucas nobili intenti (il desiderio di salvare la povera gente, i dipendenti, ecc.) e per giustificare il fatto che la situazione non è poi così male. 
Così lui alterna amene minacce maschiliste dell’epoca (i miei doveri coniugali, le sculacciate se non ti comporti bene, ti consentirò solo la rendita che vorrò io), ma “è tanto innamorato”. Lei che si rassegna – fregata, ma poteva andare peggio – perché almeno “lui non è come gli altri”.
Ah, e poi lui dorme nudo. Quindi lei può odiarlo di giorno, ma è tanto femmina debole e raggirabile di notte.
Sembra uno di quei manuali d’indottrinamento, con messaggi subliminali, per brave mogli che devono capire qual è il loro posto.
Bah. Libro chiuso senza provare un filo d’emozione, a parte molto fastidio.
Amarilli73






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